Chapter six, Don't let me drown

195 15 3
                                    

La mattina seguente mi svegliai, trovandomi una chioma bionda davanti agli occhi.
Sentivo il suo respiro caldo sul mio viso, era una sensazione piacevole.
Emise qualche grugnito, pronunciando un 'buongiorno' che ti serviva il google traduttore per capirlo.

"Buongiorno anche a te, Hemmings." Accennò un sorriso, strizzando bene gli occhi.

"Che ore sono?" Chiesi, sbadigliando.

"Sono le 10.37" rispose.

Sbarrai gli occhi. Iniziai a sudare freddo. Ashton, cazzo, Ashton! Non gli avevo più fatto sapere nulla. Porca vacca. Dovevo correre a casa, ora.

"Luke, devo andarmene... Mio fratello sarà preoccupatissimo" dissi, raccontando le mie cose da terra.

Sentivo il suo sguardo bruciare sulla mia pelle. Quello sguardo che mi penetrava dentro.

"La prossima volta non so cosa ti farò... Ma so che Lukey non starà fermo un attimo." Sentii dirmi dalle mie spalle e, voltandomi, trovai gli occhi di Luke incastrati nel miei, mentre i suoi denti torturavano quel dannato labbro carnoso che se non avessi contegno, glielo avrei strappato a morsi a momenti.

Uscii dalla stanza e corsi verso l'uscita: ero sconvolta.

Io, Allyson Irwin, ho dormito con Lucas Robert Hemmings. Oh. My. Gosh.

Infilai gli auricolari nelle orecchie e iniziò la mia canzone preferita.

«I'm not okay, and it's not alright.

Won't you tread the lake and bring me home again?

Who will fix me now? Dive in when I'm down?

Save me from myself, don't let me drown.»

Scuotevo la testa su e giù, facendo muovere i miei capelli avanti e indietro.
C'era della gente che mi guardava, ma poi, cosa mi interessa? Io sono io, faccio quello che voglio, no?

Ad un tratto sentii scuotermi le spalle.

"Ciao Allyson" disse, con un sorriso smagliante.

"No!"
Un altro schiaffo raggiunse la mia guancia, rigata dalle lacrime.
"Ti supplico, basta!" Aggiunsi.
Nulla da fare.
Gli schiaffi erano incessanti, alternati dalle strattonate e dai calci, ormai ci ero abituata.
"Josh basta! Mi fai male ora!" Urlavo, più forte che potessi per farmi sentire anche dai vicini, ma nulla da fare.
"Sei una lurida puttana! Come osi andare da lui? Come osi parlare con il mio migliore amico? Mi stai tradendo, vero? Dillo che mi tradisci con il primo che incontri!"
Aveva la rabbia nei suoi occhi, glielo si leggeva.

Lui dubitava di me.

Lui non aveva fiducia.

"Vattene" fu tutto quello che riuscii a dire.

Girai i tacchi e ritornai verso la casa di Luke, in cerca di aiuto. Il mio respiro era pesante, facevo fatica a mandare giù l'aria nei polmoni.
Paura, era tutto ciò che provavo, ora.

"Allyson, fermati" mi sentii dire.

Lo guardai dritto negli occhi.

"Come? Io? A Fermarmi davanti a chi mi ha rovinato l'adolescenza?"

Lui giró la testa nella parte opposta alla mia. Si prese la guancia con le mani e imprecó qualcosa, guardandomi in cagnesco.

"Piccola, c'è l'hai ancora con me? Owh, vieni qui" allargò le braccia, sogghignando.

Le mani. Le mani erano ancora più grandi, e l'ossessione che ritornassero a toccarmi era continua.

"Non provare a toccarmi, pedofilo" dissi in cagnesco.

"Povera illusa, credi ancora che io sia il ragazzo di prima? Credi ancora che sia un pedofilo? Io ti amavo Allyson, anche se avevamo 14 e 20 anni" disse, toccandosi il petto, sulla parte del cuore.

"Tu? Amavi me? -dissi, incredula- come facevi ad amarmi, se mi picchiavi ogni giorno? Se pensavi che io ti tradissi con i tuoi migliori amici?" Sentivo le lacrime minacciare di uscire.

"Si, ti amo tutt'ora, ma ero talmente geloso di te... Che avevo paura di perderti" concluse, abbassando la testa.

Quei capelli mori non erano mai cambiati, erano sempre bellissimi e sempre lunghi. I suoi occhi, azzurro cielo, erano più scuri ora, coperti da un velo di tristezza.

"Io no, ed ora vattene, non farti mai più vedere" ribattei, indicando la via opposta alla mia. Chiusi gli occhi, concentrandomi sul respiro.

Sentivo i suoi passi farsi sempre più lontani, poi mi accasciai a terra, incominciando a piangere. Battevo i pugni sul terreno, gridavo dalla frustrazione.
Lui mi amava ancora.

"Andiamo a casa, deficiente"

Ashton.

Mi prese in braccio e mi portò a casa, stringendomi sempre di più tra le sue braccia.

----

Mi risvegliai nel letto di camera mia, con un profumo piacevole che entrava nelle mie narici.
Notai sulla sveglia sul mio comodino che erano le 5 del pomeriggio ed il sole batteva ancora forte.

"Ciao deficiente" ruggì mio fratello.

"Ciao fratellone -cercai di dire tra uno sbadiglio e l'altro- quanto ho dormito?"

"All'incirca 4 ore... Ti ho fatto qualcosa da mangiare di sotto. Però mi spieghi come mai tu eri a terra a piangere davanti a casa di Luke Hemmings."

Hemmings? Casa Hemmings?

Lo guardai con occhi sbarrati.

"Luke non c'entra niente, fidati... Josh è qui" spiegai, con la rabbia che mi riempiva le vene. Avrei avuto voglia di prendere a pugni il cuscino, ma mio fratello mi abbracciò, accarezzandomi le testa.

"Ti ha fatto ancora del male?" Soffiò sulla mia testa, lasciando piccoli baci.

Negai con la testa, mentre gli stringevo di più le costole.

Vorrei non averlo mai conosciuto.

----

"Signorina Irwin, Mrs Smith la attende nella sala prove" disse con tranquillità la segretaria.

L'ansia saliva alle stelle, questa sarebbe stata la possibilità di cambiare la mia vita.
Salii le scale della scuola più prestigiosa di Sydney, la "Sydney Opera House".
Ogni passo che facevo, più il cuore mi veniva alla gola.
Esitai inizialmente a toccare il pomello di ottone della porta bianca, ma la segretaria mi precedette e mi buttò dentro.
L'aula era immensa, con delle finestre grandissime che illuminavano il parquet marrone chiarissimo.

"Buongiorno, Miss Irwin, ha 5 minuti a sua disposizione per mostrarci il suo stile, prego" disse con tono ripetente e stufo.

Annuii leggermente, collegai l'iPod alle casse e la musica partì.

Il mio corpo si muoveva a tempo, i passi li conosceva anche lui, la mia mente era concentrata sulla musica. I miei piedi chiedevamo pietà, con le punte provavi molto dolore, ma continuavo a sorridere, come se nulla fosse.
Finita la variazione dell'Esmeralda, ringraziai Mrs. Smith per l'attenzione e me ne andai.

TA TA DAAAAAAAAAAAAAAAAAA

DONE IT✅

Con questo capitolo incominciamo a conoscere meglio la storia della nostra amata Allyson Irwin.

Stuprerei tuo fratello, se non fossi innamorata di CALUM THOMAS HOOD. 💞

Allora, chiedo scusa se non ho più aggiornato ma la scuola va di merda.
Rischio di essere rimandata. Yay.

Poi, siccome ho zero immagination per il sequel di "portami dove ti dice il cuore" (PDTDIC) pubblicherò un epilogo a breve (se non avete letto la storia, correte a leggerla 🏃🏽💨)

⚠️DOMENICA PUBBLICO IL PRIMO CAPITOLO DELLA TRADUZIONE ITALIANA DI REBLOG, UNA FF SU LUKE SCRITTA DA bonnaroo ⚠️

E, basta.

LEGGETE LA MIA TRADUZIONE DI smokinluke (5sos Fandom! 1)

Baci baci, tanto love

-TillIDie💞-🔥

Dangerous :: lhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora