Il profumo nuovo ma dolce del mio negozietto mi costrinse a sorridere ampiamente. Portai le mani ai fianchi e respirai profondamente, orgogliosamente felice di tornare a lavorare in un posto tanto bello.Amavo il mio lavoro, amavo la fotografia e tutto ciò che la riguardasse. Ogni mattina ero più propenso a svegliarmi grazie all'apertura di un luogo tanto tranquillo e confortevole.
Kim's Graphy aveva un posto speciale nel mio cuore.
Varcai la soglia d'entrata con fierezza, tirando le persiane e tornando alla mia postazione. Sospirai lieto, sistemandomi meglio sulla sedia quando un dolore lancinante alla schiena non mi costrinse a imprecare sotto voce.
Massaggiai quel punto, indolenzito ma quel fastidio indelebile non svanì.
"Serve aiuto?" la voce innocente di Jeongguk mi costrinse ad alzare il capo e guardare aldilà della cassa.
Il suo sorriso angelico non aiutò per niente.Mi limitai a fargli la linguaccia ed il corvino decise prontamente di fare il giro del tavolo e posizionarsi tra le mie gambe. Trattenni un ansimo di dolore quanto afferrò saldamente il mio sedere, palpando la mia natica sinistra.
"Fa tanto male?" chiese, strizzandomi una guancia e allontanandosi lievemente. "Un pochino..." quando ero arrivato a lavoro quella mattina, pensavo di essere in grado di camminare ma ora che mi ero finalmente seduto, non sapevo esattamente quanto facile sarebbe stato tornare in piedi.
"Vieni con me nella stanza del personale, ti faccio un massaggio" tornò a palparmi una natica, accarezzandola con delicatezza ma io scossi la testa. Le guance mi divennero simultaneamente rosse, bruciarono come fuoco ardente alla sua premura e a quel tocco che non accennava a smettere.
"Non posso, J-Jeongguk. I-io–" non riuscii neanche a terminare la frase che il campanellino dorato incollato alla porta proclamò l'arrivo di una solare signora. I capelli biondo cenere e gli occhi piccoli a mandorla.
"Buongiorno" mi allontanai dal corvino solo per avvicinarmi ulteriormente alla cassa e salutare educatamente la nuova cliente. Tuttavia questa non si rivelò esserlo, porse davanti alla mia cattedra una pila di fogli.
"Salve, ho visto che da poco è stato aperto il negozio e volevo chiederle se assumesse già del personale" chiese con un filo di agitazione.
Non avevo ancora preso in considerazione la possibilità di assumere qualcuno... Inizialmente, pensavo di riuscire a cavarmela da solo nel mio posto di lavoro. Non era un lavoro che richiedeva grandi aiuti e in quelle poche settimane dall'apertura della Kim's Graphy, non avevo avuto bisogno di nessuno.
Jimin mi aveva aiutato con la decorazione della struttura ma niente di più. Il pagamento e la ri-strutturazione erano tutte state pagate da me e avevo sempre fornito efficiente servizio alla clientela.
Ma immaginai che con l aumento di questa, avrei seriamente avuto bisogno di un secondo lavoratore, che restasse alla cassa o mi aiutasse a trattenere qualche cliente.
Il mio lavoro non comprendeva solo lo svolgimento fotografico nel posto ma tramite richieste e appuntamenti, avrei potuto prendere posto in eventi di una certa importanza e scattare foto a modelli di ogni paese.
Avere un secondo aiuto sarebbe stato davvero utile.
"Oh si, certo. Ero intenzionato ad appendere una carta d'iscrizione qui fuori a breve, signora" le sorrisi.
"Perfetto allora la prego, assuma mio figlio! Quel fannullone non lavora da troppo tempo e non può vivere mantenuto tutta la vita" sbuffò la donna, facendomi venire la nausea.
Vivere mantenuto?
Scossi la testa, afferrando il probabile curriculum del figlio e le chiesi cortesemente di lasciarmi il suo numero e aspettare una possibile conferma.
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Rather Die [kooktae]
FanfictionSEQUEL di Sweet Blood Taehyung e Jeongguk consumano il loro amore nella maniera più sana, semplice e particolare possibile. Trovano il loro equilibrio in un modo che sembra cadere a pezzi da quanto sbilanciato. E, nonostante le immutabili differenz...