Una volta fuori mi schiarii la voce, provando a risolvere uno dei miei dilemmi. Gli chiesi come preferiva che mi appellassi a lui, se col cognome o col nome, col -san o col -kun, e lui optò per il secondo, invitandomi a non essere troppo formale. Gli dissi in tal caso di fare altrettanto con me, e forse per assecondarmi – o forse perché Ichigo lo costringeva (cosa che a questo punto non escludevo) – si appellò a me con "Rebecca-chan".
Proposi poi di dividerci per trovare più in fretta Dany, ma prima che potessi voltarmi del tutto mi afferrò per un polso, invitandomi a restare insieme onde evitare che mi perdessi anch'io.
Lo fissai imbarazzata, un po' per tale allusione – avevo sempre avuto un eccellente senso dell'orientamento, di cui nessuno aveva mai osato dubitare – e un po' per quel contatto inaspettato – per quanto fosse stato breve. In più ci si metteva il fatto che camminassimo tra gli alberi, di notte, da soli, sotto la luna piena, rivolgendoci ogni tanto delle occhiate fugaci, cercando di non farci sorprendere l'uno dall'altra, cosa che mi sembrava estremamente romantica...
"No no no! Piantala Rebecca!"
La mia fantasia stava decisamente volando. Anzi, stava degenerando.
«A cosa pensi?»
«A dove possa essersi cacciata Dany», mentii prontamente.
«Non preoccuparti, la troveremo presto.»
Sbagliavo o il suo tono si era improvvisamente fatto più morbido? Più rassicurante?
Ignorai il mio batticuore e gli rivolsi un piccolo cenno con la testa, mormorando solo: «Scusami per prima. Ora penserai sicuramente che sono una persona piuttosto strana».
Ridacchiò con leggerezza, negando.
«Sei particolare.»
Particolare. Chissà perché, detto da lui suonava come un bellissimo complimento.
Argh, mi stavo rincitrullendo di nuovo!
Voltai la testa verso gli alberi alla mia sinistra per concentrarmi su qualcosa, qualunque cosa che potesse distrarmi. Solo allora mi resi conto che i ciliegi risplendevano di un tenue bagliore rosato, sotto la candida luce lunare. Che spettacolo...
«Sappi che non volevo offenderti», aggiunse dopo un po', fraintendendo evidentemente la mia reazione.
«Non mi hai offesa», garantii, rivolgendogli un sorriso. «Anzi sei stato fin troppo gentile. Chiunque altro sarebbe rimasto atterrito dinanzi al mio modo di fare.»
«Addirittura?»
«Solitamente va così. Tutti mi considerano strana ed eccentrica, solo perché mi diverto a parlare di vampiri.»
«Ti diverti?»
«Sì. Mi piacciono come creature, così come mi piace sia mordere cheessere morsa», aggiunsi, senza rendermene nemmeno conto. «È come un gioco.»
«Come un gioco», ripeté con un tono cupo.
«Mmh, diciamo che ci provo gusto», spiegai, ma quando mi riascoltai mi presi mentalmente a schiaffi. Che razza di discorso stavamo facendo? Ora avrebbe pensato sul serio che fossi pazza! «Comunque, non farci troppo caso, sono solo una fanatica del genere», sperai di chiudere lì, guardando dritto davanti a me. «Dove si è cacciata Dany?»
«In effetti, è da un bel po' che camminiamo», riconobbe.
Tirai un sospiro di sollievo e mi guardai intorno, avvertendo uno strano senso di smarrimento, che mi confondeva la mente. Era alquanto bizzarro. I miei pensieri sembravano affondare in un profondo oceano dai colori dell'arcobaleno. Ma cosa mi stava succedendo? Che fosse un attacco di panico? Così, all'improvviso?
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Kokoro no Ongaku- La Musica del Cuore
Romance𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐬𝐮 𝐀𝐦𝐚𝐳𝐨𝐧 ••• Dopo aver passato anni a cercare di convincere i propri genitori, Rebecca ha la possibilità di trascorrere il suo sedicesimo compleanno nella terra che da sempre la affascina...