7. Si🤍

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Capitolo 7

"Si,come... SIi normale"
🤍🫀🖤

~William~

I miei genitori erano di quelli che parlavano sempre a citazioni e metafore per non spiattellarmi in faccia la verità.

Mio padre mi diceva sempre "Taci o fai in modo che le tue parole valgano più del silenzio", per lui un bambino che non parlava non aveva alcun problema e forse era proprio per questo motivo che la situazione si era aggravata.

Mi ero sempre chiesto se le mie parole potessero essere così importanti da essere ascoltate da qualcun altro e la mia risposta era quasi sempre stata che non ne valeva la pena.

Non mi avrebbero compreso.

Avrei detto qualcosa di estremamente sbagliato.

Sarei apparso pazzo per i miei pensieri oggettivamente diversi da quelli altrui.

Non avevo mai creduto di essere normale, ne ero cosciente fin da quando ero piccolo e avevo cercato di accettarlo, ma l'essere così diverso da tutti mi aveva portato a provare un'immensa paura.

"Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non capirà nemmeno le tue parole" questo lo diceva sempre la mamma.

Era l'unica persona che in modi semplici e pacati aveva capito la gravità di tutto quello che avevo dentro senza screditarlo e l'aveva sempre posto come un punto forte che mi avrebbe fatto avvicinare solo a persone dall'animo enormemente buono, ma alla fine per colpa del mio silenzio mi aveva abbandonato anche lei.

Mi sveglio con la faccia poggiata sui tasti del pianoforte e richiudo gli occhi sperando di riaddormentarmi come faccio ogni giorno, ma un dolore al petto mi fa rimettere con la schiena dritta.

Forse è questa la punizione che mi merito.

Strofino gli occhi appena socchiusi e mi accorgo che oltre al coltello che sembra starmi trapassando il cuore ho anche un terribile mal di testa.

Guardo gli spartiti poggiati davanti a me e vedendo il brano li scaravento a terra stropicciandoli tutti.

Un peso che mi stava sulle spalle cade a terra facendomi venire dei brividi lungo tutta la spina dorsale. Guardo in basso e vicino alle note tutte in disordine noto una coperta interamente bianca. Nick...

Mi alzo in piedi, apro le grandi tende che danno spazio a un delicato fascio di luce che attraversa tutta la stanza regalando all'occhio umano tutti i minuscoli filamenti di polvere che lo attraversano.

Mi fermo a guardare.

Forse è questa la differenza tra me e gli altri... io mi fermo sempre a guardare.

Ogni minima cosa.

Molte volte rendendomi incomprensibile a tutti.

Forse è vero sono lento, ma a me non è mai dispiaciuta la mia lentezza.

Sii normale.

Gli altri non vedono ciò che vedi tu.

Sii normale.

L'orologio a muro segna le sei del mattino...

Mi sdraio sul tappeto facendomi sfiorare dal sole e guardo il soffitto in cerca di una nuova minuscola crepa sulla pittura accecante: 7.30;

Sii normale

Metto a posto per la terza volta in 36 ore la scrivania in maniera maniacale per poi distruggere tutto di nuovo: 8.09;

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