IO e la mia nuova casa

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Le porte si aprirono, poggiai il piede per terra, alzai la testa e vidi la grande e immensa New York.
Era bellissima!Dalla baraccopoli non si vedeva molto, solo qualche autostrada da cui passavano poche macchine- Che bella- dissi, mi brillavano gli occhi.
-ahaha, ti dovrai abituare, la vedrai tutti i giorni- disse Jein ridendo, mi prese la mano e ci dirigemmo verso la sua auto per poi andare a casa. Non ero molto abituata a pronunciare quella parole in senso letterale, la mia vecchia "casa" non si poteva definire come chiamata. Avevo addosso un vestitino regalatomi dai medici. Era di color celeste, sopra una maglietta e al posto dei pantaloni una bella gonnellina lunga fino alle ginocchia e intorno al collo un fiocchettino che, come dicevano i dottori, mi rendeva abbastanza carina.
-Arrivati!- disse a voce alta Jein.
Disse che la casa si chiamava Villa, era molto grande, abbastanza disordinata ma cento volte meglio di dove abitavo prima.
La mia famiglia iniziò a mancarmi da morire, due o tre lacrime iniziarono a bagnare la mia faccia, cercai di nasconderle, ma era impossibile..
Soffrivo troppo, potevo essere felice fuori,ma dentro stavo malissimo.
Cercai di cacciare la tristezza:
-La mia camera?-gli chiesi.
Jein mi accompagnò al piano di sopra,e mi fece entrare:
-Eccola qua!Per ora non è stupenda,faremo dei cambiamenti-disse sorridendo dopo dichè scese per preparare la cena.
Era molto spaziosa, aveva una grande finestra con delle tendine Rosa e fiorellini viola,una piccola scrivania con sopra una lampadina e un bellissimo letto che aveva una copertina rosa e qualche peluche: un pinguino, qualche orsacchiotto e anche un delfino.
Ero sfinita, salii sul letto, mi coprii e iniziai a dormire.
Jein mi svegliò la mattina seguente, era ben vestiti, una camicetta appena stirata e una cravatta blu a pois (a puà); mi piaceva molto com'era vestito fin quando non spalancò le finestre e tutta luce mi entrò negli occhi:
-Aaaaah, sei cattivo!!- dissi
-ahaha, la colazione è pronta!-
Cosa avrei mangiato? Sarebbe stato buono? Dove l'aveva preso?
Scesi in cucina e mi diressi verso il tavolo. C'era un buon odorino, non l'avevo mai sentito.
mi sedetti e iniziai a mangiare:
-Si chiamano pancake- disse Jein
Io sorrisi, ero felice, il mio cuore era felice.
Mangiare cose che non sapessero di spazzatura era strano, volevo ci fossero con me anche i miei fratelli...
Dopo aver finito di mangiare Jein disse che mi avrebbe iscritto a scuola. Mi disse che se non ci sarei andata mi avrebbero portata via da lui.
- Non sarebbe male!- dissi per scherzare.
-Ah sí?!- Disse Jein dopo di chè mi prese in braccio e uscimmo per andare a fare l'iscrizione.
-Sai...non sono mai andata a scuola...ho paura...se gli altri non mi accettano per quello che sono?- gli chiesi.
-Perchè? Come sei? Bhe, secondo me sei bellissima!!!!Che domande!- rispose ridendo.
Lo abbracciai, mi misi a ridere pure io, però, la paura rimaneva...

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