Capitolo 3

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Solitudine, vuoto e silenzio.

Erano ormai i miei tre amici che mi accompagnavano notte e giorno nella mia testa.
Ormai era mattina e io era a capotavola a guadare il
mio piatto, non avevo fame.

Alzai lo sguardo, guardavo le sedie accanto a me, quanto volevo una famiglia che mi amasse e che mi degnasse di attenzione ma mio fratello aveva tutti i riflettori su di se e io ormai mi ero stufato di farmi notare dalla sua ombra.
Sbuffai, mi alzai con lo zaino in spalla e andai a scuola a piedi.

Abitavo a due minuti dalla scuola.

Vedevo tutti sorridere accompagnati dai genitori, quelli delle elementari abbracciavano la propria madre o salutavano con la manina il padre.
Li continuavo a fissare malinconico, volevo solo essere amato, ma chi mai vorrebbe amare uno come me, mi faccio mille paranoie e non riesco a parlare di me agli altri.

I miei "amici" ormai anche loro si erano stufati di me, non hanno tutti i torti.
Quando ero piccolo ero sempre arrogante solamente per bisogno di attenzioni...ero diverso dagli altri ragazzi della mia scuola, non riuscivo ad aprirmi nemmeno con i dottori.

Mia madre era l'unica a capirmi fino a quando se n'è andata in Europa per lavoro lasciandomi solo in quella casa grande e fredda senza amore.

Decisi di smettere di fissare i bambini come un maniaco e andai a sedermi sotto un albero, presi il telefono e scrollai Instagram, trovai il profilo di Anya, decisi di aprirlo, era davvero bella, aveva un sorriso meraviglioso e degli occhi color verde foresta brillante e bellissimi.

Uscì dal suo profilo e posai il telefono per terra, buttai la testa al indietro sospirando.

Improvvisamente una figura si sedette davanti a me, mi spaventai, appena la vidi lei mi regalò un sorriso meraviglioso.

"Buongiorno!" Disse Anya, oggi era particolarmente bella, aveva raccolto i capelli in uno chignon spettinato e non era truccata.

"Ciao."

"Che ci fai qui tutto solo."

"Non ho amici con mio stare..." Dissi guardando altrove.

"Hai me."

Restai di stucco, mi girai a guardarla mentre mi guardava con quegli occhi enormi bellissimi.

"Credevo fossi con Becky non volevo disturbarti."

"È ancora malata, quella cuoca vuole sabotarci il pranzo fai attenzione quando ordini il purè."

Non riuscì a trattenermi e iniziai a ridere, Anya mi sorrise e mi guardò.

"Che c'è?" Le domandai.

"Dovresti ridere più spesso hai un bellissimo sorriso."

Sentivo le guance pizzicare, abbassai lo sguardo e mi limitai a ringraziarla imbarazzato.

"Comunque, il prof di storia non c'è, ha una riunione, lo incontrato al uscita era parecchio di fretta"

"Sei seria? che bello abbiamo due ore libere."

"Esatto, che ne dici di andare a fare un giro?"

"Si perché no, dove andiamo?"
Dissi io alzandomi, le porsi una mano per aiutarla, Anya afferrò la mia mano e si alzò.

"Sei bassa." dissi io cercando di non ridere, mi arrivava al petto, ero io che fossi cresciuto o lei che si abbassa? haha.

"Smettila e seguimi."

Succino dal cortile e ci si regimeranno in centro città, la gente ci guardava come se avessero visto chissà chi,
Sarà forse per la divisa, effettivamente quelli del nostro college uscivano sempre con delle guardie del corpo oppure andavano per negozi.

Anya sembrava una bambina che guardava le giostre mentre guardava le vetrine con abiti carini e rosa.
Lei si girò verso di me e guardò la mia pancia per poi guardammo negli occhi.

"Damian hai fatto colazione?"

"Ehm no...non la faccio mai, non mangio molto."

"Che cosa?! Ora ci penso io!"

Mi prese la mano e mi portò in un bar, lei ordino varie cose e quando ci sedemmo un cameriere ci portò tantissimo, Anya mi obbligò a mangiare quasi tutto, quando finì, lei mi disse: "Bravissimo! Sono molto fiera di te!"

Mi veniva da piangere, nessuno prima di quel momento mi aveva mai detto questo, erano anni che volevo farmelo sentir dire da mio padre per il mio impegno a scuola, ma ad Anya era veramente bastato che io mangiassi?

Appena uscimmo lei mi strinse a se, posando la testa sul mio petto.

"E questo per cos'è?" Le domandai rosso in viso.

"Perché ti voglio bene."

Esitai e poi le avvolsi il
busto con le mie braccia, quando furono le dieci tornammo a scuola per continuare le lezioni.
In classe non facevo altro che guardarla, era bellissima eppure non era truccata, non era rifatta o si era sciolta i capelli, era bella naturalmente.
C'era qualcosa in lei che nessuno aveva, ma non capivo cosa, oggi quando siamo usciti il cuore non smetteva di battere, lo sentivo uscire dal mio petto.

"Allora chi può rispondere alla due?"Domando il professore facendomi tornare al mondo reale.
Anya alzò la mano e io professore le disse di venire alla lavagna.

Lei era bassa e non arrivava al punto dove doveva scrivere, due ragazzi al primo
banco cercano di guardarle sotto la gonna.

Che bastardi, sentivo il sangue bollirmi nelle vene, mi alzai con il quaderno in mano,
presi il gesso e iniziai a scrivere la risposta mentre coprivo il sedere di Anya con il mio quaderno.
Lei mi guardava sorpresa, poi un ragazzo che le stava cercando di guardare le natiche poco prima disse: "Damian ma che fai?"

"Si chiama rispetto."

Delle ragazze iniziarono a farmi ragione e a stimarmi, ridiedi ad Anya il gesso e andai a sedermi.
Presi appunti sulla lezione è un ragazzo dietro di me iniziò a parlarmi finché non fecimo amicizia, si chiamava Blake era molto divertente.

Dopo la lezione di matematica uscimmo dalla classe insieme e lo presentai ad Anya, i due divenendo amici, andammo ad accompagnare Blake a casa e poi fu il turno di Anya, appena arrivati sotto il portico di casa sua, lei mi prese il viso fra le mani e mi baciò la guancia.

Sentivo le guance bruciarmi, lei mi sorrise timidamente anche lei rossa in viso e poi disse: "Grazie per prima in classe."

Scossò la testa e le dissi "Figurati  e stato un piacere aiutarti, passa una buona serata ci vediamo domani, ti aspetto al cancello.

Le feci ciao ciao con la mano e poi me ne andai, appena lei entro in casa mi toccai la guancia con la mano sentivo ancora le sue labbra morbide sulla mia pelle.

E fu lì che capì che amassi Anya.

Dal odio al amore [Anya x Damian]🤍🦋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora