l'amore della morte

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Dormivo. Dormivo così profondamente da non pensare. Sapete quando finalmente cala il silenzio tanto da non ricordare? Poi però il buio venne distrutto da una luce abbagliante e il silenzio da un pianto angosciante.
Aprii gli occhi. Davanti a me una ragazza, ma non stava piangendo, eppure sentivo i singhiozzi.
La osservai, rideva spensierata, con gli occhi dello stesso color del cielo quando è triste, eppure non sembrava triste.
Non mi vedeva, altrimenti avrebbe urlato alla vista del sangue. Non mi vedeva, altrimenti avrebbe chiamato aiuto. Non mi vedeva, altrimenti non sarebbe più viva.
La guardai ancora, il suo pianto continuava lento e drammatico, sentivo la sua voce delicata raccontarmi ciò che le era successo. La sua vita raccontata come le stelle dell'etereo cielo. Costellazioni di dolori e di mali, formate da stelle di ferite e sangue. Cicatrici che portano il nome di persone e a volte il proprio di nome.
La ragazza continuava a ridere, ma io le stavo osservando l'anima. E lei mi mostrò la verità. Sul suo corpo erano rimasti i segni dei palmi delle mani di vili luridi. Erano rimaste impresse le molestie a lei fatte. Segni violacei su una pelle madreperla. Poi l'anima mi mostrò il cuore, ferito e distrutto. Incollato insieme da poche persone. Continuava il suo pianto lento, proprio quello che mi aveva svegliato dagli abissi degli inferi. Mi stava chiamando. La ragazza che rideva, che si mostrava forte, desiderava possedermi più di ogni altra cosa.
Ormai non era altro che pezzi di vetro tenuti insieme dalla vita, mi stava chiedendo di ucciderla e portarla con me.
Mi facevano richieste di quel tipo ogni giorno. Di solito cercavo di scappare, ma quel giorno il pianto era troppo forte, troppo miserabile perfino per me.
Fu allora che mi mostrai davvero alla ragazza. Smise di ridere. I suoi occhi non vedevano più la realtà. Per qualche secondo rimanemmo solo noi due, la Morte e una mortale che la desiderava.
Ma non urlò alla vista del sangue, mi guardò e si mise a piangere. Poi mi abbracciò. Un'abbraccio caldo, uno di quelli che non avevo mai ricevuto. Di solito mi insultano, a volte mi vogliono, raramente mi salutano come un vecchio amico. Ma nessuno aveva mai avuto il coraggio di abbracciarmi, nemmeno la Vita stessa.
"Cosa ti hanno fatto?"
Mi chiese rompendo ogni mia certezza. Quella ragazza mi aveva appena guardato l'anima, io che ero così convinto di non possederne una. D'altronde sono quello che le distrugge. Ma lei aveva appena visto cosa avevo vissuto. La Morte che vive, ironico. Lei aveva appena visto il mio cuore lacerato. Fu quel giorno che mi innamorai di una mortale.  L'amavo così tanto che non potei far altro che lasciarla andare. Ma per l'eternità, il mio cuore si ricorderà del suo più grande amore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 17, 2023 ⏰

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