[ 018 ] three years later

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POV'S MARTINA:

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POV'S MARTINA:

"Amore non correre!" rimproverai Stella, mia figlia.

Già, sono già passati tre anni dalla mia gravidanza e sono cambiate tantissime cose: io ed Edo eravamo usciti dall'IPM, anche Nad e gli altri erano usciti anche se più tardi.
Sono comunque andata a fare visita alla mia migliore amica, è stata l'unica che è riuscita a capirmi lì dentro.

Ora vivo in una grande casa a due piani, con un mini giardino riempito di fiori colorati, accompagnati da un'amaca.
Sembrava una villa.
Era semplicemente bellissimo vivere in questa casa.

Dopo qualche mese è arrivata anche Stella, che ora ha due anni.

Quando Edoardo ha saputo che era femmina ha fatto salti di gioia, non fa altro che chiamarla principessa ed essere estremamente geloso di lei, di quello che farà in futuro. Certo, avrebbe preferito avere un figlio maschio, ma è andata così.

Ora mi ritrovo a dover rincorrere mia figlia. Dovevamo andare al compleanno di Filippo, si quel Filippo, si è messo con Nad e ci hanno invitati, eravamo in ritardo di dieci minuti ma questi sono dettagli.

"Vuoi vedere zia Nad?" domandai a Stella una volta fermata in mezzo al corridoio.

Lei annuí felice.

"Allora vieni qua, andiamo a cambiarci. Se continui a correre non ci andiamo più" la dovetti minacciare.
Era molto capricciosa, ma mi dette ascolto.

Sospirai, guardandola andare in camera sua.

"Tutto bene?" chiese quella voce. La mia voce preferita,
"Stella" dissi soltanto,
"Si deve ancora vestire?" annuì disperata e lui ridacchiò.

"Non c'è niente da ridere" gli diedi un colpo sulla spalla.

Una volta pronti, ci incamminiamo verso la casa della mia migliore amica.
Avevamo anche una macchina, ma abitavamo vicino a noi perciò abbiamo deciso di fare una passeggiata.

"Vuoi suonare il campanellino?" chiese Edoardo a Stella,
"Si!" esclamò contenta.

Edo la prese da sotto le ascelle facendola alzare all'altezza del campanello.
Suonò e dopo pochi secondi venne Filippo ad aprirci.

"Chi è questa bella bambina"

POV'S EDOARDO:

Sembrava andare tutto per il meglio, tutto.

"Papà" sentì una pressione sull'orlo della maglietta,
"Mh?"
"Dov'è la mamma?" domandò mia figlia.
Ma non ne avevo la pallida idea.

Ero rimasto a parlare con Ciro, perché si, è stato invitato anche lui.

"Vado a cercarla, stai con lo zio" andai al piano di sopra: forse era in bagno.
Controllai e avevo ragione.

"Che ci fai qui?" chiese con un'espressione confusa in volto,
"Stella ti stava a cercare" spiegai avvicinandomi a lei, cazzo, mi faceva un'effetto,
"Allora andiamo giù" disse ovvia, ma la bloccai prendendole il polso, lei mi guardò confusa.

"Dopo tanto tempo abbiamo un po' di tempo per noi" dissi facendole sbucare un sorriso.
Io ero dipendente dal suo sorriso, lo amavo,
"Nel bagno della mia migliore amica e il suo ragazzo? Originale, Conte" ridacchiò baciandomi.

Approfittai per approfondire quel bacio poco casto.

"Mi eri mancata" sussurrai sul suo collo, dove poi lasciai dei piccoli segni.

"Edo" disse a bassa voce, la guardai in attesa che dicesse dell'altro, "Sposami" sorrisi.

"Prima cosa che farò una volta usciti da questa casa. Te lo prometto, Martina Conte." sorrise pure lei, "Ti amo" la baciai.

"Mamma?" qualcuno aprì la porta e mi staccai rapidamente da Martina, "Venite" ci prese entrambi per una mano.

"Sisi, veniamo!" esclamò la mia ragazza imbarazzata.

"Siamo una bella famiglia." affermai,
"Si, per sempre" continuò lei,
"Sei la mia salvezza" la guardai profondamente nei suoi bellissimi occhi marroni/verdi.
"E tu la mia"

:¨·.·¨:
'·. spazio autrice ★°*

siamo arrivati all'ultimo capitolo di questa storia, ancora non ci riesco a credere

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siamo arrivati all'ultimo capitolo di questa storia, ancora non ci riesco a credere.
pubblicherò un'altra parte dedicata ai ringraziamenti, a voi.
grazie di tutto ❤️, vi amo

𝐂𝐈𝐍𝐍𝐀𝐌𝐎𝐍 𝐆𝐈𝐑𝐋, Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora