8.

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𝐶𝐴𝑁

L'avevo vista senza essere preparato all'evenienza, e ciò mi aveva turbato, non poco. Era in compagnia di un ragazzo, e se la mia mente non giocava brutti scherzi, avrebbe dovuto essere lo stesso ragazzo che l'aveva accompagnata alla casa, dopo la nostra discussione.

Avevo intenzione di avvicinarmi a lei, poiché dopo quei messaggi non volevo rimandare in alcun modo una conversazione con lei di persona. Decisi quindi di camminare verso Sanem, sperando di non incrociare lo sguardo del ragazzo, alla quale non avrei mai dato alcuna importanza.

«Ciao, Sanem»

«Ehi... Anche tu qui? Che coincidenza»

«Già, senza farlo apposta. Sono con mia sorella e alcuni nostri amici, te ne avevo già parlato nei messaggi»

«Si, lo ricordo, e io sono col mio ragazzo»

«Con il tuo ragazzo? Avevi parlato di un ragazzo, non del tuo»

«Credevo fosse chiaro»

Non sapevo come proseguire quella conversazione, nata per mio volere. Sicuro non saremmo rimasti a parlare senza muovere un dito, perciò qualcosa dovevamo pur farla.

«Ti va di bere qualcosa?»

«È andato Demir... Mi sta prendendo lui qualcosa»

«Ho capito»

«Can e tu?»

«Io cosa?»

«Quando ti darai possibilità? Quando troverai qualcuna che possa renderti felice?»

Era seria o quel discorso l'aveva fatto per una ragione ignara? Non avrei mai potuto essere felice senza di lei, non potevo ingannare una persona qualsiasi per riuscire a sistemare il mio cuore.

«No, magari più avanti» Parlavo di lei, e forse l'aveva intuito, considerando il suo sguardo rivolto verso il pavimento. L'arrivo del suo ragazzo, con due drink in mano, ci allontanò dalla nostra conversazione e portammo entrambi l'attenzione su di lui.

«Tu saresti?» Aveva domandato, con aria scorbutica. Onestamente, anche io non sarei stato tranquillo, se un uomo che non conoscevo aveva intrapreso un discorso con la mia ragazza.

«Can, il suo...»

«Un mio amico» Continuò Sanem, al posto mio. Non aveva idea che fossimo ex ragazzi? Non sapeva che fossi io la causa della nostra rottura?

«È un piacere conoscerti Can, io sono Demir, il fidanzato di Sanem»

"Il fidanzato di Sanem" Certo.

Non potevo rispondere a modo mio, ma dentro di me si erano scatenate le fiamme dell'inferno.

«Spero che possiate essere felici»

«Lo saremo»

Il mondo mi crollò addosso, ma ignorai prontamente, senza far capire nulla. Mi voltai di spalle, raggiungendo mia sorella, che non si era accorta di nulla.

Cambiai direzione, una volta scelto quello che avrei dovuto fare per il resto della serata, anche se non avrebbe aiutato affatto, a calmare i nervi tesi e a scappare da quella situazione.

«Mi dia qualcosa di forte»

E un bicchiere, poi due. Ancora tre, e infine quattro. Avevo raggiunto l'altro mondo, essendo del tutto consapevole, con voglia di evadere dalla vita che mi ritrovavo.

Non eravamo come gli altri, e al posto di rimanere insieme per più tempo, avevamo deciso di allontanarci, come se fossimo due ragazzini. Lei aveva scelto di fidanzarsi con un altro, forse pensando soltanto a me, utilizzandolo come tappabuchi. Ed io ero rimasto al e attendere che il tempo scorresse, affinché ci potesse essere una nuova possibilità per noi.

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