Percy va a sbattere contro un muro

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NICO

"NICO DI ANGELO APRI QUESTA DANNATA PORTA!"

Caddi dal letto, Will stava bussando da tipo dieci minuti alla porta della mia cabina e non ne voleva sapere di andarsene e lasciarmi dormire in pace.

Sapevo che quel giorno c'era l'impresa e quindi dovevamo alzarci presto, ma io ovviamente non avevo dormito per i soliti incubi. Lasciare il mio letto morbido e caldo era l'ultimo dei miei desideri.

Will ricominciò a bussare, questa volta con più insistenza. "ARRIVO!" Gridai con la voce ancora impastata dal sonno, mi feci una doccia velocissima, misi dei vestiti a caso, presi ambrosia e spada ed ero pronto per partire. Aprii la porta.

"Sei vivo allora. È da una vita che sto qui a bussare. Dobbiamo sbrigarci, gli altri ci aspettano vicino all'albero di Thalia." Disse arrabbiato.

Io annuii, poi ci dirigemmo verso i confini del campo.

Io e Will ci eravamo avvicinati in quel periodo. Prima dei giorni in infermeria ci eravamo solo visti qualche volta, e ammetto che all'inizio non avevo nessuna intenzione di conoscerlo meglio di così.

Poi molto lentamente avevo iniziato a fidarmi di lui e anche a considerarlo... un... amico? Si, si un amico.

In ogni caso sembrava che a Will piacesse passare del tempo con me, non riuscivo proprio a capirne il motivo ma a quanto pare gli piaceva la mia compagnia. Altrimenti non si spiegava perché mi stesse sempre addosso non appena era libero dai turni in infermeria.

Mi strofinai gli occhi ancora mezzo addormentato e mi trascinai fin sopra alla collina dove i ragazzi ci stavano aspettando.

Will non rimase arrabbiato a lungo, nel giro di pochi minuti era tornato solare come sempre.

"Finalmente siete arrivati" ci rimproverò Chirone quando ci vide.

Mi lanciò anche un occhiata un po' arrabbiata, che poi si addolcì leggermente non appena ebbe notato le mie occhiaie.

"Si, questo qui non voleva saperne di alzarsi dal letto." Disse Will sorridendo.

Argo ci accompagnò in macchina fino all'aeroporto più vicino, a quanto pareva avremmo volato.

Aveva senso, dato che dovevamo andare fino a Londra dove poi avremmo preso un certo treno fino alla scuola, ma comunque avrei di gran lunga preferito andarci in un altro modo, con un viaggio nell'ombra per esempio o perfino a piedi. Tutto pur di non volare.

Come figlio di Ade, entrare nel dominio di Zeus non era affatto una buona idea. Anzi, significava molto probabilmente morte, e Percy non era messo meglio di me.

In ogni caso quello era il modo migliore per andare a Londra e secondo Chirone io e Percy non saremmo morti.

Mi rincuorai pensando che viaggiavo con un figlio di Zeus e quindi, se il dio voleva uccidermi doveva per forza uccidere anche Jas.

Detto così non sembrava molto rassicurante ma era la speranza migliore a cui appoggiarmi.

Dovevo sembrare molto nervoso perché Will mi lanciò un occhiata preoccupata, gli feci cenno che stavo bene.

Percy era ancora più inquieto di me, anche se da quel che avevo capito lui aveva già preso un aereo in precedenza. Stingeva la mano di Annabeth così forte che era sbiancata.

Doveva farle parecchio male, ma non sembrava che le importasse, tutta la sua attenzione era volta a cercare di calmare Percy.

Tenni gli occhi chiusi per tutto il viaggio pregando ogni divinità che mi veniva in mente. Sono abbastanza sicuro di avere nominato anche qualche dio Nordico.

Il volo durò per un eternità, e quando atterrammo, provai un sollievo immenso. Finalmente rilassai i muscoli che erano rimasti in tensione per tutto il tempo.

Il resto del tragitto lo facemmo a piedi. Le strade erano affollatissime quindi non posso dire che fu piacevole, ma comunque era considerabile rilassante rispetto al volo.

Arrivammo alla stazione alle 11 meno un quarto e il treno sarebbe partito alle 11, solo che dovevamo ancora raggiungere il binario, e la stazione sembrava immensa. Tutta colpa di Jas che ci aveva fatto sbagliare strada quattro volte.

"Bene finalmente, e sottolineo FINALMENTE siamo arrivati." Disse Percy lanciando un occhiataccia a Jason.

"Ragazzi vediamo di non perdere altro tempo, siamo già in ritardo. Annabeth qual'è il binario?" Chiese Piper.

"Qui c'è scritto 9 e 3/4 ma non ho idea di che significhi."

Annabeth ci rifrettè un attimo.

"Beh è semplice no? Si trova tra il nove e il dieci." Disse Leo come se fosse la cosa più ovvia di sempre.

"Sai credo che per una volta tu abbia detto una cosa sensata." Replicò Calipso.

"Eiii come osi io dico sempre cose sensate." Leo fece una finta faccia offesa.

Avrebbero potuto continuare all'infinito ma non avevamo molto tempo quindi corremmo verso il binario 9 il più velocemente possibile.

Per quanto si possa fare quando si è carichi di bauli pesanti almeno un quintale e di gabbie con dei gufi. Ma poi perché i gufi?!?

Ci fermammo appena dopo il binario nove e cominciammo a guardarci in torno in modo frenetico. Il fatto che Jas non la smettesse di dirci che mancava poco tempo alla partenza del treno non aiutava, e ammetto che fui tentato di spaccare quel suo orologio.

Poi per fortuna li notai, due ragazzi quasi identici dai capelli rossi che si appoggiavano ad una parete e un attimo dopo erano scomparsi.

Raccontai agli altri quelli che avevo visto.

A quel punto Perseus Jackson figlio di Poseidone, uno dei semidei più potenti del secolo decise di fare una delle cose più stupide possibili.

"Beh è facile allora, basta passare attraverso una parete." Disse. E prima che Annabeth riuscisse a fermarlo corse a tutta velocità verso un muro a caso.

Inutile dire che cadde rovinosamente a terra.

Percy era incredibile, un secondo prima era una delle persone più intuitive, affidabili e coraggiose che avessi mai conosciuto è un secondo dopo faceva una cosa come beh.. questa.

Scoppiai a ridere appena vidi la faccia delusa del figlio di Poseidone, era impagabile, stava lì seduto sul pavimento della stazione vicino alla parete, con il baule è il gufo abbandonati a terra a qualche metro da lui, mentre guardava il muro come se l'avesse offeso.

"Percy solo tu potevi fare una cosa del genere." Commentò Leo mentre certava di riprendere fiato dopo avere riso come un pazzo.

Jason invece stava tentando di trattenere le risate, per rispetto verso l'amico. Un gesto apprezzabile se non fosse che si vedeva lontano un miglio di distanza quanto fosse divertito.

Quando Percy si fu rialzato, indicai agli altri la parete giusta e con molta attenzione Annabeth ci si appoggiò. Fu come se passasse attraverso il muro, perché un attimo dopo era sparita. Noi la seguimmo subito dopo.

E se i semidei andassero a Hogwarts?!?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora