Capitolo II

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NaRi si stava incamminando verso una radura ricca di fiori, sperduta nel bel mezzo del bosco, da sempre considerato il suo luogo preferito: quando era piccola, sua madre la portava sempre lì, e le raccontava storie su nobili cavalieri e docili principesse.

Un giorno le disse che era stato proprio in quel posto in cui aveva deciso che nome darle: 'NaRi' significava 'fiore di giglio', e glielo aveva confessato nel momento in cui la principessa, all'epoca solo una graziosa bambina, aveva raccolto per la prima volta in tutta la sua vita un fiore, il giglio, per l'appunto.

NaRi sorrise a quei dolci ricordi e, quando arrivò davanti a quell'immensa quantità di colori e profumi diversi tra loro, si sentì felice e spensierata; sciolse il suo manto di ricci neri, raccolse una piccola margherita e la incastrò tra i suoi capelli, poi aprì il libro e si mise a leggere.

Aveva letto e riletto 'Romeo e Giulietta' centinaia di volte, eppure ogni volta quelle parole avevano il potere di farla estraniare dal mondo circostante, ma soprattutto, la facevano sognare ad occhi aperti. La prima volta che lesse il libro, rimase esterrefatta dai sentimenti che Shakespeare riusciva a trasmettere con tale facilità, utilizzando un linguaggio colto ma allo stesso tempo elegante.

«Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle,

allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte.»

lesse ad alta voce.

Si fermò un attimo a pensare: "Chissà se mai vivrò un amore così intenso" disse quasi sussurrando. Le vennero in mente le parole che la sorella pronunciò nei suoi confronti quella stessa mattina, quando affermò che doveva smetterla di vivere la sua vita in un'illusione , ma farlo più razionalmente, tenendo presente che tutto ciò che accade nei libri è pura fantasia. NaRi storse il muso: sapeva bene che i libri avessero il solo compito di estraniarti dalla realtà e farti vivere in epoche lontane, ma si convinse che non ci fosse nulla di sbagliato nel sognare, poiché nessuno poteva vedere all'interno della sua testa.

Stava per continuare la sua lettura, quando d'un tratto sentì dei rumori provenire dietro un cespuglio collocato alla sua destra. Si spaventò molto perché non aveva mai incontrato qualcuno nel suo posto segreto, e il villaggio era molto lontano rispetto a quella parte del bosco. Il cuore cominciò a batterle a velocità anomala, e subito si alzò gridando: "Chi è là?".

Si susseguirono secondi di silenzio, fin quando un ragazzo non fece la sua comparsa, e il cuore della principessa continuò a battere insistentemente, stavolta non causato dalla paura, ma da qualcos'altro che lei fece fatica a comprendere. Il giovane aveva i capelli scuri acconciati perfettamente, la sua carnagione era molto chiara e sembrava risplendere ai raggi del sole, era alto e ben piazzato. "Mi dispiace signorina, non intendevo spaventarvi, solo che anch'io sono abbastanza sorpreso, mai nessuno avevo incontrato qui."

NaRi continuò a scrutarlo attentamente, e notò che era vestito di tutto punto e che in mano avesse un libro.

Poi disse: "Come scusi? Quella sorpresa dovrei essere io, perché vengo qui da molti anni ed è la prima volta che incontro una persona, quindi, se non vi dispiace, vorrei continuare a rimanere da sola com'è sempre successo negli ultimi 10 anni a questa parte." disse NaRi molto infastidita dalla presenza di quello sconosciuto, nonostante non potesse mentire a sé stessa riguardo la notevole bellezza del ragazzo.

Il giovane arcuò un sopracciglio: "Cosa vi fa pensare che io non venga qui da molto più tempo di voi?". La principessa rimase sbalordita, ma pensò che lo sconosciuto non avesse tutti i torti, dopotutto era la prima volta che lo vedeva.

«...ancor prima di incontrarti»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora