Leo da quasi fuoco al treno

162 7 7
                                    

ANNABETH

Andai verso la parete cercando di non pensare alle probabilità che avevo di sbatterci contro e rompermi il naso.

Chiusi gli occhi, ma non incontrai alcuna resistenza da parte di quei mattoni che prima erano sembrati così solidi.

Attraversai la parete e fui investita dai rumori di centinaia di maghi, alcuni che salutavano i propri figli, altri intenti a chiacchierare tra di loro. I rumori di ragazzi, che si muovevano verso il treno con i loro bauli pesanti, i rumori degli animali, tra cui soprattutto i gufi. Un brusio costante di attività.

Poi aprii gli occhi e non potei fare a meno di restare con la bocca spalancata.

Ero in un'altra stazione con il soffitto alto. Lo spazio era grande, ma comunque risultava troppo ristretto per tutti quei maghi che si accingevano a dare gli ultimi saluti o a salire sul treno. Al centro di tutto c'era proprio quest ultimo, una locomotiva rosso acceso che attirava naturalmente lo sguardo.

Mi girai, e feci appena in tempo a spostarmi prima che Leo mi investisse mentre usciva dal muro a tutta velocità.

Lo seguirono poco dopo tutti gli altri. Chi con più sicurezza, chi parecchio disorientato.

"Okay! Siamo tutti, sbrighiamoci a salire."

Gli altri non commentarono e ci avviammo a spallate verso il treno.

"Fiuffff ca l'abbiamo fatta." Disse Percy con un sospiro di sollievo, quando raggiungemmo uno scompartimento libero.

"Non potevamo non farcela. Insomma che cosa avremmo detto a Chirone?" Rise Leo. "Oh nessun problema riguardo al salvare il mondo, mentre invece prendere un treno è troppo difficile per noi."

Sorrisi, poi mi sedetti accanto al mio ragazzo che stava ridendo immaginando la scena.

"Sapete quanto durerà il viaggio?" Chiese Nico.

"Non ne ho idea." Disse Leo mentre anche lui si metteva comodo.

"Dovremmo arrivare per cena." Gli risposi io. Lui annuì, appoggiò la testa sulla parete alla sua sinistra, e in pochi minuti stava dormendo.

Io invece cominciai a frugare nel mio baule per capire un po' che cosa dovevamo aspettarci.

Ero ancora china sul baule quando sentimmo un ticchettio alla finestra. Si trattava di un gufo, che lottava per rimanere al passo con il treno.

Sembrava voler entrare nello scompartimento.

Mi affrettai ad aprire la finestra e poi mi risedetti.

L'uccello non perse tempo ed entrò, andandosi poi a sedere sulle mie gambe. Lo accarezzai, e solo dopo mi accorsi che aveva un foglietto legato a una zampa. Lo aprii velocemente.

Era da parte di Ecate, ci avvertiva di avere detto hai maghi che venivano da loro per un progetto di scambio e che quindi non avremmo avuto troppi problemi ad inserirci nel programma scolastico.

Lo feci leggere agli altri.

"Che strano modo di contattarci." Rise Percy.

"Beh almeno ora sappiamo che non ci cacceranno appena arrivati." Gli risposi io.

"Beh io farei qualcosa, mi sto già annoiando." Leo era tra i più iperattivi del gruppo, e non era cosa da poco. Ci convinse a giocare al gioco della bottiglia.

"Okay comincio io" Disse il mio ragazzo. Girò la bottiglia che indicò Jason. "Obbligo o Verità?"

"Verità." Rispose, probabilmente dopo avere riflettuto sulla scelta meno pericolosa.

"Se non avessi incontrato Pips ti saresti messo con Reyna?"

Okay aveva scelto male pensai, era inequivocabile lo sguardo che ora Piper stava lanciando a Jason. Diceva qualcosa tipo, sono curiosa della risposta, ma se non mi piace sono pronta a distruggerti.

"Io e Reyna avremmo potuto anche metterci insieme ma non credo che avrebbe funzionato." Disse, e poi lanciò uno sguardo alla sua ragazza per capire se avesse dato la risposta giusta.

Piper parve soddisfatta.

"Ora è il mio turno." Jason girò la bottiglia, che si fermò per mia grandissima fortuna davanti a me. "Obbligo o Verità?"

"Verità."

"Da quando hai sconfitto Aracne i ragni ti fanno meno paura?"

Fui attraversata da un brivido, non avrei voluto che mi riportasse alla mente quei momenti, anche se sicuramente non era sua intenzione.

Ancora mi capitava di fare incubi raccapriccianti, pieni di ragni grandi anche più di una mano, che mi circondavano e poi camminavano sul mio cadavere dopo la mia morte, entrando sotto i vestiti e... basta non dovevo pensarci adesso.

Mentre combattevo per l'Athena Parthenos, l'istinto di sopravvivenza aveva preso il sopravvento, e seppur terrorizzata ero riuscita a mantenere la calma e soprattutto la concentrazione. L'avevo fatto per me, per Percy e per i miei amici, non mi sarei fatta sconfiggere da un ragno troppo cresciuto dopo tutto quello che avevo passato.

I problemi erano arrivati dopo, gli incubi erano arrivati dopo.

Mi riscossi dai miei pensieri e mi affrettai a rispondere alla domanda, Percy mi stava già guardando in modo dolce ma con aria interrogativa, non volevo che si preoccupasse.

"Non proprio, a volte mi fanno più paura di prima."

Lui annuì apprensivo e io rigirai velocemente la bottiglia in modo da distrarmi e pensare ad altro. Dopo un paio di giri quella indicò Percy.

"Obbligo o Verità?" Gli chiesi.

"Obbligo."

"Ti obbligo a darmi uno dei biscotti blu che sicuramente ti sei portato dal campo, anche perché sto morendo di fame." Dissi con un sorrisetto.

"Devo proprio?"

"Certo Testa d'Alghe"

Mi diede uno dei suoi biscotti, facendo un po' di storie riguardo al fatto che gliene fossero rimasti pochi. Poi girò la bottiglia.

"Leo Obbligo o Verità?"

"Obbligo ovviamente."

Sperai che non combinassero niente di dannoso. Dei, con quei due non si poteva mai sapere. Dopo poco avrei scoperto che le mie preoccupazioni erano più che fondate.

"Ti obbligo a dare fuoco a quella zanzara, mi fa fastidio da quando siamo partiti."

Leo sorrise divertito, si mise in piedi e prese completamente fuoco. "Non temere, ci pensa Leo Valdez."

Mi alzai preoccupata, e così fece anche Calipso. "Leo fai attenzione sono abbastanza sicura che.." Non riuscii a finire la frase che una parte del pavimento del treno prese fuoco a contatto con i piedi di Leo.

"Leo basta!!! Finirai col dare fuoco a tutto il treno!" Dissi mentre mi allontanavo dal punto in cui si era creato il fuoco.

Un secondo dopo Leo era bagnato fradicio e l'incendio era spento, feci un sospiro di sollievo. Per fortuna Percy era intervenuto, anche se in realtà era colpa sua se l'incendio si era creato.

Calipso si avvicinò pericolosamente al suo ragazzo e gli diede una spinta, facendolo cadere a terra. Stava sicuramente per fargli una ramanzina quando due ragazzi entrarono dalla porta della cabina.

Sperai con tutta me stessa che non avessero visto Leo prendere fuoco o Percy usare i suoi poteri. Probabilmente anche Percy stava pensando lo stesso perché sbiancò totalmente.

Alla porta c'erano un ragazzo e una ragazza più o meno della nostra età.

E se i semidei andassero a Hogwarts?!?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora