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È arrivato il momento di prepararsi per andare alla partita. È il momento.
Il cuore batte talmente forte che ho paura possa, in qualche modo, uscirmi dal petto.
Faccio un respiro profondo, per tentare di calmarmi.
Metto su un paio di pantaloni bianchi e la maglia nera, numero 9, che Dusan mi ha lasciato la sera prima.
Sorrido e respiro a pieni polmoni per sentirne il profumo. Il suo.

Controllo l'ora sull'orologio posizionato sulla parete. Sono le 19:30 ed è ora di uscire di casa o faremo tardi.
L'avviso di un nuovo messaggio mi riporta alla realtà.

@vlahovicdusan

Sono teso come una corda di violino Milla, ho paura.

Andrà tutto per il meglio Dusan. Concentrati solo sulla partita, non preoccuparti di nient'altro.

Starai bene?

Sì e poi non sarò sola, ci saranno Beatrice e Francesco con me.

Lo so, la cosa mi tranquillizza un po' ma so quanto è difficile per te tutta questa situazione.

Sono con te, lo sarò sempre.

Grazie piccola❤️
Adesso devo proprio andare, mi chiamano. Ci vediamo in campo

Adesso partiamo anche noi. A dopo Duci❤️

Il viaggio verso l'Allianz Stadium è stranamente silenzioso.
Passo più volte lo sguardo tra mio fratello e la mia migliore amica, entrambi posizionati nei sedili anteriori.
Noto che non si guardano mai, non si sfiorano nemmeno per scherzo. Sembrano essere più distanti che mai.

"Ei!" batto le mani per attirare la loro attenzione.

Beatrice sobbalza per poi girarsi verso di me.
"Ma sei scema? Mi hai fatto paura" dice portandosi la mano sul cuore.

Mi lascio sfuggire una mezza risata per poi tornare subito seria.
Guardo Francesco alla guida che non ha mosso ciglio.

"Che succede tra voi due?" domando preoccupata.

Non ricordo di averli mai visti così.

"Niente" risponde mio fratello velocemente, come se volesse troncare lì quella conversazione.

Guardo Beatrice che forza un sorriso per poi voltarsi a guardare la strada fuori dal finestrino.
Faccio lo stesso e noto che siamo praticamente arrivati, perciò cerco di trovare risposte prima che l'auto si fermi ed entrambi possano sfuggirmi.

"Non sono nata ieri, vi conosco. Entrambi. Ditemi tutto, subito." incalzo.

"Siamo arrivati." dice Francesco spegnendo la macchina e affrettandosi ad aprirla.

"Non sono venuta solo per salutarti ieri sera, volevo parlarti." dice Beatrice tutto d'un fiato, facendo rientrare così il suo ragazzo nell'abitacolo.

"Beatrice," la richiama lui. "Non adesso, non è questo il momento."

"È esattamente questo invece" supporto la mia migliore amica che mi sorride leggermente.

Di tutta risposta Francesco scuote la testa e mi mostra l'orario sul telefono che segna le 20:15.
A breve inizierà la partita e so che devo prendere una scelta.
Supportare Dusan, come gli ho promesso, o rimanere lì ed ascoltare i due ragazzi davanti a me che appaiono visibilmente distrutti.

"Andiamo," dice Beatrice, chiaramente intuendo quello che stessi pensando. "Ne parliamo a fine partita." conclude ed esce velocemente dalla macchina, sbattendo la portiera, e avviandosi all'entrata senza nemmeno aspettarci.

E POI ARRIVI TU / Dusan Vlahovic Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora