5. Natale

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" Allevi muoviti o davvero questa è la volta buona che ti mollo qui, poi voglio vedere come arrivi in autostop a Sacrofano la notte della vigilia. Con la fortuna che ti ritrovi finiresti in auto con un possibile serial killer. "

Urlo dall'ingresso, con il mio caban classico indosso, la sciarpa abbinata ed i nervi ormai già saltati per il solito ritardo della mia sposa, alias Alice Allevi.
Aveva detto che sarebbe stata puntuale ma sapevo che mentiva così come lo sapeva lei stessa e come, immagino, ne erano al corrente i parenti che ci aspettano per la cena della Vigilia.
Chiaro è che avrei preferito festeggiare in altro modo, in un ristorante senza nessuno intorno se non noi due, a lume di candela, avvolti in un candido ed invidiabile silenzio che, se tutto va bene, tornerà a trovarmi solo dopo la fine delle feste.
Non bastava l'alleanza allieva con annessa nonna, due fotocopie, ciò che è stata la ciliegina sulla torta è ovviamente la perenne e parassitaria presenza di mio fratello Giacomo che, per una sorta di gioco del destino, è entrato subito in sintonia con le due Allevi, decretando così la morte della mia quiete interiore ed esteriore.
E mentre io maledico il fatto di aver accettato di trascorrere questi giorni in famiglia, circondato da lattanti, grida, tombolate e bis di pietanze non richiesti, la mia consorte continua a perseverare nel ritardo, lasciandomi per ancora più di venti minuti in sua attesa, con già un piede fuori dalla porta.
Esausto per questo suo vizio che nemmeno il matrimonio con il sottoscritto le aveva tolto, sbuffo controllando l'ora sul mio Rolex, imprecando in qualche lingua anche a me sconosciuta ma che quasi sicuramente sarebbe stata compresa da chi in questo momento si trovava nella mia stessa situazione.

" Alice se non ti sbrighi entro due minuti e mezzo ti assicuro che chiederò il divorzio e ti farò causa per danni morali e psicofisici. Ma tu guarda se Claudio Conforti doveva finire in questo stato. "

Bofonchio l'ultima frase più tra me e me, ma la mia Alice, sempre con le antennine drizzate e le orecchie puntate ad ascoltare tutto ciò che non le riguarda, compare finalmente dalla stanza incamminandosi verso di me, attraversando così il corridoio che ci separa.

" cosa intendi dire con 'in questo stato?' Non essere melodrammatico, te lo ricordi vero che sei stato tu a chiedermi di sposarti? Anzi, hai organizzato tutto tu. È stato un agguato più che un matrimonio! "

Sentenzia con la sua aria di sfida che riesco a percepire dal suo tono, non avendo ancora incontrato il suo sguardo. Se c'era una cosa di cui fossi certo era che Alice sarebbe sempre stata meravigliosa ai miei occhi e, così anche quella sera, le aspettative non erano state deluse, anzi.
Rinchiusa in un meraviglioso abito di velluto rosso, con le spalline un po' abbassate stile anni settanta, un tacco vertiginoso che avrebbe sicuramente fatto danni sul terreno non asfaltato di Sacrofano, Alice Allevi in Conforti era semplicemente bellissima ed io, come sempre, rimasi ad osservarla ammirato ed estasiato.

" Devo ammettere che quando ti ci metti d'impegno.. "

La provoco volutamente, facendo un piccolo passo verso di lei, continuando a squadrarla dai piedi lungo i fianchi per poi soffermarmi sulle spalle scoperte.
Ero sul punto di rinchiudere la porta dietro di me, ero pronto a mandare all'aria la serata in famiglia e di dare inizio ad i festeggiamenti come li avevo immaginati quando, incrociando il suo sguardo, gli occhi mi cadono su ciò che aveva in testa.
Nonostante avesse raccolto i capelli in uno chignon, sovrastava sulla sua testolina folle un cerchietto con sopra un alberello di Natale con annessa illuminazione colorata. Sgranai gli occhi e scossi il capo, rendendomi conto ora più che mai di quanto la mia allieva fosse tanto infantile quando buffa durante le feste natalizie.

" cos'è, una richiesta di aiuto la tua? Una regressione infantile? Hai bisogno del neuropsichiatra? "

La mia espressione è impossibile, così come la sua che, incurante della mia osservazione e domanda per niente retorica, alza le spalle e si avvicina a me.

" hai finito? Ho promesso a Camilla che l'avrei indossato e quindi ta-da! "

" non entri in macchina con quel coso in testa. "

Sono perentorio nelle parole così come nello sguardo. Ho accettato le feste in famiglia, ho accettato anche capodanno insieme a Einardi e Silvia ed ad un ennesimo marmocchio urlante. Ma Alice con quel coso ridicolo in testa proprio non posso tollerarlo. C'è un limite a tutto ed il mio a quanto pare è un cerchietto pacchiano con un alberello e le lucine annesse.

" Non credi di stare esagerando? È solo per far felice Camilla e poi  mi dona ed è in tinta con il vestito. "

Un sonoro sospiro mi esce dalle labbra mentre, vedendola in difficoltà, mi avvicino per aiutarla ad indossare il soprabito ed inevitabilmente il mio respiro finisce sul suo collo così come le mie labbra che vi lasciano una carezza leggera, conscio di non poter andare avanti e di dover lasciare il nostro caldo ed accogliente abitacolo.

" allevi ci sono tante cose che si abbinano a questo abito presenti nel tuo armadio, ciò non significa che tu debba indossare tutto. "

Ruota su se stessa ritrovandosi così faccia a faccia con il sottoscritto e mi guarda, mi fissa, mi sfida. Quanto detesto quando fa così, perché sa che nonostante sia l'unica al mondo a farmi incavolare come non mai, è anche la mia cryptonite e gode nel saperlo.
Ma come lei conosce i miei punti deboli, io conosco i suoi ed è per questo che mi sporgo per baciarla, cosa che alla fine non faccio, fingendo interesse nell'aggiustarle il colletto del soprabito.

" vedi, Sacrofano, vorrei poterti spiegare meglio il mio punto di vista. Penso che sarei pronto anche per un vero e proprio intervento in pompa magna, ma come tu ben sai detesto i ritardatari ed è ciò in cui Tu questa sera hai deciso di trasformarmi quindi ora usciremo da questa porta, andremo a casa di tua nonna e trascorreremo le prossime due ore e mezza con l'allegra combriccola. Ma il nostro discorso non finisce qui. Hai qualcosa da obiettare forse? "

" mhh in effetti si, è impossibile che la cena duri così poco. Ma comunque sono d'accordo, andiamo su! "

" Sei esasperante. "

" buffo, è ciò che ho pensato di te quando sono venuta a parlarti per la prima volta in Istituto. "

" ah quindi sei anche riuscita a pensare a qualcosa? Credevo che i tuoi due neuroni avessero smesso di funzionare dopo il nostro primo incontro. Curiosa questa scoperta. "

E continuiamo così, come il nostro solito, a battibeccare ed a stuzzicarci durante tutto il tragitto, per niente arrabbiati in realtà ma solo divertiti ed ansiosi, alla fine, di tornare presto nella nostra piccola maison, per festeggiare tra noi due il nostro primo Natale da marito e moglie.

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Ebbene, anche se in ritardo, BUONE FESTE ♥️
Ringrazio la mia super consigliera / lettrice n1 che ha approvato questo seppur breve capitolo di vita coniugale di Claudio e Alice! ( ChiaraEsposito795 )
Spero che piaccia anche a voi e spero di rivedervi tutti presto perché le sorprese non finiscono qui!

                                 Xoxo, Soso 😘

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 29, 2022 ⏰

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