8. Would you mind?

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JEONGGUK

"È deciso?" domandai. Allungandomi, vidi perfettamente il sorriso che Taehyung si ostinava a sopprimere.

"Mhmh" mugugnò timidamente, spingendo in avanti le labbra. Ridacchiai intenerito, con il cuore leggero e un orgoglio alle stelle, palpando la sua pancia piatta e tirando i suoi fianchi in modo tale da far combaciare la sua schiena con il mio petto.

Piegai le gambe ai lati delle sue prima di lasciare un bacio sulla sua nuca e appoggiare il catalogo - prima tra le nostre mani - sopra la muretta dove eravamo rimasti a pomiciare per ore intere.

"Ora che abbiamo deciso quale affittare, perché non mi dici il prezzo?" mormorò agitato.

Erano giusto passati due mesi dal suo compleanno, il giorno in cui gli avevo orgogliosamente regalato un semplice fascicolo che racchiudeva l'acquisto più grande che potessi fare.

Era generalmente assurdo e ingenuo regalare un'intera abitazione come regalo di compleanno, lo sapevo. Ma in una relazione anomala e paradossale come la nostra, era forse la cosa più normale da fare.

Non che la mia proposta fosse stata tanto irrequieta e sbagliata. Io e il castano ci eravamo infatti presi del tempo per capire se ne valesse davvero la pena; se fosse indispensabile possedere quattro muri lontani dalla sua famiglia principalmente per gratitudine ed orgoglioso personale. Inoltre, chi poteva assicurarci che entrambe avremmo usufruito di una proprietà che regnava sulle nostre spalle nella maniera più giusta possibile?

Io potevo anche avere cent'anni e passa d'età ma non avevo alcuna esperienza in merito e Taehyung era naturalmente giovane. Entrambi avremmo sperimentato una condivisione e un rapporto anche più forte del solito.

Certamente, non avrei abbandonato il castello per restare in una proprietà che, indipendentemente dalla mia posizione nella vita di Taehyung, era un puro regalo per ottenere nuovamente il suo cuore e ricompensarlo per il suo amore.
Non potevo in alcun modo trasferirmi, non era poi così facile.

Ma avrei fatto del mio meglio per trascorrere con maggiore frequenza le mie giornata nella sua nuova casa. Taehyung era ancora troppo immaturo e insperto per passare la sua gioventù in solitudine.

Volevo essere il suo compagno di vita, l'uomo che aveva il privilegio di trascorrere notte e giorno avvinghiato a lui, ad appoggiarlo e sostenerlo.

"600.000 won al mese. Ho già pagato la prima rata e se sarà di tuo gradimento l'appartamento, pagherò ogni mese a venire" lo informai. Lui sembrò sorpreso sia dal prezzo che dalla mia affermazione, tant'è che sgranò scioccato gli occhi.

"Ti correggo: pagheremo. Pagheremo ogni mese a venire insieme" sibilò.

Annuii semplicemente, lasciando umidi baci sul suo collo esposto.

"E-e quello che ero indeciso di pagare? Quanto costava?" balbettò insicuro. Mi fermai a pensare, portando due dita sotto il mento.
"Non te lo dico!" affermai.

In risposta, il castano si voltò in mia direzione, imbronciandosi d'un tratto.
"Carino" farfugliai, avvolgendo le gambe alla sua schiena e attirandolo a me.

"Dai, Jeongguk! Non fare lo stronzo e dimmelo" sbuffò allibito. "Non c'è bisogno di saperlo. La tua decisione la hai già presa" schioccai la lingua al palato.

"Pff!" mormorò infastidito, facendo per spostarsi dalle mie gambe e scendere dalla muretta. Questa si trovava al confine con la foresta Bijarim.

Afferrai velocemente la sua mano, scendendo a mia volta e attirandolo a me. Decisi quindi di avvolgere la sua vita con le mie braccia e baciarlo sommessamente.

Rather Die [kooktae]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora