Kingdom Come [TRADUZIONE]

Chapter Twelve: Phoenix

Phoenix: Quando raggiungeva la fine della sua vita, la fenice si costruiva un nido in cima a una palma, usando incenso e corteccia di cannella, poi dava fuoco al nido e incontrava la sua fine nel fuoco. Un nuovo uccello nasceva dal corpo del padre e, secondo la leggenda, quando la giovane fenice diventava abbastanza forte, prendeva il nido e lo portava al tempio di Hyperion, una delle 12 divinità Titane e signore della luce.

Debole per l'atrofia, la stanchezza si insinua nelle ossa di Hermione e il dolore ostacola ogni suo pensiero.

Ma si regge in piedi.

Si muove.

E attraverso tutto questo, respira.

Con cicatrici visibili e nascoste, Hermione resiste.

Guarisce.

Vive.

L'ultima è la più difficile, ma c'è un sacro conforto nascosto nell'ordinario.

Discutere con Vasades è il tocco di casa che Hermione desiderava. Le visite di Harry portano una pace che solo la famiglia può dare. Avere Ginny come fedele compagna, che siano dannate le regole, è un ritorno alla normalità.

I vuoti rimanenti vengono colmati da nuove aggiunte.

Fiorenzo continua a curare i danni causati dalla tortura e a dare consigli quando Hermione si sente in difficoltà. Cho legge, Daphne incoraggia e Luna è pura luce. Raramente si allontanano da lei. Anche la compagnia di Pansy è costante, tranne quando deve continuare a svolgere i compiti di Hermione. Anche Alicia è più presente, dividendosi tra il controllo delle altre Dame, che continuano a sussurrare e a diffondere in tutte le direzioni la notizia della sua guarigione.

Loro sono qui. Anche quando l'infelicità di Hermione si è rifiutata di riconoscerlo, non è stata sola. Lo tiene presente negli alti e nei bassi, nelle battute d'arresto e nei successi.

Oggi è una pietra miliare.

La più significativa.

La camminata più lunga che Hermione abbia fatto.