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CAPITOLO CINQUE
«Perdente»


L'incubo di ogni studente è sempre e solo uno: il lunedì.

Un gran trambusto si sollevò nel dormitorio comune scolastico a partire dalle sette del mattino: chi già era pronto ed usciva dalla camera con lo zaino in spalla, pronto a raggiungere la caffetteria, e chi, a quell'ora, la sveglia non l'aveva nemmeno sentita.

Yang Minji avrebbe sicuramente fatto parte di quella categoria se Jaemin, diligente come era, non avesse insistito perché si alzasse. In quel momento lei era già dentro la doccia mentre lui sistemava il suo zaino, attendendo il suo turno per lavarsi.

"Come farò ad ignorarlo adesso?" la voce preoccupata della ragazza attirò la sua attenzione. Quando Jaemin si voltò, trovò la sua figura coperta da un lungo asciugamano bianco mentre i lunghi capelli bagnati coprivano le spalle nude. Il suo broncio lo fece sorridere.

"Jisung è un tipo rancoroso, ma non è uno stronzo. Vedrai che affrontandolo capirà" suggerì lui. Lei scosse la testa. "Grazie, ma mi inventerò qualcos'altro"

Minji camminò verso il suo letto, pronta per vestirsi e asciugarsi i capelli, mentre Jaemin cominciò a raccogliere il necessario per la doccia. "Ieri hai visto mio fratello per caso?"

"No, Sunghoon ha detto che era ancora fuori città" rispose senza pensarci troppo. Lei inarcò un sopracciglio. "Conosci Sunghoon?" improvvisamente Jaemin si congelò sul posto. Merda pensò. Cosa si sarebbe inventato?

"Park Sunghoon... si. Gioca nella squadra di tuo fratello, è venuto a consegnare i suoi fogli ieri. Perché? Tu lo conosci?"

Minji si morse l'interno della guancia cercando di non sorridere. "Siamo... uhm... stiamo insieme da un po'" quasi sussurrò. Jaemin non capiva: perché stava esitando? Perché lo stava tenendo nascosto?

"Cosa?!" esclamò, cercando di sembrare realmente stupito nonostante conoscesse già quello scoop. "Beh-"

"Tu e Park Sunghoon state insieme e non me lo dici nemmeno!" esclamò, giocandosela d'astuzia. "Qua a Seoul sanno in pochi della nostra relazione e, da quando Jungwon mi ha detto che è molto popolare nella scuola, ho avuto paura di parlarne... non so se lui vuole che tutti sappiano della nostra relazione, potrebbe rovesciare la sua popolarità e, di conseguenza, quella della squadra"

Minji parlò con gli occhi bassi: sperava davvero che Jaemin avesse mantenuto il segreto fino a che Sunghoon lo avesse voluto. "Che stronzo" il ragazzo non si accorse nemmeno quando quelle parole lasciarono i suoi pensieri e, di conseguenza, la sua bocca.

"So che può sembrare così, ma ti assicuro che non lo è" Jaemin sperò davvero che non lo avesse sentito, ma Minji non sembrò stupita dalle sue parole. "Se le persone iniziassero ad indagare su di lui potrebbero saltare fuori cose che rovinerebbero il suo nome e la sua carriera e perfino me... quindi mi sta bene"

Minji sorrise tristemente, poi sospirò, tornando a fare ciò che aveva cominciato. Jaemin rimase immobile per diversi secondi sentendosi terribilmente in colpa. Non tanto per le sue parole, considerava ancora davvero Sunghoon uno stronzo egoista, ma perché le aveva rovinato il buon umore il suo primo giorno di scuola a Seoul.

"Mi dispiace" quasi sussurrò. Lei sorrise ma senza voltarsi. "Non fa nulla, davvero. Lo capisco" anche se non poteva vederla, lui capì che stava sorridendo. Yang Minji era sempre di buon umore, ormai lo aveva capito.

"Ti va di scendere insieme in caffetteria?" domandò lui, cercando di smorzare la tensione. "Oh- avevo detto a Jinsol e Yunjin che saremmo andate insieme a vedere il quadro con le liste dei corsi, ma posso-"

HUNDRED BROKEN HEARTS [The ᏓᎥᏰᎥᏧσ Project]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora