eravamo in un piazzale, davanti a noi vi era un aeroporto abbandonato, non avevo una bella sensazione addosso, esitai prima di entrare, seguii semplicemente i suoi movimenti, non volevo lasciarlo solo.
entrando vi erano dei braccialetti metallici da mettere al proprio polso, poi attendemmo l'inizio del game.
approfittai per scrutare gli altri giocatori: due coppie e due ragazzi da soli, ero sempre più convinta che la mia teoria si sarebbe avverata.
poi sentimmo quella maledetta voce metallica."game: sacrificio
difficoltà: 9 di cuori
vi preghiamo di seguire il percorso tracciato dalle transenne, dopodiché vi verranno illustrate le regole"mi si strinse lo stomaco a sentire quelle parole, cercai di non lasciarlo trasparre, mantenni una posizione eretta e la testa alta, presi la sua mano e ci incamminammo tutti verso quello che sarebbe stato il campo da gioco.
non appena passati le porte metalliche si chiusero, per evitare di fuggire dal cruento destino che ci attendeva.
e il burrone davanti ai nostri occhi non facilitava la situazione, era così profondo che non si vedeva la fine."come dio ordinò ad abramo di sacrificare il proprio figlio per mettere alla prova la sua fede, vi chiediamo di fare la stessa cosa.
il giocatore che arriverà alla fine otterrà il game clear e potrà lasciare la struttura.
azioni proibite: spingere di proposito un giocatore giù dal burrone, in quel caso, sarà per entrambi i giocatori game over; usare armi per ferire un altro giocatore; usare violenza per uccidere o ferire un altro giocatore.
limite di tempo: assente, prendetevi tutto il tempo che vi serve per prendere questa difficile decisione.
game start!"guardai negli occhi il ragazzo a fianco a me, sapendo che da quel posto sarebbe uscito solo uno tra noi, e io volevo fosse lui.
il ragazzo solo, disperato, urlò che voleva farla finita, quindi si buttò urlando, stessa cosa l'altra ragazza sola, con le lacrime che le rigavano il viso, si buttò di sotto, con una tale delicatezza e pace che quasi invidiavo.
rimanevano solo 2 coppie, oltre a noi.
sentivo solo urla e voci rotte dal pianto, poi dopo un po', il silenzio.
eravamo rimasti solo io e lui.
ci sedemmo per terra, sapevamo che quello sarebbe stato l'ultimo momento che avremmo passato insieme.
"non pensavo che questo momento sarebbe mai arrivato" iniziai io
"già, ma saresti stata comunque l'ultima persona che avrei voluto vedere prima di morire"
avrei giurato di aver perso un battito
"marco, no" sapevo che avrebbe voluto sacrificarsi
"non lascerò che tu perda la vita qui, o che la perda in qualsiasi altro momento, darei di tutto pur di farti andare avanti, pure la mia stessa vita in questo game" era così sicuro di sé, mi sentivo tremendamente in colpa.
"tu meriti di vivere, non io, io ho sempre disprezzato la mia vita, io ho sempre cercato di farla finita, io ho sempre voluto che tutto questo non fosse mai semplicemente esistito, e sai che non mi riferisco solo a questo posto" mantenevo il contatto visivo con il mio interlocutore, anche perché era come se nei suoi occhi ci fossero dei magneti, e i miei si incastrassero perfettamente con i suoi.
"sere, io vorrei solo dirti un paio di cose, poi lascerò che tu possa ricostruire la tua vita"
sapevo che non sarei riuscita a farlo, ma lui aveva sempre quella scintilla di speranza dentro di sé, accompagnata dal suo miglior sorriso. inclinai leggermente la testa, come posizione di ascolto.
"sin dal primo momento in cui ho capito come fossi fatta, sapevo che avrei fatto di tutto pur di aiutarti, anche solo per qualche secondo, ma volevo aiutarti, con quel mostro interiore contro cui hai sempre combattuto, tu non ti sei mai accorta dell'enorme forza che hai sempre dimostrato, anche nei tuoi crolli. quando mi tenevi sveglio tutta la notte, per parlare e sfogarti, e io stavo lì ad ascoltarti e cercare di aiutarti in qualsiasi modo.
tu non hai mai voluto uccidere te stessa, solo quel mostro che ti stava, e probabilmente ti sta, lacerando da dentro.
mi ricordo quando, in quei pochi momenti in cui ti sentivi felice e leggera, volevi come non morire mai.
vorrei solo, che dopo esser uscita da qui, o addirittura essere tornata al mondo originale, tu continui a combattere per trovare la pace e uccidere quel mostro, e non te.
perché la ragazza che ho conosciuto possa essere fiera della donna che è diventata."
i miei occhi pizzicavano durante tutto il suo discorso, poi mi lasciai andare ad un pianto liberatorio, ma non dissi nulla, ci alzammo in piedi e ci unimmo in un lungo abbraccio.
"promettimi che ti ricorderai di me" disse infine prima di darmi un bacio
"come potrei dimenticarmene" lo guardai "marco ti prego non lasciarmi"
"non ti lascerò, sarò sempre con te, anche quando sarai lontanissima" mi abbracciò di nuovo
"sei una parte di me, anche più di una parte" aggiunsi poi
ci staccammo e lui si avvicinò al bordo tra la terra e il vuoto più totale
"puoi farmi un sorriso? voglio ricordarti con il migliore dei tuoi sorrisi, non con il broncio, anche se sei bella sempre" disse infine
lo assecondai e sorrisi, nonostante gli occhi lucidi
"ti amo per sempre marco"
"anche io, grazie di avermi fatto stare bene" poi si lanciò nel vuoto
le gambe mi cedettero, costringendomi a cadere sulle mie ginocchia, poi urlai più forte che potevo, con le lacrime che non si fermavano, la voce meccanica annunciò il game clear, ma lanciai il bracciale metallico che si era aperto urlando un vaffanculo.
dopo un tempo non definito mi alzai e presi la carta, recandomi ad un negozio di arredamento dove avrei alloggiato per non so quante notti.mi alzai col fiatone e con le lacrime ancora fresche che mi rigavano il viso, sentivo come se il cuore mi stesse esplodendo.
era notte fonda, e i ragazzi furono svegliati dalle mie urla.
"di nuovo?" chiese chishiya
"già" mi buttai sul cuscino esausta
"stare a casa non ti fa per nulla bene, andremo a fare una passeggiata dopo, così ti distrarrai un po', ok?" mi invitò ash
"sono d'accordo, è la terza notte consecutiva che sogni quel game, la tua ferita è quasi guarita, una passeggiata potrà farti solo bene" chishiya fece un debole sorriso
"grazie ragazzi, va bene" accennai un sorriso asciugandomi le lacrime
"accendi il fornello da campeggio ash, facciamole una tazza di valeriana, la aiuterà a tranquillizzarsi" ash seguì gli ordini, e insieme prepararono una tazza di valeriana per aiutarmi a tranquillizzarmi e riposare, quella notte era stata travagliata e non poco.
ero felice di aver trovato delle persone valide per la mia vita, e speravo di portarle anche nel mondo originale, ma ero preoccupata che sarebbe successo quello che desideravo da tempo, e che quindi avrei reso la morte di marco vana, lo avrei soltanto deluso, e non lo avrei mai permesso, mai.
i ragazzi tornarono con la tazza di valeriana per me, ma anche per loro, fa sempre bene, no?
"domani dovremmo comunque partecipare ad un game, opterei per un game di fiori, che dici sere?" mi chiese ash
"per me va bene" annuii "shiya, a giudicare dalla tua espressione farai il game del re di quadri"
il ragazzo rise divertito, segno che avevo indovinato
sorseggiai la mia bevanda, e i ragazzi accanto a me fecero lo stesso.
un po' di tranquillità e riposo prima di tornare alla routine di sempre."allora noi andiamo" dissi con ash al mio fianco e chishiya di fronte
"cercate di sopravvivere, mi dispiacerebbe perdervi" era la prima volta che chishiya dicesse una roba simile, mi venne spontaneo sorridere
"cerca di sopravvivere anche tu, ci dispiacerebbe sapere che il più intelligente non ce l'abbia fatta" disse ash sarcastico
dopo un'ultima risata collettiva ci sciogliemmo, dandoci appuntamento a shibuya se mai ci saremmo riincontrati, cosa che eravamo sicuri sarebbe successa.
io e la ragazza a fianco a me cominciammo a camminare
"allora, dove andiamo?"
"mancano fante e regina di fiori, se kuina fosse viva andrebbe dalla regina, e sfidarci con lei non sarebbe l'ideale, fante?"
"e fante sia"
ci incamminammo verso la game arena del fante di fiori, cariche qualsiasi cosa sarebbe successa.
entrando ci trovammo in una enorme palestra con delle corde che venivano calate da un balconcino
ci guardammo e annuimmo, sapevamo che dovevamo lottare per la vittoria.
poi arrivò anche la voce metallica."difficoltà: fante di fiori
game: resistenza
le coppie di giocatori si divideranno in chi dovrà salire la corda e chi dovrà tirarla a sé dal balconcino con l'aiuto della rotella preinstallata sulla piattaforma in modo da rendere la scalata più veloce.
vince la squadra che avrà entrambi i giocatori sulla piattaforma per primi.
avete 10 minuti per dividervi, dopodiché il game inizierà.""sere tu sei ancora ferita, posso scalare io la corda" si propose ash
"no, tu vai sulla piattaforma, scalerò io la corda, e cercherò di essere il più veloce possibile" gli dissi io
"ne sei sicura?" chiese
annuii, e ash salii le scale per raggiungere la piattaforma, io mi aggrappai per bene alla corda, e in quei minuti scrutai bene i giocatori, sicuramente quelli più grandi di stazza avrebbero cercato di far fuori i più esili e deboli, dovevo cercare di essere veloce e di non farmi prendere."game: start!"
cominciai a scalare la corda, erano circa 250 metri da scalare per raggiungere la piattaforma, ed ero sicura di poter arrivarci in poco tempo.
ero arrivata a circa 50 metri di altezza nei primi minuti, sapevo che il segreto era non guardare in basso e cercare di tenersi saldi alla corda, in modo da diventare un tutt'uno. ash quando sapeva che non c'era rischio che potessi cadere tirava la corda in maniera da accorciare la distanza tra noi.
sapevo di essere più avanti degli altri giocatori, e di aver raggiunto circa i 175 metri di altezza, mancava relativamente poco.
in quel momento un uomo mi puntò, e stava cercando di aggrapparsi alla mia corda, quando si spinse urlai "ash, ora" il ragazzo tirò la corda e l'uomo cadde, così potei continuare la mia scalata in "tranquillità".
arrivai a due metri dalla piattaforma, quando le mie mani cominciarono a sudare e sanguinare, ma non mi fermai, così raggiunsi la piattaforma e presi un respiro profondo.
avevamo vinto, era game clear.
ci abbracciammo e andammo in una farmacia per disinfettare e medicare le mie ferite alle mani, stessa cosa per ash.
poi ci recammo a shibuya, attendendo chishiya, sapevamo che lo avremmo rivisto, ma avremmo dovuto aspettare un po'.
speravamo solo che il re di picche non ci avrebbe raggiunte prima di lui.
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why am i still here?
Adventureserena, una 20enne italiana si ritrova catapultata in un'altra realtà mentre era in vacanza a Tokyo. conoscerà delle persone che saranno importanti per lei, e ne perderà altrettante. capirà molte cose e arriverà alle sue risposte, mai da sola.