Capitolo 1

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Parigi. Una città piena di vita di giorno e completamente silenziosa di notte. La notte trasforma ogni forma di rumore in silenzio. E questo lo adoravo. Amavo il silenzio. Amavo il buio. Amavo essere da sola.

Appena il sole calava ero solita ad andarmene sul tetto del grattacielo più alto della zona e cantare. Cantare dolci melodie per far passare il tempo. Ogni tanto mi portavo anche qualche libro. Essere un vampiro mi piaceva. Potevo uscire solo di notte, altrimenti tutti mi avrebbero dato la caccia. Molti lo potrebbero trovare noioso, ma a me piace la mia vita.
La solitudine è la mia migliore amica, un'amica che resterà sempre al mio fianco.

Sul tetto si poteva vedere tutto il quartiere in cui vivevo. Da lontano si poteva scorgere la torre Eiffel. Era una vista magica. Da mozzare il fiato.

Poi fu in quel momento che vidi un ombra avvicinarsi a me. Si sedette accanto me. Entrambi avevamo le gambe a penzoloni sul vuoto. Lo guardai. O meglio, guardai il suo collo. Era un umano, lo potevo sentire. I miei diventarono rossi, cosí distolsi lo sguardo e tornai a guardare il paesaggio.

<<Vieni qui spesso?>> chiese lo sconosciuto al mio fianco.
<<Abbastanza>> risposi io <<Tu?>>
<<Io di solito passeggio per le strade. Ti vedi ogni sera qui su questo tetto. Mi chiedevo cosa ci fosse di speciale in questo posto, così sono venuto anch'io. Ti disturbo?>>
<<No tranquillo>> dissi, anche se desiderai che se ne andasse. Stava disturbando me e la mia amica solitudine. Lo odiavo. Ma il suo collo rimaneva comunque invitante. Riuscivo a sentire l'odore del suo sangue. Doveva essere davvero buono.

<<Sei un vampiro>> continuò lui. Rabbrividii.
<<No>>
<<Non era una domanda>> disse lui guardandomi serio. Poi sorrise.
Io arrossii dall'imbarazzo di essere stata scoperta così in fretta.
<<Ma come hai fatto>> chiesi quasi in un sussurro.
<<Se ne sarebbe accorto chiunque. Mi guardavi il collo come se volessi azzannarmelo>> disse lui ghignando.

Devo ammettere che era bravo. Mi aveva colta in flagrante.

Io non risposi. Mi limitai a tenere lo sguardo basso.

<<Tranquilla, non ti farò del male>> disse poi.
Ritrovai il coraggio e rialzai lo sguardo, perdendomi nei suoi occhi blu.

<<Sei corrotta vero?>> mi chiese.
Mi limitai ad annuire. Tanto ormai.

<<Ti aiuterò>> disse lui. Non distolse gli occhi dai miei nemmeno per un istante.
Calò il silenzio per un attimo. Poi iniziò a scoprirsi il collo. Perché lo stava facendo? Distolsi lo sguardo il prima possibile.

<<Io sono in grado di salvarti, di non farti più convivere con la corruzione. Però mi sembra giusto chiederti qualcosa in cambio>>

Non sapevo se accettare fosse la scelta giusta. Ma io volevo tornare normale. Un normale vampiro in grado di convivere pacificamente con gli esseri umani, senza rischiare di azzannarli da un momento all'altro.

<<Cosa vuoi?>> chiesi io. <<Dimmi cosa vuoi e io te la darò>>
<<Vedo che hai preso la tua decisione>> disse lui squadrandomi da capo a piedi.
<<Bene, allora diventa la mia ragazza>> affermò lui. Era serio. Quasi mi strozzai con la saliva.
<<Come scusa?>>
<<Hai sentito benissimo. Diventa la mia ragazza e io ti aiuterò, facendo sì che tu sia finalmente libera dalla maledizione>>

Io non risposi. Chiusi gli occhi, pensando a cosa fare. Poi sentii una mano sul cuore. Era fredda.
Poi sentii una leggera pressione sulle mie labbra. Le labbra del ragazzo sembravano dei fiocchi di neve. Delicate e soffici, ma gelide.

Quando si staccò da me riaprii gli occhi.
Lui si scoprì ancora di più il collo.

<<Mangia pure quanto vuoi>> disse lui, invitandomi ad avvicinarmi.

Non so come, ma dopo un paio di secondi ero tra le sue braccia a sentire i suoi lievi gemiti di dolore mentre mi nutrivo con il suo sangue. Il suo dolce sangue che sarebbe diventato come una dipendenza. Un qualcosa a cui non avrei potuto più fare a meno.

Vampire Diaries - Vanitas x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora