Dodicesimo Capitolo

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"Che posto è questo?"
Fu l'unica cosa che riuscii a dire, trovandomi stesa su un letto; sicuramente non quello di casa mia.
Pian piano iniziavo a ricordare, la fitta al cuore, Lorenzo che mi aveva lasciata.
Ripensando solamente al suo nome mi vengono ancora i brividi.
Iniziai ad urlare
"Dove sono?"
"C'è qualcuno?"
Ad un certo punto sentii la porta aprirsi. Qualcuno mi aveva sentita.
"Elena, grazie a dio ti sei svegliata, stai meglio?"
Era Tommaso.
"Cos'è successo"
"Mi sei svenuta là davanti, ti ho portata a casa mia ed ho chiamato un dottore. Ha detto che ti avrei dovuto lasciar riposare un pó e ti saresti svegliata. Aveva ragione"
"E il campeggio?"
"Elena, dormi da giorni. Pensavo fossi in coma, ma il dottore mi ha assicurato che era troppo stress. Il campeggio è finito da un po"
"Ah"
Più mi guardavo intorno, più aumentava la voglia di andarmene da quel posto.
C'erano tanti quadri, sedie rotte agli angoli della stanza, computer vecchi sui tavoli, il mio telefono sul comodino...
Il mio telefono!
Presi il telefono per controllare qualche messaggio... Tutti da Lorenzo.
I brividi lungo la schiena.
"Elena. Scusa. Mi sento in colpa"

Mi sembra il minimo stronzo.

"È colpa mia se sei svenuta?"
"ti prego rispondimi sono in pensiero per te"
"Continuerai a parlarmi?"
"Voglio farmi perdonare"

Visualizzai e non risposi. Non me la sentivo di litigare. Neanche a mio fratello piace litigare.

Cazzo.

"Tommasooo!"
"Elena, dimmi"
"Mio fratello? Sa che sono qui?"
"Ehm. Veramente no."
"Merda non hai pensato neanche di fargli uno squillo?"
"Manco ce l'ho il numero di tuo fratello"
"Cazzo"

Subito composi il numero e lo chiamai:
"Pronto"
"Luca"
"Elena dove cazzo sei finita? Pensavo ti fosse successo qualcosa. Dovresti essere a casa da giorni"
"Ho avuto un imprevisto tra poco torno."
Mi alzai dal letto e mi infilai le scarpe.
Feci per uscire da quella casa spettrale ma Tommaso bloccò l'uscita.
"Oh non credo tu uscirai così presto"
"Non fare il coglione e fammi andare"
"Neanche sai la strada"
"Mi arrangio"
"Resta un altro po. Elena hai bisogno di qualcuno che ti ami veramente, che non ti faccia svenire perché ti ha tradita. E quel qualcuno sono io"

No.
Tommaso no.
Euforico, troppo euforico.
Non volevo soffrire.
Anche se non lo ammettevo, Lorenzo, proprio lui. Mi faceva venire i brividi solo lui. Mi rendeva felice solo lui.

"Tommaso lasciami passare"
"Mah, prima o poi lo capirai da sola."
Mi aprì la porta ed uscii.

Merda. Tommaso. Possessivo. Troppo.
Ma se avesse ragione? Dovevo dimenticare Lorenzo?

Il mio anno al liceoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora