Capitolo 6

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Da quel giorno, lui non venne più a casa mia. Non perché non lo volessi, anzi, avrei voluto una nota di gioia in quell'abitazione.

Era impegnato con l'università, passava i pomeriggi a studiare, mi diceva.

In compenso ci vedevamo la notte.

Provo ancora invidia per il fatto che lui sia umano. Può andare all'università e imparare. Anch'io avrei voluto farlo.

Certo, potevo cercarmi delle lezioni su internet, o degli schemi anche. Ma il mio problema è che sono una persona che deve fare tante domande. Sono molto curiosa, e ho miliardi di punti interrogativi in testa. Se fossi in una classe, sarei quella con la mano alzata di continuo per fare domande su tutto. Ovviamente online non è la stessa cosa.

Potrei leggere libri, ma se nessuno mi spiega le cose, io non riesco ad apprenderle a pieno.

Ho sempre voluto studiare medicina, ma anche le materie classiche non erano per niente male. Le lingue antiche erano una delle cose che mi affascinavano di più. Il latino, dal quale derivano diverse lingue, tra cui proprio il francese. Anche se ne avrei volute imparare molte altre, come lo spagnolo o l'italiano.

Mi accontentavo però di passare le mie giornate a leggere e ad attendere con ansia il calar del sole.

Non so che maledizione mi abbia lanciato, ma il mio cuore aumenta di un battito man mano che inizia a calare il buio. Arrivo al sorgere della luna con il cuore che batte all'impazzata. Già ero un vampiro corrotto, che non riusciva a controllare la sua fame, mi ci voleva poi un'altra maledizione. Anche se è veramente bello.

Appena la luna si fece alta in cielo uscii. Aprii la porta, e dietro di essa mi ritrovai lui. Vanitas. Aveva un mazzo di fiori blu alla mano e un libro in mano. Un classico per la precisione. Con una mano si grattava la mano, in segno di imbarazzo. Era strano vederlo così. Non che lo conosca da tanto, ma mi ero già fatta un immagine ben precisa di lui. "Sicuro di sé" erano le tre parole che trovavo perfette per uno come lui. Di sicuro la parola "imbarazzato" era l'ultima parola della lista. Ma ciò lo rendeva più affascinante. Non che di solito non lo sia.

<<Ciao t/n>> disse lui con un sorriso. Avevo paura che le mie gambe non avrebbero retto.
<<Ciao Vanitas>> risposi a mia volta, mentre il mio viso si tingeva di un lieve rosa, che però risaltava molto sulla mia pelle chiara.

<<Usciamo insieme?>> disse lui, facendo perdere alcuni battiti al mio cuore. Il mio cuore che, volendolo o no, si era legato a Vanitas.

Vampire Diaries - Vanitas x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora