7.00 a.m.
-Tato svegliati! Non puoi fare tardi il primo giorno di scuola!-
Mia madre. La donna più petulante di tutto l'universo.
Un -mavaffanculo- mi esce a voce bassissima. Tutta sta allegria mattutina mi fa vomitare.
Mi alzo, con i capelli totalmente spettinati e gli occhi che non stanno aperti nemmeno se li incollo, e vado a vestirmi.
Che merda.
Inizia il fottutissimo quarto anno di liceo. Liceo scientifico Caravaggio. Che nome promettente, ma in realtà è una merda di edificio stile mussoliniano in cui tutte le prof sono sclerate.
Aiuto.
||Colazione? Fatta
||Zaino? Preso
||Chiavi? Eccole
Ho preso tutto, perfetto. Ma perfetto un cazzo! Nove mesi di pura noia.
Esco di casa, salgo sulla mia vespa 125 verde chewing-gum e mi dirigo verso scuola.
Non abito vicino all'istituto, sono piuttosto lontano, si e no 5 km, pensate che in prima li facevo tutti a piedi ragazzi.
Arrivo a scuola e 'incateno' il mio Will (il motorino, si lo chiamo Will) alle inferiate del cortile della scuola. Infine entro.
Non posso dire che i miei compagni mi sono mancati. No loro fanno veramente cagare. Quelli di 4A sono tutti perfettini: il risvoltino di 1,33 cm perfettamente ruotato verso l'interno, il ciuffo incerato e laccato che se ci metti la mano dentro resta incastrata e appiccicata, quel modo di parlare da ricconi 'so tutto io' 'sono bello solo io'. Che nervi.
Si, la 4A è proprio la mia classe, che culo assurdo.
Mi è mancata Sophie, ma lei fa il classico. Lei si che mi è mancata. È andata tutta l'estate da suo zio a Los Angeles, che bello. Cioè: che bello per lei, per me nemmeno tanto. La vedrò oggi pomeriggio. Andremo al parco e a mangiare un gelato. Vedremo cosa ha fatto quest'estate.
Poi mi sono mancati tutti quelli di 4C: Luca, Mattia, Lorenzo, Edoardo, Martina e Sara. La mia stupenda compagnia.
Fuori da scuola non c'era nessuno, ma sono in anticipo? Guardo l'orologio e... PORCA MERDA. Sono le 7,56. Sono in ritardo, la pazza della Tumi sarà già in classe.
La Tumi è l'insegnante di inglese, quella pazza che mette i sandali da samurai.
Entro in classe.
"Giorno prof" dico con un piccolo cenno della mano. Quella stronza della Tumi sottolinea il mio ritardo aggiungendo che quest'anno "prevede sfracelli". Miiiiinchia ha rotto con sto "ragazzi, prevedo sfracelli". Lo dice sempre, SEMPRE.
La mattinata è trascorsa velocemente. Non facevo altro che pensare a cosa avrei detto a Sophie il pomeriggio.
Ad un certo punto sento 'DRIIIIIN'. Tutti scattano in piedi ed escono (finalmente) dalla classe e da quella prigione chiamata scuola.
Esco, slaccio la vespa e arrivo a casa.
Finito di mangiare comincio a guardare cosa avrei potuto indossare per la mia Sophie.
Adrian ragiona: cosa le sarebbe piaciuto che tu indossassi? Ah già le devi portare i fiori, le margherite rosa: le sue preferite. Così la fai felice.
Intanto attacco She Moves dei The Kooks.
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Semplicemente Adrian
RomanceUn adolescente intrappolato in una crisi esistenziale tutta sua, particolare. Un amore quasi perduto e l'eccitazione della passione.