"Menomale che sei tornata. Non volevo rimanere come un coglione a guardarli mentre giocano a carte!"
"Puoi scendere sotto al campetto per allenarti un po', se non vuoi."
"Possiamo scendere insieme, così ti racconto di Trento."
Sasha non mi ha più risposto. Ho detto la cosa sbagliata? Non vuole sfidarmi nei nostri uno contro uno con cui ci divertivamo sempre? O non vuole sapere come sono stato in questi tre anni?
Io voglio sapere tutto di lei, come è stata e come sta ora.
Spero che non sia diventata come quelle ragazze che non mi fanno capire niente. Magari si è solo messa a trafficare dentro casa per aiutare la madre con le faccende e la cucina – sì, mi sembra la spiegazione più sensata.
Mi guardo allo specchio, non trovando niente da sistemare. Anche se fosse, non so che potrei fare. La camicia c'è – e fa vedere bene i muscoli delle braccia, visto che è a maniche corte –, i pantaloncini e le scarpe sono quelli e con i capelli non posso fare granché, visto che sono corti come sempre.
Potevo pensarci prima, invece di ritrovarmi qui a chiedermi come rimorchiare Sasha. Il tutto considerando che i nostri genitori potrebbero accorgersene.
A me il rischio ha sempre eccitato, ma lei... lei l'ha sempre trovato imbarazzante.
Eppure, la scusa di scendere insieme al campetto mi offre la possibilità di strapparle almeno un bacio. Un bacio solo, se avrò sbagliato e mi tirerà un ceffone in faccia, farò marcia indietro. Ma almeno avrei la scusa per farmi prendere per il culo da Sasha e quindi evitare che il silenzio torni a farsi strada tra noi.
Sa che sono autoironico e che non prendo niente sul serio, penserà che sono il solito coglione e non sarà stato grave se riceverò un rifiuto. Non ho nulla da perdere.
Aspetto che anche mia madre abbia finito di prepararsi e insieme a lei e mio padre scendo per inoltrarci nel complesso di palazzine residenziali in cui viviamo. Questo posto non è mai cambiato.
Raggiungiamo il citofono dei Moore e saliamo. In ascensore mia madre controlla la sbavatura del rossetto che deve aver messo di corsa, e si accerta che non le sia finito sui denti. Io mi lancio solo un'occhiata veloce allo specchio, per controllare di essere sempre me stesso.
Quelli che piacevano a Sasha erano dei fighi pazzeschi... Io non ho la bellezza di certi ragazzi, anche se non sono brutto. Sono un tipo, e piacevo perché avevo gli occhi un po' grandi e dal colore cangiante tra il castano e il verde, gli zigomi sporgenti e la simpatia.
Ma non so quanto a lei potrebbe piacere un tipo come me.
Usciamo dall'ascensore e suoniamo al campanello. Ci apre Giulia, sorridente e con il grembiule, segno che sta ancora cucinando. Questa donna cucina sempre quando sa che ci sono ospiti – o anche quando non ci sono. Nel dubbio, lei cucina.
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Amici o amanti?
Romance[IN RISCRITTURA/REVISIONE - AGGIORNO MAN MANO CHE REVISIONO] Niko e Sasha non si vedono da tre anni. Si conoscono sin da bambini, sono diventati adolescenti insieme e poi... qualcosa li ha allontanati. Appena si vedono, però, scatta un'attrazione mo...