Ero lí, davanti alla scuola, era immensa.
Era un edificio alto circa 10 mitri, anche di meno.
Il colore giallastro dei muri ricordava il sole per cui l'idea mi piaceva.
-Ciao!!Tu dovresti essere Ava, giusto?? Io sono Paula la maestra di matematica!-
Era un ragazza, diceva di avere 30 anni ma ne dimostrava di meno. Mi guardava con un bellissimo sorriso,caldo e avvolgente, a guardarlo sembrava di stare sotto le coperte.
Aveva i capelli lisci e biondi come la coda di un cavallo, gli occhi erano azzurri con sfumature di blu, come il mare
La faccia era allungata e rotonda.
Indossava una maglietta bianca coperta da una camicetta rosa, aveva una cravatta e questa cosa mi stranizzava.
Indossava una gonna molto corta, rosa con dei fiori, come la camicia!
-Si io sono Ava!- dissi salutandola con la mano.
-Oggi è il suo primo giorno, non ha la divisa ma la comprerò- disse Jein lasciandomi con la maestra.
Si stava allontanando, ancora e ancora fino a raggiungere la macchina per "scappare" a lavoro.
La maestra mi tese la mano.
Ci pensai un po', poi l'afferrai e ci dirigemmo verso la mia nuova classe.
Era molto grande, difronte alla porta c'erano tante finestre, a destra la lavagna a gesso e a sinistra i bianchi e uno scaffale per poggiare gli zaini.
La prima che mi si avvicinò fu Marta, era una bambina della mia stessa età, aveva i capelli biondi, occhi azzurri e un fisico esile un po' uguale al mio.
-Ciao! Io sono Marta e sono la tua compagna di banco!-
Per salutarla feci un accenno con la mano:
-Seguimi...di mostro i nostri banchi- disse
La seguii...Eravamo in fondo alla classe, vicino alla finestra per cui potevo tranquillamente osservare l'esterno senza fare tanta fatica.
Mi sedetti e tirai fuori: l'astuccio e un quaderno che mi aveva dato Jein, anche se vecchi ancora utilizzabili.
Inizia imparando l'alfabeto, riuscii a memorizzarlo subito visto che lo conoscevo.
Sul quaderno inizio a comporre piccole frasi, passarono ore e ore finché alle 5 uscii da scuola.
Trovai Jein che mi aspettava fuori dal cancello, corsi verso di lui che mi prese e mi sollevò facendomi "volare".
Tornammo a casa e gli raccontai la mia prima giornata di scuola.
Era stata bellissima e allo stesso tempo stancante per cui cenai e andai a letto
La vita alla baraccopoli non era mai stata così intensa.Spazio autrice
Ciao ragazzi, si questo capitolo dirà pochino ma tranquilli che ne scriverò altri!!
Spero vi piaccia e se si fatemelo sapere nei commenti!!
Ciaooo
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VORREI VIVERE A TOKIO
RandomAva vive in una delle tante baraccopoli di New York...è una delle bimbe più intelligenti del posto anche se ai genitori non interessa molto. Ava sa di poter realizzare qualunque suo sogno,uno di quelli è vivere a Tokio...