L’estate era iniziata da poco ed io, ormai indipendente decisi di trovarmi un piccolo appartamento da sola.
《Nonna sta tranquilla, ormai ho il mio lavoro, ho 23 anni devo pur andare via un giorno da questa casa》 dissi a mia nonna trascinando le valigie verso la porta di ingresso per poi abbracciarla.
Si chiamava Marilyn come la bellissima attrice, una nonna premurosa come tutte.
《Per favore vienimi a trovare》
《Tranquilla, non sono lontana quindi verrò sicuramente》 dissi per poi aprire la porta e trascinare una per una le valigie in macchina, la meravigliosa Jeep di mio padre, ritornai alla porta e urlai il nome della mia dolce Golden Retriever, Belle, che scese subito con un suo giochino in bocca, detti un bacio al volo a mia nonna e salimmo in auto andando via.
Più o meno la mia vita si era realizzata, avevo delle amiche conosciute all’università, un lavoro a contatto con gli animali, un cane, ballavo, qualsiasi cosa, avevo iniziato dalla classica fino ad arrivare al mambo, o dalla pole dance al burlesque, e questo mi aveva reso più o meno socievole e in pace col mio corpicino minuto, forse i miei sarebbero stati fieri di me.
Cercai di mandare via il pensiero sui miei accorgendomi di essere arrivata al palazzo e parcheggiai guardandolo da giù verso su, era un palazzo pieno di appartamenti in affitto a poco prezzo, ed era perfetto perché distava non troppo da lavoro.
Scesi e mi avvicinai all’ingresso notando che non c’era nessuno e sbuffai aprendo poi la macchina facendo uscire Belle, poi presi una delle valigie e la misi a terra.
《Serve una mano signorina?》 sentii un uomo dietro me, sospirai poi vidi un altro Golden Retriever che si avvicinava alla mia e sorrisi alzando lo sguardo verso di lui, alto con dei capelli scuri, col viso coperto da degli occhiali, vestito di una maglia e dei pantaloncini, probabilmente aveva corso.

 《Serve una mano signorina?》 sentii un uomo dietro me, sospirai poi vidi un altro Golden Retriever che si avvicinava alla mia e sorrisi alzando lo sguardo verso di lui, alto con dei capelli scuri, col viso coperto da degli occhiali, vestito di una...

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Si toglie le auricolari stoppando la musica e afferra una delle mega valigie.
《Se mi aiuta a metterle dentro vicino all’ascensore…》 dissi richiamando la mia cucciola di un anno e lui il suo.
《Ma guarda che anche io abito in questo palazzo》 disse ridacchiando poggiando la valigia all’entrata mentre si avvia a prenderne altre due, una grande ed una più piccola, io lo fisso dall’entrata chiudere il cofano della macchina e trascinare le valigie venendo verso me, mentre con un click alla chiave chiusi la macchina 《spero tu abbia finito》 esclamò in un’altra piccola risata che mi fece scuotere il capo per risvegliarmi.
《S-si!》 dissi ridendo e presi due delle mie valigie lui le altre trascinandole verso l’ascensore 《che piano sei?》 chiesi timidamente entrando e respirando pienamente.
《Quindicesimo》 disse lui ed io meravigliata dissi che era anche il mio, mentre il mio sguardo timido si abbassa a Belle che continuava a giocare col suo cane.
《Come si chiama questo cucciolone?》 dissi abbassandomi a strapazzarlo di carezze come facevo di solito con qualsiasi cane che vedevo.
《Non sono bravo con i nomi…》 disse ridendo ancora 《Adam》
《Oh ma Adam è un bellissimo nome…ecco lei è…Belle》 dissi guardando la mia ricordandomi uno dei miei cartoni preferiti Disney, era per questo che avevo chiamato la mia cucciola Belle.
Mi alzai guardando lo schermo su dell’ascensore notando che eravamo quasi arrivati.
《Adam come la bestia, lui è un vero stronzo》 disse accarezzando il suo cane.
L’ascensore si stoppa aprendosi ed uscimmo, io mi guardai intorno e indicai a lui la strada, avviandomi verso la porta fermandomi e posando tutto prendendo la mia borsa cercando le chiavi in mezzo a tante cose.
《Eccole!》 dissi tirandole fuori e come una sbadata mi scivolano dalle mani lui si china a raccoglierle dopodiché apre la porta.
《Vuoi un aiuto ad entrarle?》 negai veloce a quello, rivolgendogli un sorriso 《se hai bisogno, il mio appartamento è quello li in fondo alla fine del corridoio》 continuo ricambiandomi il sorrisino, mi sorpassò e andò verso la sua porta richiamando il suo cane, aveva ancora gli occhiali, li tolse prima di entrare ed io non ho potuto guardarlo per bene.
《Basta Margot, poi non ti ha detto nemmeno il nome…》 sussurrai ed è come se lui avesse sentito i miei pensieri che aprì la porta.
《Mi chiamo Sebastian Stan》 urlò leggermente e mi girai verso la sua porta abbastanza lontana, riuscivo un po' a vederlo in viso.
《Margot Rose》 sorrisi mentre lo vidi scomparire nuovamente e trascinai tutto dentro chiamando Belle poi mi guardai intorno respirando pienamente, c’era ancora la luce solare, che appariva della finestra che mostrava New York con i suoi grattacieli alti《Belle, finalmente casa nostra》 dissi sorridendo e mi misi all’opera iniziando prima a pulire, attaccai cellulare e cassa e misi play ad una playlist adatta per non farmi annoiare ma sicuramente a farmi ballare.

IL LATO OSCURO DEL MARE|Sebastian StanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora