Capitolo 13

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1 giorno al ballo

Domani è il grande giorno. Sono tanto emozionata e spaventata che mi viene da vomitare.

Non nascondo di essere stata tutto il giorno nel panico più totale sul divano, con un cuscino tra le braccia e con una coperta ad avvolgermi.

Se qualcuno mi avesse vista, mi avrebbe di sicuro presa per pazza. Sembravo veramente ammattita.

Ero praticamente entrata in trance, fino a quando il suono del campanello non mi risvegliò dai miei pensieri. Menomale.

Mi alzo di corsa e apro la porta senza nemmeno guardare attraverso lo spioncino. Avrei aperto a chiunque pur di scappare dai miei pensieri.

Fortuna vuole, però, che alla porta ci sia la fonte dei miei pensieri.

Cristo, perché doveva arrivare proprio ora?

<<Andiamo sul tetto?>> chiese semplicemente.

Detta onestamente, una parte di me avrebbe voluto rifiutare l'invito. Ma la parte di me che non riusciva a stare lontana da lui ebbe la meglio.

Non mi cambiai neanche. Uscii con la semplice felpa che avevo, accompagnata da un paio di pantaloni della tuta.

Arrivammo sul tetto, e ci sedemmo sullo stesso identico punto di sempre, con le gambe a penzoloni.

<<Perché siamo venuti qui più tardi del solito?>> ebbi il coraggio di chiedergli.

Di solito lui mi veniva a prendere subito dopo il tramonto. Invece ora era quasi mezzanotte.

<<Aspettiamo qualcuno>> disse semplicemente.

In quel momento era come se un proiettile mi avesse spezzato il cuore. Ha invitato qualcuno nel nostro posto speciale? E se fosse una ragazza? Magari vuole presentarmi la sua nuova ragazza. Magari vuole interrompere il patto tra di noi perché si è stancato di me.

Odio essere paranoica.

<<Sei emozionata per domani?>> mi chiese lui cambiando argomento.

<<Più che altro ho ansia. Sai, non so veramente come si balli. Ho paura di fare la figura dell'imbranata>> dissi, concludendo il tutto con una risatina nervosa.

<<Allora vuol dire che ti insegnerò io>> disse lui alzandosi in piedi e porgendomi una mano.

<<Vuoi concedermi un ballo, mia cara t/n?>>

Io avvampai. Ringraziai il buio per aver nascosto il rossore formatosi sul mio viso.

Con un lieve accenno di esitazione accettai il suo invito.

Lui mi attirò subito a sé, facendomi scontrare contro il suo petto. Una mano attorno alla mia vita e l'altra stretta alla mia.

Mi guardava dall'alto in basso con un ghigno che avrebbe infastidito chiunque ma non me. A me poteva solo incantare. Non riuscivo ad odiare praticamente nulla di Vanitas.

Non c'era la musica, così abbiamo ballato nel silenzio della notte, con l'unico accompagnamento di alcuni animali notturni.

Lui non ha osato allontanarmi da lui. Mi teneva sempre stretta a sé. Potevo percepire il suo calore e il suo battito cardiaco. Se non ci fosse lui a tenermi sarei già svenuta. È una sensazione bellissima.

Continuava a guardarmi con quel ghigno che sembra nascondere un accenno di malizia, ma che esprime sicurezza e superiorità.

È veramente stupendo.

Ad un certo punto si ferma, mi fa fare una piroetta e mi ha riportata tra le sue braccia, dove mi diede un dolce bacio sulle labbra.

<<Quindi è lei che vuoi portare al ballo?>> disse una voce sconosciuta immersa nel buio.

Che sia la persona alla quale si riferiva Vanitas?

<<Vanitas tu puoi puntare più in alto>> commentò una quarta voce. Una voce femminile.

Mi paralizzai sul posto. Chi erano questi due?

Vampire Diaries - Vanitas x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora