Capitolo 3

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Con la fine della tregua Luscar si ritrovò senza alleati. Jurdwardh e il suo sovrano Asnarog si schierarono immediatamente con Re Herrock, grazie alla loro vicinanza e all'amicizia che li legava i due Regni simpatizzavano l'uno per l'altro.
Il Regno delle Acque, trovandosi al di fuori dell'area di guerra, si dichiarò neutrale, minacciando di attaccare qualsiasi soldato straniero avesse varcato i suoi confini. Il Re delle Sabbie, dopo averne a lungo parlato con il Consiglio di Rubino, mandò il suo falco Sona nel vicino Regno delle Foreste, con una richiesta di alleanza. Il rapace volò veloce sotto la pioggia lungo la strada del ritorno, portando con sé al posto di un'alleanza una proposta di matrimonio.

"A sua Maestà del Regno delle Sabbie.
Luscar, amico mio, sono trascorsi moltissimi anni di Luna dal nostro ultimo incontro ma nonostante ciò la vicinanza dei nostri Regni ci rende dipendenti l'uno dall'altro. Per onorare la nostra amicizia, unirò le mie forze con le tue in questa battaglia. Ma come tu ben saprai, di questi tempi niente viene dato senza qualcosa in cambio. Mia moglie Isiel è morta. Sfortunatamente non è riuscita a superare il lutto per la morte del padre e ha deciso di riunirsi a lui nelle Sperdute Lande. Il dolore è ormai passato e la necessità di trovare una nuova moglie è per me di vitale importanza, in quanto voglio assicurarmi che il mio regno rimanga nelle mani della mia famiglia, se per volere degli Dei dovessi perire in battaglia. Per questo, ti chiedo formalmente la mano della tua primogenita, che so essere in età da marito e di una bellezza disarmante. Spero accetterai la mia richiesta in onore della nostra antica amicizia e della nostra novella alleanza.
Re Gnogher, sovrano del Regno delle Foreste."

Luscar rilesse più volte le nere parole vergate su quel bianco foglio, sperando invano che il loro significato cambiasse improvvisamente. Cominciò a colpevolizzarsi per l'evolversi della situazione. I consiglieri la sera prima avevano accennato qualcosa riguardo la morte della moglie di Re Gnogher; forse volevano anticipare l'idea di un matrimonio? Tutto sommato il Re delle Foreste non rappresentava un cattivo partito, ma per sua figlia avrebbe preferito qualcosa di meglio di un uomo di guerra, arricchitosi dopo aver sedotto la figlia di Xert, il sovrano precedente del Regno delle Foreste. Non si era guadagnato il suo trono con sudore e fatica, ma solo attraverso metodi subdoli e lascivi. In tutta Turrmund, subito dopo il matrimonio con Lusynde, la fama di Gnogher cominciò a diffondersi in ogni osteria dell'isola. Tøruky era spesso tra le sue mete preferite, dove passava gran tempo della sua giornata, se non della sua vita, intrattenendosi con giovani ragazze provenienti da ogni angolo dei Cinque Regni.
Non molto dopo la morte della prima moglie, anche la bambina che aveva dato alla luce morì nel sonno. Il lutto posò il suo tragico velo su tutto il Regno delle Foreste, ma Re Gnogher manifestò il suo dolore sposando una bambina. Il vuoto che Lusynde aveva lasciato dietro di sé venne colmato da una contessa sedicenne di nome Isiel: figlia del Conte del Baobab, rappresentava per Gnogher il mezzo per ottenere il loro castello, costruito interamente nel tronco e nella chioma del gigantesco albero. Rocca Baobab diventò così la residenza reale del Regno delle Foreste. Il terrazzo che si nascondeva tra le fronde dell'immensa pianta fu testimone della morte della novizia regina. Le notizie diramate nei vari regni raccontavano che si fosse buttata per riunirsi con l'amato padre nelle Sperdute Lande. Altre voci, cominciate tra gli abitanti più complottisti di Tøruky, bisbigliavano di come venne gettata oltre il parapetto dal Consiglio di Smeraldo. Mani e piedi saldamente legati, ebbe lo stesso destino di una cucciolata non voluta.

Con un urlo chiamó i Consiglieri, non scomodando nemmeno il servo Arus che stava fermo come una statua vicino alla porta. Quei due uomini erano stati anche al fianco di Re Djok, suo predecessore, aiutandolo nella gestione del Regno fino alla sua dipartita. Tra lui e Cxan i precedenti tentativi per instaurare un rapporto di reciproco rispetto, erano stati deludenti. Lo Yhorj detestava sottostare a un usurpatore e Re Luscar lo capiva pienamente. Ma d'altro canto, non era stato lui a scegliere, non era stata una sua decisione e perciò il senso di colpa non lo attanagliava.
Fu Re Djok a decidere di salvarlo, scendendo immediatamente dal suo cavallo e correndo in suo aiuto appena lo vide vagare per le dune con gli occhi ribaltati all'indietro, le pelle del corpo arsa e ustionata dal sole. Accadde così che un viaggio di piacere si trasformò in un glorioso salvataggio, di conseguenza l'immagine del sovrano migliorò agli occhi del popolo e Luscar crebbe alla sua destra, come se fosse suo figlio.
A Brenon bastava ricevere denaro in cambio dei suoi articoli, infatti ogni schiavo presente nella Fortezza di Rena era stato venduto da lui. L'uomo tirchiamente avaro, traeva piacere nel possedere grandi somme di denaro, tesori che poi non venivano mai spesi, ma solo accarezzati e ammirati dal loro lardoso proprietario. Quando i tre si riunirono, Luscar lesse loro la proposta di matrimonio.

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