Prologo

94 1 0
                                    

Nei tempi antichi, quando ancora si narrava di una grande isola vulcanica nel mezzo del Mare Abissale; tutta la brava gente di Velveros non avrebbe mai immaginato quali calamità sarebbero cadute sulla loro terra. La vita procedeva bene: le attività fiorivano nei villaggi, botteghe e negozi apparivano dal nulla, come funghi dopo una giornata di pioggia.
Ma all'alba dell'anno nuovo, il vulcano che restava sommerso sotto l'isola eruttò violentemente. Una pioggia di magma incandescente si abbatté sulle terre circostanti, bruciando qualsiasi cosa toccasse. Intere città vennero rase al suolo nel giro di poche ore, la popolazione venne costretta a rifugiarsi altrove e la pioggia di cenere che arrivò subito dopo il disastro suggellò il destino di quella terra. Fino alla fine dell'anno lunare, ci si riferiva ai tempi che erano venuti prima dell'eruzione di Turrmund come gli anni d'argento; quelli che vennero dopo, gli anni di Ghiaccio.
Il disastro aveva decimato la popolazione di quasi tutta Velveros, dove solo pochi sopravvissuti erano riusciti a trovare riparo, nascondendosi fino a quando la cenere smise di cadere. Sotto lo spesso strato bianco lasciato dall'eruzione, che copriva persino il Mare Abissale, la vita lasciò per sempre quelle terre, rendendole un deserto apocalittico.
Anche Turrmund si addormentò per sempre e da quel momento le temperature cominciarono a scendere drasticamente. Con la morte del vulcano, tutto si ricoprì di ghiaccio. Al Mare Abissale venne dato il nome di Mare Ghiacciato e i superstiti cercarono di attraversarlo, iniziando il loro viaggio dalle sponde di Velveros e finendo davanti alle Vertigini, la catena montuosa che circonda l'isola di Turrmund.
Nessuno riuscì mai a scalarle, nessuno corse mai nelle terre nascoste dietro ad esse, pochi sopravvissero al viaggio. Gli stolti bisognosi di attenzioni raccontavano di avercela fatta, dichiarandosi testimoni della distruzione che veleggiava su quelle terre; i più bugiardi insistevano fino alla pazzia su quanto fosse piena di cadaveri fumanti, cenere e sassi; un luogo incoltivabile e inadatto ormai a qualsiasi vita.

In modo incomprensibile all'orecchio umano, alcuni abitanti dell'isola mortale riuscirono a scampare al disastro.
A differenza delle terre oltre le Vertigini, le lande di Turrmund divennero sempre più rigogliose e diversificate. Il cratere centrale del vulcano venne sommerso e solo una piccola isola rimase visibile sopra l'acqua. Sulle sue sponde, invece, si formò una sabbia rossa finissima, che creò dune e profondi canyon, ricoprendo tutto intorno al lago salato. Le temperature roventi rendevano difficile la sopravvivenza degli ultimi rimasti. Solo in alcune zone si formarono delle oasi ricche di vegetazione che parevano veri e propri paradisi; ragione per cui rimasero pochi coraggiosi, che poi divennero i primi abitanti del Regno delle Sabbie. Gli altri sopravvissuti trovarono, vigliaccamente, un'opportunità migliore nelle vicine foreste che iniziavano ad apparire all'orizzonte dopo due giorni di cammino attraversando il sabbioso regno. Cominciarono a costruire case e città sugli alberi, lontano dagli animali feroci che popolavano il Regno delle Foreste. Solo molti anni dopo, quando cominciarono a nascere le prime città e i primi regni, i più ribelli e solitari trovarono il loro posto tra le montagne scavando la loro casa nella roccia, diventando così i veri padri del nascituro Regno delle Montagne. I malviventi e gli individui ritenuti inutili, e dunque invisibili agli occhi dei potenti, vennero esiliati e reclusi oltre i confini ormai civilizzati, dove vivere era ritenuto impossibile. Ai piedi delle Vertigini, diventate ormai enormi ghiacciai, sorse così il Regno dei Ghiacci, che rappresentava il confine più estremo di tutta Turrmund.
Il contatto con la poca vita rimasta oltre il Mare Ghiacciato, che già in precedenza era difficile, diventò praticamente impossibile. I Cinque Regni, in un disperato tentativo di salvaguardare la conoscenza del mondo esterno, inviarono numerosi esploratori a cercare vie alternative.
Alcuni nuotatori esperti, cacciatori di perle appartenenti al Regno delle Acque, si immersero cercando sbocchi subacquei. Giorni dopo alcuni corpi risalirono dal fondale, i volti irriconoscibili e le membra divorate dalle creature spaventose che popolavano quelle acque. I cadaveri gettarono la popolazione nel panico più totale e di conseguenza il Regno pose la parola "fine" sulle missioni esplorative. Il Regno delle Sabbie concentrò i suoi sforzi nelle grotte instabili che si formavano in mezzo alle dune, cercando un passaggio sotterraneo attraverso cui ricongiungersi con il mondo esterno. Gli uomini entrando in quelle gole buie e franose firmarono la loro condanna a morte; la sabbia precaria baciò gli uomini con fatale trasporto portandosi via le loro vite.
Agli uomini del Regno delle Foreste venne soltanto ordinato di scalare l'albero più alto di tutto il regno: un Baobab così grande da poterlo vedere dal Regno delle Sabbie. Qui fortunatamente non ci furono perdite, ma la missione non ebbe successo dato che le montagne e le punte delle Vertigini alle loro spalle impedivano la vista dell'orizzonte.
Il Regno delle Montagne cercò la via attraverso le alte pareti rocciose con i suoi esperti minatori, sperando di poter creare un varco da cui calarsi sul Mare Ghiacciato. Alcuni morirono di vecchiaia nel tentativo di raggiungere la fine, altri impazzirono e cominciarono a costruire vie dopo vie, creandosi intorno una prigione a labirinto.
Per ultimo, il Regno dei Ghiacci mandò due dei peggiori malviventi, che trascorrevano lì il loro esilio, a scalare le Vertigini. Uno si fermò con la malaugurata idea di riposare, per poi morire di freddo. L'altro riuscì quasi a raggiungere una delle cime più basse, ma venne travolto da una valanga e il suo corpo fu ritrovato a valle.

SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora