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Arrivati a casa chiudo la porta alle mie spalle e mi ci poggio contro, quasi a volermi sorreggere.

"Com'è stata la partita? Vi siete divertiti?" domanda dal salotto una voce profonda e impastata dal sonno. È papà.

"È stata divertente," risponde veloce mio fratello dirigendosi nella stessa stanza.
Tolgo il cappotto e li raggiungo, buttandomi sul divano.

"Che ci fai ancora sveglio?" gli domando.

Lui mi guarda e accenna un lieve sorriso, quasi impercettibile, per poi rispondere "Aspettavo che tornaste a casa."

Un nodo allo stomaco mi assale, il respiro comincia a bloccarsi in gola. Chiudo velocemente gli occhi e cerco di respirare lentamente, per diminuire i battiti del cuore che sembrava ormai impazzito.
Così, come mi aveva insegnato la psicologa.

"Camilla stai bene?" chiede mio padre, visibilmente preoccupato.

Non rispondo, aspetto ancora qualche minuto per riprendermi del tutto.
Un silenzio tombale cala nella stanza. Riesco a sentire gli occhi dei due uomini davanti a me che mi fissano, insistenti, in attesa di un segno.

"Sto bene," dico infine. "Scusatemi ma sono veramente stanca, buonanotte" concludo alzandomi dal divano e, senza sentire le loro risposte, mi dirigo in camera.

Dopo essermi messa in pigiama mi infilo sotto le coperte, assaporo il calore salire lentamente lungo tutto il corpo. Sospiro.

Allungo la mano verso il comodino al mio fianco e prendo il telefono, andando su Instagram.
Apro il profilo di Vlahovic e osservo i suoi post per qualche istante. Poi, senza pensarci, gli invio un messaggio. Di getto, non curante di quello che sarebbe potuto succedere o meno.

@vlahovicdusan

Ciao, complimenti per la partita.. hai fatto davvero un bel goal

Non ci credo di averlo davvero mandato.
Avvicino il dito al testo per eliminarlo ma contro ogni aspettativa la sua risposta non tarda ad arrivare, è come se avesse la mia chat sotto mano.
O era semplicemente già online sull'applicazione, si intromette la vocina nella mia testa.

Ciao a te! Ti ringrazio, era da molto che non riuscivo a segnare e sono contento di essermi sbloccato.

Posso solo immaginare cosa voglia dire, al tuo livello, non riuscire ad andare in goal. Dev'essere stato duro, a livello psicologico soprattutto.

Sì, esatto... parli come se conoscessi questo ambiente, come se ne facessi parte.

Porca miseria! E adesso cosa faccio? Mento e faccio finta di niente o gli dico subito la verità?

Non ne faccio parte ma conoscevo qualcuno che giocava in serie C.

Una mezza verità, senza scendere nei particolari.

Lo conosco?

No.

Taglio corto e lui sembra accorgersene perché subito cambia argomento.

Ti ho notata sugli spalti, quel sorriso che avevi sembrava illuminare tutto lo stadio.

Ma smettila, non dire scemenze😅

Sono serio.. ti ho cercata più volte durante la partita

Arrossisco, ma per fortuna lui non può vedermi.

Buonanotte Dusan

Gli rispondo dopo poco, non sapendo più cosa dirgli, come rispondere.

Aspetta... posso almeno sapere il tuo nome?

Mi chiamo Camilla

Buonanotte allora, Camilla

Sorrido e dopo aver messo un "mi piace" al messaggio spengo il dispositivo mobile, poggiandolo accanto al letto.

È un piacere conoscerti, Dusan.
Penso tra me e me prima di chiudere gli occhi e lasciarmi andare in un sonno profondo.

E POI ARRIVI TU / Dusan Vlahovic Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora