Capitolo 18

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Clarissa's Pov

Scendo dal letto e vado a prepararmi per andare a scuola, anche se oggi non ne avrei proprio voglia.

Quello che mi ha detto ieri Luca mi ha sconvolta. Mi accorgo solo ora che io non lo conosco per niente. Ci conosciamo da più di un anno, eppure lui non mi ha mai detto nulla della sua vita.

Credevo non mi dicesse niente perché non c'era niente da raccontare, e invece, c'è molto da raccontare. La vita di Luca non è stata esattamente come me la immaginavo. E Marco.... Ho i brividi se penso a quello che mi potrebbe fare....

Quando vedo Giorgia arrivare verso di me la abbraccio.

"Giò"

"Ehi Clary, che succede" lei ancora non sa niente, così gli racconto quello che è successo sabato e ieri sera. Mentre parlo si mette una mano nella bocca e mi abbraccia.

"Oddio Clary. E tu ora come stai?" dice preoccupata.

"Così così. Sono ancora scossa. Soprattutto per quello che mi ha detto Luca"

"Ma non potete fare niente per fermarlo? Che so una denuncia?"

"Se lo facciamo lui potrebbe potrebbe girare la frittata. Anche Luca ha violentato ragazze, quindi finirebbero nei guai entrambi"

"E quindi che farete?"

"Non lo so, Luca ha detto che parlerà con Marco. Ancora non ci siamo sentiti"

"Speriamo bene"

"Si...."

****

Quando alle 14.30 finalmente arrivo a casa, chiamo immediatamente Luca.

"Ehi" mi risponde in modo freddo.

"Luca... Che hai? Hai parlato con Marco?"

"Si. Ci ho parlato?"

"E?"

"E niente. Non mi ha ascoltato. Come al solito" sbuffa "Clary anche se per ora non so cosa fare, ti prometto che risolverò la situazione"

"Io... ho un'idea, ma è un po rischiosa"

"Che idea?"

"Puoi venirmi a prendere?"

"Certo, ma che devi fare?"

"Fidati di me"

****

Dopo circa 40 minuti Luca arriva a casa mia.

"Allora?" mi chiede ansioso.

"Ciao anche a te"

"Scusa" mi prende il viso fra le mani e mi bacia dolcemente. Noto che ha una mano fasciata "È che voglio risolvere questa faccenda il più presto possibile. Odio aver paura e non vorrei mai che ti succedesse qualcosa"

"Che ti sei fatto alla mano?" dico indicandola.

"Emm... niente. Sono... Cioè mi sono tagliato" si tocca l'occhio e capisco che sta mentendo.

"E sentiamo come ti saresti tagliato?" dico mettendomi le mani in vita.

"Stavo cucinando e mi sono tagliato"

"Luca, lo sai che sei un pessimo bugiardo?"

"Perché? Non mi credi?"

"Per niente"

"Okay....be...emmm..."

"Allora?"

"Ho tirato un pugno al muro" bonfonchia.

"Mio dio, ma perché lo hai fatto?"

"Per scaricare la rabbia. L'ho fatto dopo aver parlato con Marco" abbassa lo sguardo.

Lo bacio.

"Mi dispiace" sussurro.

"Tranquilla, non fa tanto male" mi sorride.

"Parliamo delle cose importanti adesso?"

"Okay.... Emm" mi guardo intorno, non sapendo come dirgli cosa ho pensato. Sicuramente non approverà.

"Prometti che non ti arrabbierai?"

"Perché? Mi devo preoccupare? Qual è questo piano?" mi guarda alzando un sopracciglio.

"Sediamoci"

Ci sediamo sul divano e gli dico:

"Voglio parlare con Marco"

"Cosa?" quasi urla "È uno scherzo vero?"

"No. Voglio capire il suo punto di vista e magari risolvere i vostri problemi"

"Dio mio ma sei impazzita o cosa? Quello ti vuole violentare e tu vuoi andare nella tana del lupo?" sbraita.

"Luca prima o poi succederà. Mi troverà da sola e mi farà quello che vuole. Se invece ci parlo e tu stai in un'altra stanza, senza che lui lo sappia però, pronto a venire da me, non potrà farmi niente"

"Non se ne parla. È troppo rischioso. Ci deve essere qualcos'altro che possiamo fare"

"Non c'è nient'altro. O almeno, io non vedo altra soluzione. Ti prego portami a casa tua"

Si passa una mano nei capelli e mi guarda preoccupato.

"Io non voglio che ti accada niente"

"Non mi accadrà niente" gli dico prendendogli il viso fra le mani.

"E se prova ad avvicinarsi ci sarai tu. È un buon piano"

"Si ma è anche troppo pericoloso. Tu non sai di cosa è capace mio fratello"

"Portami a casa tua" gli sussurro baciandolo.

Non so dove mi è uscito fuori tutto questo coraggio. La vecchia me non avrebbe mai fatto niente del genere. So che molto probabilmente me ne pentirò, ma non ho niente da perdere. Prima o poi lui verrà da me, quindi perché aspettare?

Arriviamo a casa di Luca, saliamo le scale che portano al suo piano ed entriamo in casa.

"Se comincia a toccarti, anche un solo capello, tu grida. Io sarò in cucina" sussurra.

"Tranquillo" sussurro anche io.

Gli do un bacio, poi lui va in cucina, io in soggiorno e come immaginavo, Marco sta giocando alla Play. Faccio un respiro profondo e mi schiarisco la voce per farlo girare verso di me. Quando mi vede, mette Pausa al gioco e mi guarda con un misto di curiosità e divertimento.

"E tu che ci fai qui?" dice con un sorriso in faccia.

ClarissaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora