la situazione però stava peggiorando, si stava arrivando addirittura a bruciare vive le persone pur di trovare la strega, ma facendo così avrebbero solo ucciso persone completamente innocenti e non si sarebbe mai arrivati ad una soluzione.
arisu ed io stavamo cercando di capire bene come muoverci, come evitare di essere uccisi ma farci ascoltare. proprio in quel momento vedemmo la migliore amica di momoka, asahi, in un angolino, seduta singhiozzando con le ginocchia piegate, strette forte dalle sue braccia, la ragazza ci notò e ci fece segno di avvicinarsi.

"avete trovato la risposta?" ci chiese quasi balbettando
"noi crediamo di sì, il problema sarebbe farci ascoltare senza prendere una pallottola dritta in fronte" dissi con tono calmo
"posso aiutarvi io, attirerò l'attenzione" disse la ragazza facendo un salto in avanti alzandosi
"ma così morirai probabilmente" puntualizzò arisu
"voi non preoccupatevi, solo, arrivate alla verità" disse asahi

fu allora che decidemmo di scendere alla hall, gli spari si fermarono dopo che arisu cominciò ad urlare per farsi sentire e attirare l'attenzione su di sé e avevamo gli occhi totalmente addosso, mi sentivo a disagio, avrei voluto sparire, avrei voluto che quella sensazione potesse cessare immediatamente.

"e adesso basta, mettiamo fine a questo game" poi continuò "sono stato in camera con serena, chishiya, kuina ed ash, ci sono ben 4 persone che possono testimoniare tra loro per confermare che nessuno di loro sia una strega" in quel momento lo maledissi, non volevo che mettesse in mezzo gli altri, ma lo lasciai fare "se tu non sei la strega, non c'è bisogno che tu mi uccida, che tu ci uccida, quindi uniamo le forze e cerchiamola insieme"
aguni si avvicinò, con un sorriso sfacciato sul volto, e lo colpì con la pistola e lo prese a calci, mi avventai subito mettendomi davanti come scudo
"dato che stai attaccando arisu anche se è l'unico con un alibi, allora sei tu la strega" affermò un uomo
aguni alzò le spalle "già, sono io la strega" fece cadere la pistola che teneva tra le mani e si avvicinò ad un ragazzo invitandolo a sparargli
"aguni non è la strega" dissi io nel silenzio più tombale, tutti gli occhi adesso erano su di me "questo è un game di cuori, un game che gioca con i sentimenti di chi ne partecipa, punta a metterci gli uni contro gli altri, non vinceremo uccidendo aguni" l'uomo che avevo citato poco prima si girò a guardarmi "la strega non sei tu, perché dici di esserlo?" gli chiesi "vuoi morire perché hai un altro motivo?" feci una piccola pausa e sospirai "la persona che tu hai ucciso non è momoka, è il cappellaio" sapevo che di lì a poco avrei preso tante botte, e non potevo neanche difendermi nonostante la mia cintura nera di taekwondo, aguni è un armadio in confronto a me, sarebbe stato inutile, perciò incrociai le braccia intorno al petto, per evitare danni più gravi se mi avesse colpito
"l'abbiamo capito guardando i tuoi occhi aguni, sono occhi che hanno perso la speranza, quegli occhi sono gli stessi che avevo io quel giorno, il giorno in cui ho ucciso i miei amici" disse arisu col fiatone, poi aggiunse"tu non sei stupido, eppure volevi uccidere tutti fin dall'inizio, ma questo non è da te, devi avere un altro motivo in mente"
"da quando sono arrivata qui, ho pensato fossi incredibile, con tutte le armi da fuoco che avete, avreste potuto prendere il controllo molto tempo fa, eppure l'avete fatto soltanto ora, voi in realtà vi stavate aiutando a vicenda, non è così? tu volevi solo aiutarlo, mi sbaglio? volevi assicurarti che quelli come niragi non andassero fuori controllo, tu volevi tenerli a bada" feci qualche passo avanti, subito dopo mi pentii della mia scelta, ma notai che alle mie spalle c'erano usagi ed ash che lo avevano raggiunto
"aguni tu e il cappellaio non eravate amici da tanti anni? allora perché l'hai ucciso?" domanda retorica, avevo già la risposta "non riuscivi a perdonare il cappellaio per ciò che stava facendo, non è così? tu volevi soltanto fermare le sue assurdità.
volevi soltanto che il tuo migliore amico tornasse in sé" per un momento sentii come se il mio battito si fosse fermato, da un lato temevo una sua reazione, dall'altro no, ero molto sicura di quello che stessi facendo.
mi presi un pugno sul labbro e uno sulla guancia, che mi fece totalmente girare la faccia, continuò con diversi pugni allo stomaco e qualche calcio da cui preferivo proteggermi anzichè reagire, poi mi afferrò con forza dalla felpa facendomi alzare in piedi, sentivo il sapore del sangue che usciva dal mio labbro, probabilmente avevo bisogno dei punti ma in quel momento non ci avevo fatto caso
"che cosa ne vuoi sapere?" si fermò a guardarmi con occhi lucidi e pieni di sofferenza
"purtroppo anche io ho dovuto uccidere l'unica persona che mi avrebbe dato il mondo, posso capirti. hai ucciso il tuo migliore amico, e volevi ammazzare tutte le persone presenti perché sono state loro ad averlo fatto impazzire" ribattei
"il game master si è servito solo del tuo cuore in mille pezzi lo capisci? è per questo che si tratta di un game di cuori" aggiunse arisu
"ora basta" mi sentii letteralmente lanciata in qualche parte della hall, riuscii a coprirmi la testa per evitare eventuali traumi cranici, mentre lui stava per avventarsi su arisu
"se quello che hanno appena detto è vero, aguni voleva ucciderci tutti a prescindere dal game" sentii dire da qualcuno, continuai a stare ferma ancora un po' di secondi per controllare che fosse tutto ok
"è uno scherzo vero?"
"e noi ti abbiamo assecondato in una follia del genere?"
"allora si può sapere chi è la strega?"
voci su voci, senza fondamento e riflessione
"io so chi è" dissi con voce sforzata, non volevo che arisu si riducesse peggio di com'era messo "io conosco la sua identità" mi alzai in piedi, ma sentivo che non avevo tantissima forza in corpo, ma combattei contro il dolore sparso "i game riflettono sempre il carattere del game master che li crea, un game di cuori, si prende sempre gioco di tutti i partecipanti" quasi sorrisi "probabilmente c'era davvero un modo per vincere questo game senza uccidere tutte quelle persone, una soluzione diversa, che permettesse a tutti quanti di restare in vita"
"ma questo è impossibile no? dobbiamo trovare la strega e poi buttarla nel fuoco del giudizio" chiese una donna
"no, c'è solo una persona che può essere la strega, ne sono certa, la strega che dovevamo trovare è momoka" la indicai subito dopo questa frase
"quindi momoka si sarebbe accoltellata da sola" disse qualcuno
"esatto, se io fossi il game master avrei optato per questa soluzione"
mi ritrovai nuovamente a terra dato un calcio nello stomaco dato da aguni, imprudente da parte mia abbassare la guardia.
"ora basta con le idiozie, sono io la strega" urlò aguni "tutti voi volete uccidermi, vero?" di buttò in mezzo ad una massa di persone per prendere una pistola
"sta cercando di trascinare tutto con sé" disse arisu
intanto aguni continuava a sfogare la sua tristezza e la sua rabbia contro gente di cui non riuscivo ad inquadrare i volti, la mia vista si faceva sempre più annebbiata, ma cercai di sopportare il dolore
"questo posto lo ha fatto impazzire, tutti voi lo avete fatto impazzire, sono io la strega" continuava ad urlare
asahi si avvicinò "ragazzi adesso attirerò la sua attenzione, approfittatene per bruciare momoka, arisu, sere, mettete fine a questo assurdo massacro"
la ragazza corse al centro della hall e urlò "ascoltatemi tutti, io sono, sono la dealer di questo game" proprio in quel momento un laser la trafisse, e lei cadde inerme per terra, in quel momento mi feci forza e mi misi seduta.
"la impugnava al contrario" era la voce di ann, si fece strada tra le poche persone rimaste appoggiandosi a kuina "le impronte digitali sul coltello non lasciano alcun dubbio, ciò significa che momoka ha impugnato il coltello e si è trafitta da sola, la strega è quella ragazza." disse con voce ferma e sicura, come suo solito fare.
"ma perché momoka si sarebbe uccisa per un game?" chiese una ragazza
"quindi il game master era lei? state dicendo sul serio?" chiese un'altra
"l'altra ragazza ha detto che era la dealer, perciò noi eravamo dei giocattoli nelle loro mani" disse un altro
troppe voci, anche queste senza fondamento
"forse erano controllate da qualcun altro che le ha obbligate a fare tutto questo" disse usagi, sono sicura che apparse una scintilla nei miei occhi appena disse questa frase, feci come un sorriso soddisfatto.
"aguni, ora basta ti prego, non sprecare la loro morte e quella di tutti gli altri" arisu si alzò in piedi "io so cosa significa uccidere i propri amici, ma non possiamo sfogare la nostra frustrazione su chi è ancora vivo" sentii il dolore nella sua voce "noi siamo ancora in questo posto, dobbiamo tutti affrontare questa disperazione e continuare a combattere fino alla fine" barcollava sempre più nel tentativo di reggersi in piedi, io continuavo a stare seduta e a preservare le forze, sentivo che ce ne sarebbe stato il bisogno.
"non disprezzare quelli che sono ancora in vita" più arisu alzava la voce, più sentivo il dolore dentro di sé crescere e venire a galla, respirava a fatica e lacrime amare gli baganavano il viso mischiandosi al sangue quasi secco su di esso.
"il fuoco" urlò un'altra delle voci a me sconosciute
in effetti il fuoco stava divampando, distruggendo l'edificio
"dobbiamo bruciare momoka, sbrighiamoci" urlò ash, e tutti si catapultarono verso di lei per farlo, ma sentimmo degli spari, capii da subito chi fu il colpevole
"avrei dovuto usare fin da subito il fuoco per ridurre in cenere questo maledettissimo posto, sarò io a vincere questo stupido game" annunciò prima di lanciare una fiaccola al centro della hall e continuando a sparare, usagi e arisu cercarono di fermarlo invano
"io vi ucciderò bastardi, io vi ucciderò" urlò, ma quando sparò aguni gli andò incontro, non li vedemmo più, dopo che si dirigettero verso il fuoco.
la voce robotica si fece sentire annunciando che mancassero solo 3 minuti
"non c'è tempo da perdere" urlò kuina
non saprei dire quante furono le persone a prendere momoka per gettarla nel fuoco, ma lo fecero nel minor tempo possibile, infatti poco dopo sentimmo la voce annunciare il game clear.
ancora non mi ero alzata da terra, appena lo feci, notai la carta del 10 di cuori sul tavolino dove erano posizionati i telefoni all'inizio del game, poi sentii dei passi dietro di me
"sai, credo che le carte fossero solo un modo per distrarci dal vero obiettivo di questi game" poi mi voltai, rivelando la figura bassina e minuta di chishiya, il ragazzo mi assecondò, ma prese ugualmente la carta.
"certo che siete ostinati" era kuina alle nostre spalle
"inizio a credere che sia inutile raccoglierle" ammise il ragazzo
"ma pensa un po', io lo credo dall'inizio" gli diedi una spallata
"dite davvero?" disse tirando fuori il mazzo
"ma con questa le abbiamo raccolte tutte tranne le figure, mi chiedo cosa voglia farci fare adesso il game master"
"mi chiedo la stessa cosa" dissi al ragazzo

il giorno dopo, io, kuina, ash e chishiya andammo nella metro di shibuya, in quanto probabilmente lì avremmo scoperto qualcosa, probabilmente saremmo arrivati alla mente di tutti quei game.
"sono tutti morti" osservò ash
"sono esseri umani, proprio come noi, non sono loro i game master" osservai
"lo penso anche io" chishiya mi assecondò, intanto kuina teneva in bocca il suo solito stick e ascoltava con attenzione.

poi sentimmo dei passi, sapevamo tutti chi fossero
"ma è assurdo" era la voce di arisu
"e così hai trovato questo posto" gli disse chishiya "ero sicuro che ce l'avresti fatta, anzi, eravamo"
"ci incontriamo di nuovo" disse kuina
dall'oscurita assoluta passammo alla penombra data da alcune luci sparse e la torcia di arisu
"che ci fate voi qui" chiese usagi
"per merito vostro sono riuscito a raccogliere tutte le carte, vi ringrazio" fece un sorriso
"come avete scoperto questo posto?" chiese arisu
chishiya fece vedere un foglietto "ci ho messo un po' a capire che questa era la mappa di una stazione della metro" fece vedere il disegno preso dalla donna che era mascherata da cavallo durante il game 'oni e umani'
"che succede dopo aver raccolto le carte? pensavo che qui avrei trovato la risposta ma abbiamo finito per scoprire una cosa" continuò
"queste persone non sono i game master" disse arisu
"bingo, e questo lo deduciamo dal fatto che sono stati uccisi dopo la nostra vittoria" dissi io "sono esseri umani come noi e oltretutto lavorano per qualcuno"
"allora chi è il game master?" chiese usagi preoccupata
"e chi lo sa" disse ash
"magari sono gli alieni, oppure dio" disse chishiya, ammetto che stavo trattenendo una risata
improvvisamente tutti gli schermi davanti a noi si illuminarono, rivelando la figura di mira, quella donna non mi aveva mai ispirato fiducia
"ad eccezione delle figure, avete superato tutti gli altri game, vincendoli meritatamente, è una dolce vittoria ottenuta sacrificando molte vite, mi chiedo quanti dei vostri amici siano morti per voi, proviamo a ricordarli: quelli uccisi da un proiettile, o la ragazza bruciata viva, quelli trafitti dai laser, e quelli che sono annegati, quelli a cui è esplosa la testa, tutti i vostri amici. la disperazione che avete provato fin'ora e le morti che non dimenticherete mai"
proprio in quel momento si vide uno dei primi game a cui partecipai, dove la persona che amavo di più al mondo si sacrificò per me, facendomi vivere, stessa cosa per arisu, che vide il game dove i suoi amici si sacrificarono per lui.
poi mira continuò "oddio, sono così commossa, ed ecco perché ci terrei a fare un piccolo regalo a tutti voi cari player"
"ci rimanderai a casa" osò chiedere kuina
"vi aspettano nuovi game, giochiamo tutti insieme, mettendo in palio le carte delle figure" urlò entusiasta mira
"ha detto dei nuovi game?" disse ash scocciato
"beh, a me l'idea non dispiace" disse chishiya con una tranquillità in volto assurda, come suo solito
"abbiamo ancora tantissimi meravigliosi game in serbo per voi, quindi tenetevi pronti" mira continuava con il suo monologo
"quella ragazza sarebbe il game master quindi" disse usagi
"avrei preferito vedere un alieno su quegli schermi" ammisi io
"domani a mezzogiorno passerete al livello successivo, divertiamoci ancora, tutti quanti insieme" annunciò mira con un sorriso sul volto
"la battaglia non è finita" disse usagi
"adesso inizierà la guerra" dissi io
"già, e sarà tutto diverso" aggiunse arisu "questa volta il nostro obiettivo è ben chiaro"

ci precipitammo al di fuori della stazione di shibuya, dove apparse la scritta "next stage" su un palazzo, e cominciarono ad arrivare dirigibili con le carte delle figure appesi
"avremo le nostre risposte" disse arisu

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