19: Per sempre

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Gaia pov's

erano passati tre giorni da quando Ciro gli aveva detto con sicurezza che lei aveva il permesso proprio oggi.
E quando la direttrice la convocò insieme a lui nel suo ufficio, riferendosi quello che già sapeva, tiro un occhiata al Ricci che la guardo soddisfatto.
Ora i due si trovavano nella cella di Ciro, intenti a baciarsi senza andare oltre.

«Te l'agg mai detto che si bellissima»

Sussurrò lui sulle sue labbra, per riprendere fiato ma avventandosi su esse due secondi dopo.

«Non fai altro che ripeterlo»

Disse lei staccandosi dalle labbra del ragazzo, e toccargli i capelli delicatamente.

«Fe fai uscì pazz' néné»

Disse lui buttandosi sul suo collo, mordendo e succhiando ogni parte di esso.

«Cirù fermo, che sennò quando arrivano le guardi chi sentono»

Disse lei cercando di fermarlo ma con scarsi risultati.
Lui si continuo a baciare senza ascoltarla.

«Te voglio adesso ciùciù»

La ragazza sorrise sulle sue labbra, sentendo la sua erezione proprio sopra l'intimità propria.
Era dura e Gaia sapeva che se non l'avrebbe fermato sarebbe andata a finire male.

«Appena uscim da Ca te voglio chiava forte»

Gaia dopo svariati tentativi si staccò dandogli un leggero bacio a stampo.
Uscì dalla cella di Ciro e andò nella sua preparando le sue cose.
Sotto lo sguardo vigile del suo ragazzo che la controllo per tutto il tempo.

Quando uscirono dalle rispettive celle, Ciro gli mise un braccio sulle spalle, incatenandola a lui.

«Te facc vede tutte cose»

Le sussurrò lui, andando seguiti da Lino verso l'uscita del carcere, sotto lo sguardo di tutti i detenuti.

«Cirù vedi de chiava ben con chist»

Urlarono degli amici del Ricci facendolo ridere.
Ci furono parecchi commenti simili a quello si Totò.
Ma che Gaia fece scivolare come se niente fosse, sapeva che era inutile andargli contro, quando era la prima che sapeva che una volta uscita da qui, Ciro avrebbe fatto esattamente quello che i suoi compagni gli avevano detto esplicitamente.

«Te voglio porta in un posto»

Disse lui prendendola per mano e portarla davanti un auto nera.
Gli apri lo sportello, aspettando per chiudere solo quando si era accertato che lei era salita.
Un uomo sulla trentacinquina d'anni si trovava sul posto del guidatore.
Quando si giro verso di lei, gli sorride squadrandola, e sorrise a Ciro.

«Cirù te la si trovata Bell la uagliona»

Disse lui facendo roteare gli occhi del sottoscritto.

«Statte zitt Piè»

«È daje su Cirù, fallo un sorriso al fratello tuo»

Lo prese in giro Pietro.
Gaia capì che quindi quelle ra suo fratello, e che dalle risposte di Ciro, non andassero molto d'accordo.
Per tutto il viaggio, Ciro la osservava dal finestrino, controllando ogni minuto, se stesse bene.

Quando la macchina si fermò, Gaia senti il forte odore di sabbia esale che le invade le narici.

«Te piace la sorpresa?»

Le disse il ragazzo, una volta scesi entrambi dalla macchina.
Pietro li saluto, prima di partire per chi sa dove, lasciando i due fidanzati da soli.
Ciro afferrò la sua mano, dandogli un bacio su essa.

«Ven annamo»

La trascinò lungo mare, mentre si tenevano ancora per mano.
Si fermò di colpo, spingendo con le loro mani unite, il corpo per farla mettere davanti a lui.
Con l'altra mano gli mise i capelli all'indietro, mentre la guardava negli occhi.

«Ti amo Gaia. Si la cos chiù bella di sto munno»

Gli disse non riuscendo a staccare gli occhi dai suoi.
Il cuore di Gaia sembrava come impazzito.
Batteva all'impazzata, e per un momento, alla ragazza parve che uscisse dal suo petto.

«Anch'io ti amo Ciro»

Disse mentre ricambiava lo sguardo.
Era così innamorata di lui, che non riusciva nemmeno a vedere un suo difetto.
Perché l'amore era così, accecava ogni difetto che avesse la persona da cui si provava sentimenti, rendendola speciale, unica agli occhi di chi è fosse innamorato.
E questo era per Gaia e Ciro, che non riuscivano a vedere i difetti dell'altro.

«Ja Nun di anch'io che nun me piac»

Disse lui assumendo una faccia buffa, che fece ridere subito Gaia in meno di due secondi.

«Ti amo Ciro»

Il ragazzo la guardò innamorato.
Era la cosa più bella che gli fosse capitato.
Era l'unica che aveva fatto riaccendere i suoi sentimenti, facendogli scoprire cose nuove, oltre all'odio.
Non aveva mai provato niente con nessuna, nemmeno con sua madre e sua sorella.
Si gli voleva bene, e avrebbe fatto qualsiasi cosa per loro, qualsiasi, ma mai quando Gaia.
Gaia gli era entrato nel corpo, facendo ricadere i suoi pensieri sempre su di lei, di dall'inizio.
Si era accorto tardi che quello che provava per lei non era solo attrazione fisica, ma altro.
E quell'altro lo spaventava a morte, ma grazie a lei, aveva capito che l'amore non era solo una debezza, ma una forza, la forza che ti dice di andare avanti, anche quando tutto sembra crollarti, quella è l'unica luce che ti spinge ad andare avanti, oltre tutto e tutti.
E se Gaia non fosse venuta lì, in quel carcere per aver ucciso quei uomini, loro non ti sarebbero mai incontrati, e Ciro non avrebbe mai visto la speranza.
La speranza di andare avanti.

Sia vicino alle sue labbra e la bacio.
Era sicuro che voleva sposarla, e l'avrebbe fatto.
Appena lei sarebbe diventata maggiorenne si sarebbero sposati, e avrebbero avuto un sacco di figli.
Perché lui la ama, e la amerà per sempre.

Fine.

Come Calamite | Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora