3. Mi

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"Mi, come... MIa piccola nota sperduta"
📷🫀🎻

Ho sempre odiato la piscina e tutta l'acqua in generale.

No, forse non proprio da sempre.
Da bambina adoravo nuotare nell'acqua dell'oceano e giocare a chi avvistava più gabbiani con mio fratello, ma ora non mi piace più...

«Ecco fatto, e anche questa settimana ho finito» sospiro posando la scopa nell'angolo del ripostiglio.

Decisamente la settimana più pesante di tutta la mia esistenza. Nick mi segue tutto il tempo, OVUNQUE. L'unico posto dove riesco stare in santa pace è il bagno delle ragazze.
Sto incominciando a trascorrerci troppo tempo adesso che ci penso. Anche se, martedì si stava intrufolando per sbaglio mentre parlava di quanto mascara si fosse messa quel giorno Rose.

Le persone ci guardano mentre passiamo nei corridoi, mentre mangiamo nel bar della scuola, mentre cerco di spiegargli come migliorare la risoluzione delle sue foto, mentre lo picchio per una battuta maschilista di troppo e mentre... mentre... mentre faccio tutto. Capisco che due persone che sembrano uscite direttamente da una band rock anni ottanta e che danno l'aria di essere lontani cugini della famiglia Addams possano sembrare così straordinari assieme, ma mi sento in dovere di dire che non siamo in uno zoo, io non sono una tigre e lui non è una giraffa.

Anche se sull'altezza siamo lì.

È così frustrante e inquietante, ma fino al momento in cui non sclererò di fronte a qualcuno e cercherò di invocare un demone capace di strappargli entrambi gli occhi come tutti si aspettano da quando mi conoscono, andrà bene.

La cosa peggiore è che sono chiusa dentro la scuola da tre ore consapevole del fatto che mi stia aspettando all'uscita.

Che grande idea quella dell'unico amico che pensavo di avere... traditore.

John ha giustamente decisodi assegnare un compito a coppie per scattare la giusta fotografia. E per di più libera. Senza tema ne indicazioni: una foto fatta bene e che deve essere bella. E con chi? Naturalmente con Nick.

Grazie tante John.

Raccolgo la giacca di pelle e lo zaino e mi dirigo verso l'uscita a grandi falcate. Per quanto io non voglia passare altro tempo con quel logorroico di un cane devo sbrigarmi sennò non finiremo in tempo e dovrò trascorrere anche il sabato e la domenica con lui. Ho bisogno, seriamente di un week and immersa nella lettura di un bel libro e con i capelli arruffati dal vento per le troppe cavalcate con Fly.

«Finalmente sei arrivata, stavo per chiamare la polizia e darti per dispersa». Dice il ragazzo porgendomi il mio casco.
È leggermente poggiato sulla moto che ho visto ieri, una meraviglia tutta nera, ma adesso che la guardo bene ha delle leggere rifiniture in rosso.
La mia è tutto il contrario. Rossa, tanto rossa con le rifiniture nere. Il mio amore è proprio accanto alla sua, dove l'avevo lasciata questa mattina.

«Sei sempre parecchio esagerato Nicolas». Gli rispondo afferrando il casco.

«Non sono esagerato... mi preoccupo solo della mia amica».

«Nicolas quante volte te lo devo spiegare? Noi non siamo amici».

«Questo è quello che ti imponi tu Blue».

«Certo, certo... dai su,andiamo o rimaniamo ancora qui?» Dico saltando in sella alla mia moto dopo essermi infilata il casco.

Lui fa lo stesso con uno sbuffo sonoro.

«Allora dove si va?»

«A casa mia». Questo è pazzo...

«Come scusa?... Pensavo avessimo deciso di andare in biblioteca, in un bar o in un parco. Non a casa tua».

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