6. La

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Capitolo 6

"La, come... La curiosità ci tiene vivi o ci uccide?"
🙂🫀🙁

Come disse Oscar Wilde "La gente ha un'insaziabile curiosità di conoscere tutto, tranne ciò che vale la pena sapere" e io lo ammetto, ho sempre criticato qualunque persona cercasse di impicciarsi in affari altrui solamente per spettegolare o inventare storielle sciocche, ma sono sempre stata una persona alquanto curiosa fin da piccola.

Quel tipo di curiosità che ti fa nascondere dietro le porte per sapere il prossimo regalo di compleanno, quella che ti fa infilare dentro ad un pollaio per vedere un pulcino nascere, quella che ti fa nascondere sotto al letto di tuo fratello per sentirlo suonare anche solo una nota al pianoforte.

Eppure, la curiosità non mi aveva portata sempre verso cose gioiose e adatte alla spensieratezza di una bambina, ma anche a ossa rotte, guance bagnate e un cuore carico di un peso del quale non si è mai liberato.

Però, la domanda che mi affliggeva da ormai una settimana dopo quell'incontro letteralmente faccia a faccia con l'angelo dagli occhi scuri era se questa curiosità che stavo provando verso un qualcosa di così sconosciuto, mi avrebbe schiacciato il cuore ancora di più o tolto anche solo un grammo di quel peso logorante.

La campanella mi risveglia da quelli che sono i miei pensieri ed esco dalla classe di teatro con un gran mal di testa per i miei poveri neuroni che ultimamente si lamentano un po' troppo per il lavoro che gli faccio fare.

L'unica cosa positiva è che quel cane di Nick è una schiappa a recitare e non segue questo corso... così almeno le mie orecchie si riescono a riposare.

Mi trascino con la velocità di un bradipo fino alla fine del corridoio e apro il mio armadietto per posare la quintalata di libri che mi porto dietro da tutto il giorno.

Appena lo sportello rosso si apre leggermente cadono quattro pennelli e due libri che fanno avvicinare tre ragazzi nei paraggi. Alzo il viso istintivamente e due occhi verdi che prima erano intenti a raccogliere i libri da terra si spalancano facendo fare un balzo all'indietro al ragazzo che scappa con gli altri due lasciando i miei libri a terra.

«Educati come sempre vedo... grazie».

Ormai non ci faccio più caso e poi chi gli aveva chiesto aiuto? Di certo non io.

Non chiedo alcun tipo di aiuto a nessuno da secoli.

Sistemo tutto e mi accorgo che poggiato sopra all'ennesima pila di libri c'è un pezzetto di carta ripiegato su se stesso.

Lo prendo in mano, lo apro e ne leggo il contenuto rimanendone abbastanza sorpresa.

Ora si divertono anche a farmi scherzi?

"La lingua può nascondere la verità, ma gli occhi mai."

MB

Mi giro subito per guardarmi attorno, ma non c'è anima viva. La mia mente va subito a quel complicatissimo angelo e mi maledico mentalmente per averlo fatto quando sento una melodia provenire dalla parte opposta del corridoio, proprio accanto all'aula di pittura.

Mi incammino, questa volta con più velocità, spinta da quella curiosità che so per certo che prima o poi mi ucciderà.

Mi affaccio a quella che è l'aula di musica e noto una chioma d'orata girata di spalle che suona. Mi strofino gli occhi e sbuffo sonoramente facendomi sentire dal ragazzo che smette di suonare di botto.

«O mio dio... hai per caso deciso di perseguitarmi? Che ci fai tu qui?»

Il ragazzo si gira visibilmente spaventato aprendo due occhi cerulei come se avesse visto la morte in faccia.

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