Capitolo 15 - Baba Jaga

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Erano passate quattro ore da quando avevano lasciato il Clan delle Volpi Nere. Marie camminava svelta, cercando di stare al passo con Asher e gli altri. Faraji era accanto a lei e per tutto il tragitto era rimasto assorto nei suoi pensieri. Avevano intravisto alcuni chanjer di livello avanzato durante la marcia, ma le squadre alle quali era assegnata quella zona avevano provveduto ad allontanarli. La divisione delle aree, unita all'abilità e all'efficienza dei Clan avevano creato un meccanismo perfetto di gestione dei chanjer.

L'ambiente attorno a loro era pianeggiante e spoglio, la strada una distesa di fango. Le piccole case erano distrutte, i colori delle facciate ormai sbiaditi dalle intemperie. Il fiume Havel scorreva placido alla loro destra. Dopo le consistenti piogge di ottobre e novembre, la massa d'acqua al suo interno era cresciuta esponenzialmente. Se le estati erano caratterizzate da siccità e letti aridi, con l'arrivo dell'autunno le numerose alluvioni frustavano con violenza quella terra asciutta e ferita.

La giovane ignorò il paesaggio desolato attorno a sé e riportò l'attenzione su Faraji.

«Va tutto bene?» chiese Marie, dando un colpetto di gomito al compagno.

«Sì... sì, stavo solo pensando» mormorò Faraji. Davanti a loro c'era Asher, affiancato da Eugenie e Mark. Erano i suoi compagni più fidati.

«Vuoi parlarne?» provò ancora la ragazza.

«Mi chiedevo, conoscendo Shin, come abbia fatto a innamorarsi di uno come Asher» rifletté sottovoce, fissando la schiena dell'uomo che aveva di fronte.

«Oh...» Marie era stupita da quelle parole. «Bé, Asher è molto bello. Inoltre è un cacciatore abile, una guida capace e carismatica e...»

«E cosa?»

«E... credo, più di tutto questo, che gli desse sicurezza.»

«Sicurezza?» ripeté, «a Shin?»

Marie sospirò. «Io credo che Shin sia sempre stato molto insicuro. Quando ha incontrato Asher ha visto in lui tutto ciò che avrebbe voluto essere: grande, forte, bellissimo, coraggioso, affidabile. Insomma, un modello cui aspirare. Un vero Capo. Come Baba. Shin si sentiva al sicuro con Asher, ma quando lui l'ha tradito, quella sicurezza in cui aveva riposto tanta fiducia è venuta meno. Così ha iniziato a non fidarsi più di nessuno, esclusi i membri del nostro Clan; non si è più affezionato a nessuno ed è rimasto solo.»

Parlavano piano per non farsi sentire da Asher, ma per scrupolo diminuirono anche il passo, aumentando la distanza tra loro.

Faraji incrociò le braccia davanti al petto. «Pensi che lo amasse, quindi?»

La giovane scosse la testa. «Non sono nella mente di Shin, non so cosa provasse. Ma io penso di sì, che lo amasse. Un amore ingenuo, passionale e talvolta cieco. Più immaturo. Shin seguiva Asher in ogni missione, accettava le sue scelte e si adattava a qualsiasi cosa. Era solo un ragazzino, mentre Asher aveva già ventisei anni, era già un uomo. Io credo che lo Shin di adesso, posto che riesca ad aprirsi di nuovo con qualcuno, avrebbe bisogno di un suo pari, qualcuno da proteggere, ma da cui ricevere protezione; qualcuno con cui instaurare una relazione di dare e avere, fatta di dialogo, comprensione e fiducia.»

Faraji la fissò alcuni istanti. «Sai...» le disse, abbozzando un sorriso lieve, «a volte dimentico quanto sei straordinaria.»

Marie avvertì le guance avvampare a quel complimento.

«Siamo arrivati» li informò Asher, fermandosi e voltandosi a guardarli.

Davanti a loro trovarono una piccola struttura cilindrica dotata di tre porte in kadmios rinforzato. Marie era già stata al Mercato Nero insieme agli altri membri del Clan, ma era la prima volta che si presentava come Capo.

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