I Wanna Fuck Your Love Slow

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Playing now Crush - Cigarettes After Sex

°°°

Mi svegliai tra le sue braccia. Come la prima volta.
Un forte senso di colpa mi prese alla sprovvista.
Non avrei dovuto farlo, ne ero consapevole.
E, la paura di andare incontro a quelle nuove emozioni, era tanta.

Non mi alzai, tuttavia. Lo guardai dormire mentre gli accarezzavo la spalla e fissavo il vuoto di quella buia mattina, ancora priva dell'alba. Faceva freddo, sotto quelle pesanti coperte. Lo ascoltavo respirare tranquillo rilassandomi, cominciando a pensare ad una soluzione da trovare per quella situazione. Ma, più pensavo, più la mia mente era vuota, la testa doleva. E mi irritavo.

Così misi a tacere i miei pensieri tormentosi e mi scelsi di concentrarmi su qualcosa di bello. Ciò che la mia fantasia produsse, tuttavia, fu l'immagine di Louis abbracciato a me, i suoi splendenti occhi azzurri nei miei e un sorriso puro.

Il mio sguardo sgattaiolò sul suo viso, notando come i muscoli fossero rilassati, le palpebre chiuse e le labbra appena schiuse. Sonnecchiava un po', voltato sul lato opposto ma con le braccia attorno a me. Nacque in me desiderio di toccargli la mano e lo feci, solleticando il dorso del suo pollice. Avvolsi poi il mignolo al suo e sorrisi alla mia coscienza.

Afferrai le coperte e le tirai, rimboccandolo come fosse un piccolo bambino. Lui compiè un movimento mezzo rotatorio e si sistemò comodo, attingendomi più a sé. Nascosi il volto nell'incavo del suo collo e ci posai un piccolo bacio silenzioso che lui percepì; difatti, quando mi spostai, notai gli angoli della sua bocca leggermente perenni all'insù.

Avrei voluto svegliarlo ma era sabato mattina, io nostro giorno libero, per di più fine settimana. Non potevo tartassarlo con le mie paranoie, preferivo dormisse anche per me. Comunque, aprì gli occhi dopo quasi un'oretta. La prima cosa che vide, una volta che le sue ciglia furono su, furono i miei ricci scompigliati.

«Uhm, buongiorno» sornione, si voltò e il sorriso che illuminò il suo volto ancora assonnato fu meraviglioso. La voce roca e bassa rendeva il tutto erotico.

«Buongiorno. Stamattina siamo ancora arrabbiati?» chiesi, prendendolo in giro.

Sbuffò una risata: «Fortunatamente no.» sbadigliò e si stiracchiò, allungando le braccia che posò attorno al mio corpo e mi cinse in un semi abbraccio ancora stanco e fioco. «Che ore sono?»

«Due minuti alle sette.»

«Cazzo è così presto» sbuffò, accasciandosi sul cuscino. «Resti qui con me, sì? Un altro pochino»

«Si che resto. Ti sembra che io me ne voglia andare??»

«Un po'.»

«Stupido.» gli dissi e lui si coccolò sulla mia spalla.

«Sai, l'ultima volta non è andata così.»

«Lou...»

«Non voglio parlarne, voglio solo farti notare la differenza.» sorrise, «Non credi sia già un passo avanti?»

«Cosa?»

«Che sei rimasto con me a letto, invece di evitarmi come la peste.» rispose leccandosi le labbra.

«Volevo scansare un'altra scenata, tutto qui.» finsi ma lui lo sapeva che scherzavo, perché aveva capito come cominciavo a prendere consapevolezza della situazione che si era creata tra noi. Situazione che ignoravamo con l'errore più grande possibile, fingere che tutto andasse bene.

«Non per dire, ma ieri sei stato tu ad implorarmi, quindi non avresti potuto darmi la colpa...»

«Tu hai cominciato, quando siamo appena entrati.» ribattei calmo.

My Best Friend The Sex God [L.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora