Non si torna più indietro!

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Eravamo già alla fine del mio primo anno di scuola...si! La scuola era quasi finita, era proprio l'ultimo giorno...
Uscii da scuola,Jein non era ancora arrivato, salutai Marta con un piccolo sorriso;lei si mise a piangere:
-cosa ho fatto di sbagliato- mi chiesi
Marta si avvicinò:
-Mi mancherai...-disse-promettermi che durante le vacanze verrai a casa mia!- disse come se mi stava obbligando.
Mi feci pallida, mi stava facendo paura,l'abbraccia e la salutai...
erano passati circa 5 minuti, ero solo e Jein non c'era.
Inizia a giocare a campana fin quando un furgone bianco non mi si avvicinò:
-Sali in macchina- disse una voce rauca.
- chi sei?- dissi con la mia vocina da bimba alzando la testa
L'uomo mi mise un sacco nero in testa, mi legò le braccia e mi mise sopra al furgone.
Iniziai ad urlare, non riuscivo a respirare, svenii e di quel giorno non ricordai più nulla.
La mattina seguente mi ritrovai in una piccola stanza, era buia, aveva una piccola finestrella e un lettino con un materasso bucato dalle termiti.
Insieme a me c'era un altro bambino,di più un ragazzo:
-Mi chiamo Johan- disse.
Mi ricordai subito del mio fratellino, mi bloccai, stavo per piangere ma mi trattenni, ero grande ormai...Non potevo piangere!
-Io mi chiamo Ava!-sorrisi
Mi ignorò:
-Sei, anzi siamo in una prigione...Mi hanno rapito un anno fa, fanno esperimenti sui bambini-
disse come se tutto ciò fosse normale-principalmente testano farmaci o altre strane robe su di noi-
-Noi??- chiesi...
-si siamo circa più di 100 bambini, tutti rapiti davanti alle scuole prima che i genitori arrivassero...bel metodo!-disse accennando un sorriso pieno di odio e disgusto...
-Ma...e io tuoi genitori???- dissi
-ah! E chi ci pensa più...uscire, o meglio scappare da qua è impossibile, telecamere?! Ovunque!! Fin sopra i capelli!-disse alzando il tono di voce...
-Leggi manga??- mi chiese - si! Leggo Demon slayer e tu??- dissi
-The promised neverland...La mia vita ora è un po' come la loro, e come se fossi entrato nella storia...-
Io non sapendo di cosa parlasse la storia non riuscii a capire.
-Uscite!Vi siete riposati abbastanza!!-era un uomo altro più o meno un metro e novanta, aveva una voce rauca, come se avesse il mal di gola...
Ci fecero cambiare vestiti, ci separarono e ognuno aveva il proprio "lavoro".
Io ero l'addetta alle lavatrici insieme ad altri 3 bambini, più o meno della stessa età.
Ci presentammo per soffrir di meno di solitudine...il senso del tempo era ormai perso, non si distingueva il giorno dalla notte, si dormiva quando si poteva a volte pochissime ore, i pasti erano scarsi come l'igiene....era un INFERNO!!!
Tutte le mattina, tutti i pomeriggi e tutte le sere si ripetevano costantemente stesse e identiche cose...
Passavano gli anni e continuavo a chiedermi se Jein mi ricordasse ancora, si era dimenticato di me? Della sua amabile e adorabile figlia adottiva... Volevo piangere sfogarmi togliermi quel peso, abbracciare, urlare fare qualcosa per essere libera.
-Alzati!-disse a voce bassa Johan.-si scappa!-
-Eh?! Hai detto che è impossibile!!-
-l'ho detto per non farti montare la testa... Dai sbrigati!-
Presi le mie cose e  mi misi la giacca:
-E ora?-chiesi.
Johan tirò fuori dalla tasca la copie delle chiavi della cella,prese la candela che usavamo per farci luce e la fece sciogliere..La cera pian piano prese la forma della chiave e subito dopo aprì le sbarre e iniziammo a correre, era buio per cui era difficile notarci... Passammo tutte le guardie senza alcun problema finché non arrivammo al cancello..
Nessuno ci notò, per cui iniziammo ad aprire il gigantesco cancello. Emetteva un rumore diabolico, più fastidioso di un mal di pancia.
L'avevamo aperto poco, il giusto spazio per poter uscire... Finalmente era arrivato quel giorno: dopo settimane, mesi, anni!!
Scappammo, iniziammo a correre:
-Sali sulle mie spalle! Dobbiamo allontanarci in fretta, potrebbero trovarci!-
Annuii e salii su di lui.
Eravamo...bhe...liberi!

VORREI VIVERE A TOKIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora