[ 011 ] plan

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Quella notte dormí male, ero stanca

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Quella notte dormí male, ero stanca.

Cosa insolita poiché ero abbastanza energetica.
Sarà stato per ieri.

Decisi comunque di lasciar stare, andai da Nad a svegliarla, ovviamente a modo mio.
《C'è sta o chiatill》di scatto si alzò.

《Avresti dovuto vedere la tua faccia!》la derisi e gentilmente mi mandó a fanculo.

《Cosa state facendo?》entrò Litz nella cella,
《Oh, stavamo giocando a carte》le risposi ironica.

《Fai poco la spiritosa. La direttrice ti vuole da lei》Nad mi rivolse uno sguardo confuso che ricambiai,
《Pcche?》le chiesi.

《E che ne so io》alzai gli occhi al cielo e mi andai a cambiare mettendo una semplice maglietta e un jeans.

《E che ne so io》alzai gli occhi al cielo e mi andai a cambiare mettendo una semplice maglietta e un jeans

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Dopo essermi cambiata, salutai Nad e Litz mi accompagnò dalla direttrice.

《Accomodati pure》mi sorrise essa facendomi segno di sedermi nella poltroncina.
Così feci.

《Ti starai chiedendo perché ti ho fatta chiamare. Ti volevo informare che ti hanno concesso un permesso per tutte le cose che sono accadute, come per esempio con Edoardo. E pensavamo che sarebbe stato meglio farti prendere una boccata d'aria》mi spiegò gentilmente.

《Davvero fa?》chiesi incredula.
《Si》mi sorrise nuovamente.
《Maronn mi direttrí, quanto la amo》mi alzai dalla poltroncina arancione festeggiando.

Tutto venne placato da Litz che mi riportò in cella, non per molto, dato che era quasi ora di pranzo.

《Allo?》
《Devi sempre sapere tutto te?》alzai gli occhi al cielo.

《Certo》si vantó.

Le spiegai brevemente perché Litz fosse venuta a chiamarmi e del permesso, al quale già assunse un espressione maliziosa.

《Ehi, non mi guardare accussì》le diedi un colpetto sulla spalla.
《Dai amó. Questo significa che puoi chiavare qualcuno》

Sospirai, 《Sai che dopo Edoardo non voglio altri problemi》le ricordai. Avevo deciso di prendermi una pausa con i ragazzi, dopo quello che è successo con Edoardo non saprei più di cosa fidarmi di loro.

《Amó ne troverai uno meglio》mi accarezzò la spalla la mia migliore amica.
《Vabbo ja andiamo》

POV'S EDOARDO:
《Quan te faccio o segno cu a mano te alzi insieme agli altri e facimme scattar a rivolta》mi rispiegò Ciro in breve il nostro piano.

Avevamo deciso che per ammazzare quell'infame di Mimmo e per vendicare Martina, avremmo organizzato una rivolta. Consisteva nel minacciare il comandante, la direttrice e tutte le altre guardie, compreso Lino, la nostra guardia corrotta.

Avremmo minacciato essi di ammazzarli con il coltello che Ciro si era procurato se non ci avessero detto dove si trovava Mimmo, dato che lo tenevano nascosto.

Sapevano che in poche parole volevamo fargliela pagare.

A proposito di vendicare Martina, so che ormai non stiamo più insieme ma mi sento in dovere di farlo.

Anche perché forse se lo farò, riuscirò ad avere una breve conversazione con lei. Mi manca.

Devo aggiustare le cose con lei al più possibile, devo lasciare Carmela. So che è una scelta complicata, ma io amo Martina e devo dimostrarle l'amore che provo verso di lei.

Quindi lo farò in questo modo, dopo la rivolta.

Annuì con la testa alla spiegazione di Ciro e andammo in mensa.

Per evitare altri scontri, ci avevano nuovamente divisi come prima. Adesso i maschi mangiavano separati dalle femmine.

Ciò significava che non avrei potuto vedere Martina, se non alle attività.

Dopo aver pranzato, tornammo nelle nostre celle e io e Ciro riunimmo tutti i maschi nella nostra cella.

《Voi dovete semplicemente alzarve o' mie segno. Al resto ci pensiamo io ed Edo》
Tutti annuirono.

《Quindi-》non ebbe tempo di finire Gaetano, un nostro amico, che Lino entrò.
《Uaglio c'è stanno le attività》

《Lino non mi rompere il cazzo!》esclamò Gaetano facendo alzare gli occhi al cielo la guardia.
《Jamm》incroció le braccia quest'ultimo.

Mi alzai a controvoglia andando verso il corso che avevo scelto, quello con Martina.

Entrai e appena la vidi il mio cuore perse un battito. Lei sembrò notarmi ma distolse subito lo sguardo, Cosa cazzo ho combinato

《Allo oggi facciamo la pizza》
《Io nu o sacc nemmeno come m chiam e devo fa la pizza》disse Pino facendomi ridere.

《Quando mai》ridacchiò Martina.
Quanto era bello il suo sorriso.

Cercai in qualsiasi modo di riuscire a parlarle, invano. Si era spostata infondo ai banchi fatti da due persone, era con Silvia.

Finite le attività, tornammo nelle nostre celle pronti per la rivolta.

《Uaglio jamm!》venne a chiamarci Lino.

Ci siamo.

:¨·.·¨:
'·. spazio autrice ★°*

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Il prossimo capitolo sarà una bomba, aspettatevelo.

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𝐂𝐈𝐍𝐍𝐀𝐌𝐎𝐍 𝐆𝐈𝐑𝐋, Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora