passammo probabilmente delle ore a trovare un alloggio, probabilmente era arrivato il tardo pomeriggio, data la posizione del sole, ma eravamo ben messi.
stavo controllando come fosse la situazione fuori quel lotto nella quale eravamo, mentre i ragazzi insieme a me sistemavano le ultime cose o stavano semplicemente riposando.
la situazione era piuttosto tranquilla, vi era un venticello leggero e fresco, il sole era caldo, data l'estate imminente, e il silenzio di quelle strade mi metteva calma.

"la situazione è calma fuori, dopo potremmo andare a prendere qualcosa al minimarket qui vicino" dissi io senza girarmi, ma sentii diversi mormorii, come per annuire
"sere ti posso chiedere una cosa?" era arisu a parlare, non mi aspettavo che volesse chiedermi qualcosa, per cui lo invitai a parlare pronunciando un "dimmi"
"quando stavamo parlando con aguni, tu avevi detto che hai perso una persona molto importante per te, posso chiederti chi è?"
era una domanda che mi aspettavo, soprattutto da parte sua
mi girai e lo guardai fisso con un piccolo sorriso in volto
"mi aspettavo questa domanda da parte tua" camminai, fino ad appoggiarmi al muro parallelo a quella finestra, i ragazzi erano tutti di fronte a me, nei loro letti improvvisati "c'è una cosa su cui vi ho mentito, ed è che io qui non sono arrivata sola, ma sono arrivata con il mio ragazzo" alzai lo sguardo per incontrare gli occhi di ash "marco, non ti è nuovo questo nome, vero?" feci qualche passo, quelli necessari per arrivare al letto più vicino e mi sedetti "ah, che bei tempi, le serate con alessio e arianna, i treni presi senza biglietto tra napoli e roma, le canne fumate di nascosto" sorrisi, poi continuai con il mio racconto "arrivammo qui insieme come ho già detto, e partecipammo a diversi game, fiori, quadri e picche, uscendone vincenti e quasi illesi, tutto questo per una decina di giorni credo, fin quando non arrivò il nostro ultimo game insieme: il 9 di cuori.
non sapevamo cosa ci aspettasse, né tantomeno che fosse un game di cuori, dentro di me sapevo che stesse per succedere qualcosa di brutto, ma non potevamo tirarci indietro, non più, avendo già passato i laser.
non sapevo che quello sarebbe stato il peggior game di sempre.
ti portava fino all'esasperazione, con una manipolazione indiretta.
vi era un burrone, non vi si vedeva il fondo da quanto fosse profondo.
poteva sopravvivere una sola persona, gli altri dovevano essere buttati nel vuoto, o con il tradimento, o con la manipolazione.
vi erano 3 coppie compresi noi e due ragazzi da soli, i quali si buttarono per disperazione, nelle altre 2 coppie i diretti interessati si buttavano insieme, o uno dopo l'altro.
non vi era limite di tempo, perciò quando rimanemmo solo noi ci sedemmo a parlare, sapevamo già tutto di noi, ma non era mai abbastanza parlare con lui per me.
lui si era sempre impegnato per farmi vivere, anche nel mondo reale, dove tentai più volte di farla finita, ma lui c'è sempre stato, e non mi avrebbe lasciato finire la mia vita in quel game.
ricordo ancora le mie urla nel cercare di fermarlo, nel cercare di farlo ragionare, ma lui non mi ascoltò.
il 9 di cuori simboleggia la fedeltà, e lui è sempre stato fedele alla sua idea: che io dovevo vivere.
mi abbracciò e mi baciò per l'ultima volta, dopo avermi detto le ultime frasi, si buttò nel vuoto con un sorriso in volto." sentii gli occhi iniziarmi a pizzicare, perciò mi girai di profilo "lui meritava davvero di continuare a vivere, non io, che ho sempre disprezzato la vita, non io che ho sempre tentato di farla finita, non io che non ho forza, non io perché non sono lui.
il suo amore per me l'ha ucciso,
io l'ho ucciso.
e non so neanche cosa ci trovasse in me, c'è di meglio, avrebbe potuto rifarsi una vita lui, ma io no.
nessuno è lontanamente paragonabile a lui.
e giuro che se avessi la possibilità di vederlo per un minuto potrei ucciderlo, perché lui ha dato letteralmente la vita per me.
morendo marco, è morto anche il mio lato dolce, i miei sentimenti sono morti, un velo di apatia dopo giorni di pianti e digiuno è calato su di me, facendomi diventare chi sono oggi" alzai lo sguardo, analizzai bene le facce dei miei amici, non sapevano che dire, erano esterrefatti, e poi mi abbracciarono, non mi aspettavo un abbraccio da chishiya, infatti mi passò solo una mano sulla spalla facendomi un sorriso, ma era già tanto, contando che era chishiya.
"dai su, andiamo a fare la spesa, ho bisogno di un po' d'aria fresca" dissi alzandomi e cercando di trattenere le lacrime che non riuscirono ad uscire

dopo aver fatto una bella scorta di cibo e acqua, stavamo tornando al nostro alloggio, quando ash mi iniziò a parlare
"dov'eravate quando sono spariti tutti?"
mi fermai quando vidi esattamente il luogo della sua domanda
"qui" posai tutto ed entrai: era un negozio di vinili, vendevano anche giradischi, i ragazzi mi seguirono
"marco si era fissato che voleva comprare un giradischi come souvenir, e voleva ascoltarci il suo album sopra, perché lo convincesse" dissi sorridendo, poi guardai ash "aiutami a cercarlo, è trauma, ragazzi è un album con una copertina in bianco e nero con tantissime persone"
iniziammo a cercare, e il mio sguardo si posò proprio sul vinile del suo album
"trovato" quasi sussurrai, poi misi il vinile sul giradischi che gli piaceva e iniziai ad ascoltare la sua voce che usciva da lì, mi era mancata, ma non riuscivo ad ascoltarla un secondo di più, mentre stavo rimettendo il vinile nella sua custodia, volò una foto, una nostra foto, era al suo interno, e dietro vi era scritto "nessuno merita le tue lacrime, neanche io" pareva che già sapesse tutto.
misi la foto in tasca e lasciai il vinile lì, non avrei potuto portarlo chissà dove, quindi preferii portarmi solo la foto.
"andiamo" annunciai ai ragazzi prendendo le buste della spesa e percorrendo la strada di "casa".

erano passate le 12 del giorno dopo, eravamo tutti fermi al posto del giorno prima: shibuya.
attendevamo l'inizio del game, che pareva non arrivare mai
"non hanno ancora annunciato nessun game" disse arisu
"è passata già un'ora vero?" continuò usagi
"forse hanno dimenticato di premere il pulsante start" disse ash
"mi hai tolto le parole di bocca" stavolta è chishiya a parlare
"non dovrebbero almeno darci le istruzioni?" chiese kuina
il vento che stava soffiando non mi piaceva affatto, c'era un'aria pesante, e avevo un brutto presentimento
"arrivano dalla spiaggia" dissi
"eh?" kuina era confusa
"le auto" le indicai con un cenno
le auto si posizionarono a cerchio intorno a noi, e cominciarono ad uscire persone da esse
"ehi ragazzi, abbiamo visto i dirigibili"
"ci è giunta voce che sta iniziando il livello successivo"
"ua il tempo che inizia io mi prendo la pensione" osai dire
poco dopo l'uomo che parlò prima fu sparato
"come non detto" mi grattai la nuca
continuavano a sparare colpi
"trovate riparo" disse chishiya
facemmo come disse, non avrebbe avuto problemi a raggiungerci dopo
"credo si tratti di un fucile anticarro, e per questo non ha alcun senso nascondersi in una macchina" alzò le spalle e ci raggiunse camminando
"correte, presto" disse arisu, lo seguimmo, poi vedemmo un riparo momentaneo
"allora il game è iniziato" disse usagi
"non ne ho idea" rispose chishiya
"senza darci istruzioni" ash parlò con tono critico
"quali istruzioni? vogliono solo massacrarci" dissi con tono ironico
"quel fucile può colpire anche da chilometri di distanza" puntualizzò shiya
"beh ora sento qualcos altro di molto familiare" rispose ash
"esatto, quello è un fucile d'assalto" annunciò shiya con un tono sarcastico e un sorriso in volto
"non sappiamo neanche quanti siano i nemici"
"stanno spuntando fuori altri giocatori"
"probabilmente i nemici sono tanti"
in ordine, usagi, kuina e arisu stavano intraprendendo questa conversazione
"dobbiamo andarcene, i colpi si avvicinano" osservai alzandomi
"fai sul serio?" chiese ash scioccato
"se stiamo qui fermi ci saremmo messi in gabbia da soli" osservai
"andiamo, dobbiamo dividerci e correre" mi assecondò shiya, e così facemmo, per un bel po', fin quando non trovammo riparo dietro a due macchine, tre dietro una e tre dietro un'altra
"dunque è il re di picche" dissi io osservando il dirigibile sopra le nostre teste
"già" chishiya guardò in alto per confermare, poi continuò "tieni, è un portafortuna" diede a kuina uno dei suoi ordigni fai da te
"che diavolo è? una bomba?" chiese quest'ultima
"da usare in caso di necessità" chishiya non si è mai tolto quel sorriso dal volto
"agisce da solo" osservò ash
"non possiamo stare qui" urlò kuina
"se andiamo ci spareranno" ripose usagi
sentimmo poi il clacson di una macchina, alzandoci notammo che erano ann e tatta
"venite" urlò tatta
"forza sbrigatevi" ci invitò ann, la quale aprì la portiera per farci salire
io, shiya e ash stavamo per salire
"dai sbrigatevi" urlò kuina
in quel momento venne lanciata una piccola bomba, che notammo immediatamente
"merda, andate" dicemmo per poi ripararci dietro una macchina, l'ultima cosa che riuscimmo a sentire dopo la piccola esplosione erano i nostri nomi urlati da kuina disperata.
"state bene?" chiesi ai due
"sì, cerchiamo riparo, non è prudente affrontare il re di picche adesso" ci disse chishiya, ci dileguammo prendendo la strada opposta a loro, non sapendo se li avremmo rivisti.

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