Solo noi

1.1K 86 4
                                    

Mi sveglia la mattina grazie al suono del campanello,altrimenti avrei potuto dormire per sempre.
"Allora,non riesci proprio a non sentire la mia mancanza,eh?"
Sentii la calda voce di Killian che accoglieva qualcuno, aprendo il pesante portone in legno.
Arrivai nell'atrio,giusto in tempo per vedere Regina, ruotare le pupille all'insù con fare annoiato.
"Sembra che oltre ad una certa scommessa,tu abbia perso anche il senso dell'umorismo,non che ne sia stata mai dotata in abbondanza"
Provò a stuzzicarla ancora l'angelo,dritto davanti a lei.
"Quale scommessa?" Chiesi perplessa,introducendomi nella conversazione senza permesso.
Vidi il demone avvampare,e Killian fare una buffa smorfia,come per trattenersi dal ridere.
"Sua maestà qui,ha sostenuto di poter rimanere anche due giorni senza vederti... Non sono mai stato un genio della matematica,ma mi sembrano passate solo 8 ore,sbaglio?"
Sorrise tronfio e vittorioso,mentre piano piano Regina sembrava volersi seppellire,anche se poi ricomponendosi,rispose acida
"Non sei mai stato un genio in niente se é per questo Jones" Attaccò,sbuffando dal nervosismo e dall'irritazione.
La trovai tenerissima,tutta imbronciata e sulla difensiva,dietro a muri eretti di scontrosità e mistero, mentre l'angelo alzava le mani al cielo e andava a preparare la colazione.
Mi avvicinai di soppiatto alla figura dalla testa ancora bassa di umiliazione,le presi il mento,e guardandola negli occhi bisbigliai
"Anche tu mi sei mancata" donandole un piccolo bacio sulle labbra.
Ci voltammo di scatto,sentendo un rumore di tazze rotte e subito dopo un
"Scusate,colpa mia!"
Detto con un leggero tono di sofferenza.
"Forse é meglio che mi allontani"
Esclamai quando mi resi conto di essere stata precipitosa e non aver pensato alle conseguenze sul mio amico di là in cucina.
La percepii sospirare,delicata sulla mia pelle,le labbra dischiuse e gli occhi leggermente lucidi per le parole di poco prima.
Dopo aver fatto colazione tutti e tre insieme,Killian propose una passeggiata attorno al lago,dove avremmo dovuto trascorrere la mattinata,solo noi: io e due delle persone più importanti della mia vita.
Una coppietta di anziani ci fermò e chiese in che rapporti fossimo,visto che sembravamo affiatati,e subito Killian ne approfittò per far arrabbiare il demone,sostenendo che il mio fidanzamento con lui andava a gonfie e vele,e che la nostra "amica" lí vicino ci stava aiutando a pianificare il matrimonio.
Non aveva fatto in tempo ad allontanarsi che uno schiaffo in pieno viso di mani perfettamente curate,appartenenti all' "amica" furiosa,lo aveva raggiunto.
Appena l'eterno bambino,si alzò facendo il cavaliere e offrendosi di andare a prendere del gelato,rimaste da sole di nuovo, La bruna si sdraiò delicatamente,appoggiando la testa sulla mia spalla e la mano sulla mia coscia.
Pensai che fosse dolce,perfino tenero,fino a quando le sue dita non incominciarono a salire sempre più sú ,sfiorando a malapena la zip dei jeans azzurri.
Mi irrigidii,ma le mie pupille si allargarono inconfondibilmente, lasciando intendere il mio consenso,e lei,sorniona,sorrise maliziosamente e iniziò a giocare, usando i denti, con il lobo dell'orecchio rivolto verso il suo volto.
Chiusi gli occhi,respirai lentamente il suo profumo,che già mi stregava...
E tutto ad un tratto,la magia svaní,lasciando posto ad una sagoma coperta di gelato alla vaniglia dalla testa ai piedi.
"Potevate dirmelo,almeno avrei appoggiato i gelati,prima di essere travolto dalle convulsioni! Avreste dovuto vedere il gelataio!" Affermò fingendosi arrabbiato,il nostro buffo eroe,che di eroico adesso aveva ben poco.
Regina incredibilmente scoppiò a ridere.
Si fermò l'universo. Palpitazioni.Adrenalina. Blackout.Morte.
Dio quella risata.
La sua risata.
Avrebbe potuto squarciare il cielo,farmi morire e poi resuscitare,solo per riascoltarla e morire ancora.
Mi sarei spedita volentieri all'altro mondo da sola,rovesciata addosso centinaia di gelati,preso in giro Killian, e avrei rinunciato persino al mio caffè mattutino, se quella bocca che emetteva un suono tanto straordinario e soave, me l'avesse chiesto.
"Ora che ti sei presa la tua piccola vendetta per stamattina,ti va di raccontare un po' del tuo mondo ad Emma,e magari anche del nostro addestramento..."
Ammiccò furbo il bel ragazzo occhi-cielo,sorridendomi apertamente,mostrandomi di non avere problemi ad aprirsi.
"Con sommo piacere.
Allora Swan,devi sapere che il tuo custode é sempre stato una schiappa..."
E con un ghigno diabolico incominciò la sua storia.

The HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora