Secondo capitolo

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Vibrò il cellulare. Era un messaggio. Un ragazza aveva creato il gruppo della classe. Jennifer. Una bionda che faceva la cherleader.
Salvai tutti i nomi nella rubrica, o almeno i nomi che mi ricordavo. Poi mi arrivó un'altro messaggio, da un ragazzo che si chiamava Lorenzo.
"Ciao Elena, sono Lorenzo, il tuo compagno di classe. Non so se ti ricordi quello che amava il calcio ahaha"
Mi ricordavo di lui. Si era seduto vicino a me durante la seconda ora, avevamo molto in comune. Gli risposi:
"Certo che mi ricordo, come stai?"
Aspettai con ansia la risposta, lui era uno dei più simpatici a mio parere.
"Bene bene. Comunque sto invitando tutti quelli della classe a casa mia per "conoscerci meglio". È una cosa che faccio dalle medie. Così possiamo subito capire chi ci sta a genio e chi no. Mi chiedevo se volessi venire anche te."
Era davvero una splendida idea. Una "festa" subito dopo scuola per magari diventare subito amici. Un'idea brillante.
"Certo che ci vengo, mi sembra una splendida idea"
"Perfetto allora ci vediamo alle otto. Guarda non puoi sbagliare, casa mia è una casa rossa subito attaccata a scuola, ti sarà facile trovarla"
"Benissimo, alle quattro allora".
Questa era una grande occasione. Avrei potuto incontrare i miei compagni di classe. Magari sarei diventata anche un po più estroversa. Magari le persone avrebbero potuto accettarmi per quello che sono.
Mi misi un vestito nero naturalmente, molto carino e ci abbinai le mie All Star nere. Non era un vestito troppo elegante, non aveva bisogno di scarpe con il tacco. Uscii di casa salutando mio fratello e andai a casa di Lorenzo. Arrivai in un battibaleno. Suonai il campanello e Lorenzo mi aprì la porta.
"Benvenuta Ele, sei la prima"
Entrai in casa e vidi delle sedie disposte a cerchio.
"Cosa dobbiamo farci con tutte quelle sedie?"
"Ah, ho messo 23 sedie in modo che tutti possiamo sederci in cerchio e parlare un po di noi, magari possiamo fare qualche gioco come obbligo o verità. Sapere i segreti degli altri mi elettrizza e poi è il primo passo per fidarsi"
"Ah, sei pieno di idee tu"
Bussarono alla porta. E bussarono ancora, e ancora. In dieci minuti erano tutti là, perciò ci sedemmo in cerchio.
Lorenzo interruppe il silenzio imbarazzante che si stava creando e propose di giocare ad obbligo o verità. Iniziò lui scegliendo Marco, il suo migliore amico.
"Obbligo o verità?"
"Verità"
"Bene Marco, racconta quello che hai combinato durante l'esame di terza media"
Alcuni suoi ex compagni di classe iniziarono a ridere e Marco iniziò a parlare..
"Okay okay... Durante l'esame di terza media... Me la feci sotto. Contento Lollo?"
Iniziarono tutti a ridere, io compresa. Alcuni urlarono "Grande Mossa" e altri risposero "Ti stimo". Marco chiamò una ragazza bionda, e questa ragazza bionda, Laura, scelse Lorenzo.
"Obbligo o verità?"
"Verità"
"Chi è la ragazza più bella in questa stanza?"
"Elena naturalmente"
Elena ero io. Secondo Lorenzo ero la più bella della stanza. Non mi era mai successo di essere la più bella, più simpatica, o comunque maggiore di qualcuno.
Lorenzo scelse me.
"Elena obbligo o verità?"
"Obbligo"
"Balla con me tutta la sera"
E così ballammo, ballammo fino a che non crollammo a terra.
Mia mamma, in seconda media mi insegnò a ballare. Pensava sarei andata al ballo di terza e per questo dovevo essere "preparata". Purtroppo per lei, al
Ballo di terza media non ci misi piede. Comunque sia Lorenzo ballava benissimo. Era stata davvero una serata fantastica, e tornai a casa più felice che mai. Magari quella scuola era perfetta. Magari il liceo sarebbe diventata la cosa più bella che mi fosse mai successa. Sapevo solo che amavo quella scuola, e amavo i miei compagni di classe.

Il mio anno al liceoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora