XVII

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Mi sveglia un filo di luce che penetra dalla finestra. Ho un fortissimo mal di testa e, appena apro gli occhi, gira un po' tutto. Mi sento strana. Non ricordo niente di ieri, solo di essere stata al compleanno di Agnès e di aver bevuto qualcosa. Aspetta?! Non è che mi sono ubriacata?! Sposto il volto di lato e, con mia grande sorpresa, trovo Kylian al mio fianco. Cosa ci fai qui, Kyky?
Mi giro di lato e mi perdo ad osservarlo. È così bello, dolce e tenero mentre dorme. Poggio delicatamente la mia mano destra sulla sua guancia e lo guardo nei suoi più piccoli particolari.
"Vorrei dirti tantissime cose, Kyl. Tante che mi perdere a dirle. Sei un ragazzo così bello, affascinante, solare, dolce, simpatico. Ti potrei descrivere con tante parole, ma tornerei sempre sullo stesso discorso. Sei un ragazzo speciale per me, non so cosa tu mi abbia fatto, se mi hai stregata o fatto una magia. Sta di fatto che, quando ti guardo, sento qualcosa dentro di me scombussolarsi, muoversi. Mi agito quando sono al tuo fianco e ad un tuo sorriso o una tua carezza, arrossisco. Ed hai ragione quando dici che, quando mi imbarazzo, mi mordo il labbro inferiore. Hai ragione. Non mi è mai successo prima con un ragazzo, sai? La prima volta che mi sono morsa il labbro, è stata con te. Mi hai rubato il cervello. Anche il mio cuore. Adesso è tuo. Non faccio altro che pensare a te, quando sono a scuola e quando dormo. Sei sempre nei miei pensieri. Sei importante per me. Quindi, per favore, non lasciarmi da sola, resta qui, io ti voglio. Kyl, tu mi piaci. Mi piaci da impazzire. Non sapevo come dirtelo."
Penso tra me e me.
Mi mordo il labbro inferiore. Sta ancora dormendo, con la bocca semichiusa. Mi attraggono così tanto. Mi avvicino lentamente e vi lascio un tenero bacio a stampo. Poi, mi alzo, mi vesto e scendo in salotto. Lo lascio ancora dormire. Preparo un caffè per me che bevo subito e poi vado nel bagno degli ospiti per lavarmi la faccia. Vedo la porta della camera da letto di Bebe socchiusa. Sbircio. Sta dormendo.
Torno in salotto e mi siedo sul divano.
Penso e ripenso. Quanto vorrei avere il coraggio di dirglielo, da sveglio. Mi passo una mano tra i capelli.
"Buongiorno, bambola!"
Sento dire alle mie spalle da una voce abbastanza assonnata.
Mi volto lentamente. Si è svegliato.
Mi mordo il labbro inferiore. Spero non lo noti.
"B-buongiorno a te, Kyl."
Ricambio il saluto.
Si viene a sedere al mio fianco sul divano.
Prende la mia mano destra e la stringe tra le sue.
"Come stai?"
Mi chiede serio.
"Oh bene, sto bene, adesso. Non ricordo niente, però, di ieri sera."
Dico massaggiandomi le tempie.
A dire la verità, ho un forte mal di testa.
"Ti sei ubriacata al compleanno di una tua amica e mi hai chiamata. Ti sono venuta a prendere e ti ho riaccompagnata a casa. Tranquilla, non lo abbiamo fatto. Non mi sembrava giusto viste le condizioni in cui eri."
Dice sorridendomi dolcemente.
Sorrido anche io. Avrei voluto farlo con lui ieri notte. Mi sarebbe piaciuto, anche se ero ubriaca.
"Grazie. Grazie per tutto, Kyky."
Dico lasciandogli un bacio sulla guancia ed appoggiando la testa sul suo petto.
"A che ore ti sei svegliata?"
Mi chiede.
"Una ventina di minuti fa."
Dico.
"Sicura di stare bene? Ti vedo strana."
Mi dice preoccupato.
"Mi sbatte forte la testa."
Dico.
"Devi prendere una tachipirina, così magari, ti passa."
Dice.
Annuisco. Mi alzo e ne prendo una. Torno a sedermi sul divano.
"Char?"
Mi chiama lui.
Lo guardo.
"Dimmi."
Dico.
"Io...ti devo dire una cosa importante..."
Dice serio.
"Cosa?"
Chiedo curiosa.
Distoglie lo sguardo dai miei occhi.
"Mmmh...niente...niente, tranquilla."
Dice.
Come mi vuoi dire, Kyl?
Mi metto a sedere sulle sue gambe e appoggio la punta del mio naso sul suo. Ci guardiamo negli occhi.
"Che succede?"
Gli chiedo avvicinando le mie labbra alle sue.
"Niente, bambola. Tranquilla. Non so te, ma il mio amichetto si sta eccitando un po'!"
Dice lui ghignando ed abbassando lo sguardo. Lo imito.
C'è una protuberanza alla sua intimità. Lo guardo di nuovo. Lo bacio.
"Interrompo qualcosa?"
Sentiamo chiedere da una voce impastata col sonno. Sobbalziamo dallo spavento. Alzo lo sguardo. È Bebe.
"Merda!"
Sussurro. Mi metto a sedere sul divano.
"Buongiorno, Bebe."
La saluto.
"A voi."
Ci dice andando in cucina.
"Ringrazia il cielo che è ancora mezza addormentata, se no non saprei come avrebbe reagito!"
Sussurro all'orecchio al ragazzo.
"Non mi interessa la sua reazione."
Dice lasciandomi un bacio sul collo.
"A me sì."
Dico scostandolo leggermente.
Mi alzo dal divano e raggiungo la mia amica in cucina.
"Ma avevate intenzione di farlo?!"
Mi chiede Bebe a bassa voce girandosi a guardarmi.
"No...ci stavamo solo baciando..."
Dico.
"Certo certo...e allora perché aveva le mani infilate sotto la tua maglia?"
Chiede ghignando.
Alzo gli occhi al cielo.
"Diglielo."
Dice.
"Non ne ho il coraggio."
Dico.
"Ieri era molto preoccupato per te. Sai, quando sei scesa, vi ho osservato dal balcone della casa di Agnès. Eravate troppo carini, anche se tu eri ubriaca marcia. Ho visto il suo sguardo. Pieno di preoccupazione. E, secondo te, uns persona per che si deve preoccupare? Per il ragazzo o la ragazza di cui si è innamorati, per gli amici e la famiglia."
Afferma la mia amica accarezzandomi le spalle.
"Ho paura."
Dico.
"Di cosa? Di cosa hai paura?"
Mi chiede.
"Che non posso ricambiare ciò che provo."
Dico abbassando lo sguardo.
"Ma stai zitta va', quel ragazzo ti mangia con gli occhi."
Dice ridacchiando.
Ridacchio anche io.
"Adesso vai dal tuo uomo."
Dice spingendomi fuori dalla cucina.
"Ma cosa stavi facendo in cucina?!"
Mi chiede Kyl.
Torno a sedermi al suo fianco.
"Kyl...senti, stasera...possiamo, dobbiamk vederci...ti...ti devo parlare..."
Dico.
"Oh, va bene. Vestiti elegante, ti porto in un bel posto, bambola."
Afferma ghignando e facendomi l'occhiolino.
"Scemo. È lo stesso posto di lunedì?"
Gli chiedo.
"No, è uno più bello!"
Risponde.
Annuisco.
"A che ore? Così, mi faccio trovare già pronta."
Dico.
"Alle 20:00, può andare?"
Propone.
"Va bene."
Dico.
Si alza e sale al piano di sopra. Lo seguo.
"Che succede?"
Gli chiedo.
"Oh, niente, penso sia arrivato il momento che me ne vada."
Dice rimettendosi la maglietta.
Mi avvicino a lui e gli bacio il collo. Si lascia scappare dei gemiti.
"No...non possiamo... c'è Bebe..."
Dice.
Faccio i labbroni e fingo un muso.
"Marcheró di nuovo il terreno, però. Stanne certa."
Mi sussurra lasciandomi un bacio sulla nuca.
Scendiamo le scale e lo accompagno alla porta.
"Beh, allora, stasera ti passo a prendere alle 19:45, fatti trovare già pronta, bambola!"
Afferma.
Annuisco.
"Ci puoi contare, francesino!"
Dico.
Ci abbracciamo e se ne va.
Appena mi giro, mi viene un colpo. Mi ritrovo Bebe di fronte, con le mani poggiate sui fianchi e che mi guarda con un sorriso stampato in faccia. Ghigna.
"E quindi stasera uscite voi due."
Dice.
"Hai origliato?!"
Dico stupita.
"Non proprio, sai com'è, dalla cucina si sente tutto."
Dice.
Le faccio la linguaccia.
"Dovrai farti bella, senorita, ma senza il mio aiuto. Dopo pranzo io e Ney andiamo a fare un giretto."
Afferma.
"Ce la farò anche senza il tuo aiuto, cara, tranquilla."
Dico facendole l'occhiolino ed andandomi a sedere sul divano. Si siede vicino a me. Accendiamo la TV e continuiamo a guardare la serie su Netflix.
Alle 12:00. Spegne la TV.
"Ney dovrebbe passare a prendermi alle 12:45, mi ha scritto un minuto fa."
Dice la mia amica.
Annuisco.
"Forza, allora, vatti a fare una doccia ed a farti bella per il tuo amore."
Affermo ridacchiando.
Corre al piano di sopra. Vado in camera mia. Dopo circa venti minuti, sento bussare alla porta. Apro e mi ritrovo davanti Bebe in intimo.
"Ma sei scema?!"
Esclamo.
"No, mi devi aiutare!"
Dice.
Mi prende per il polso e mi trascina in camera sua.
"Ho intenzione di vestirmi né troppo elegante né troppo 'normale', consigli?"
Mi chiede aprendo l'armadio.
Mi avvicino a lei.
Robusto tra le sue cose.
"Non troppo elegante hai detto, giusto?"
Chiedo conferma.
Annuisce.
"Questo potrebbe andare?"
Le chiedo tirando un vestito beige con lunghi e corpetto nero.
Lo prende e lo osserva.
"Sì, potrebbe andare. Adesso lo metto."
Dice infilandoselo. La aiuto ad allacciarlo.
Poi, va in bagno e si trucca. Ha messo un filo di eyeliner, ombretto, mascara, matita per gli occhi nera ed un rossetto rosso acceso.
"Ai capelli cosa faccio?!"
Esclama passandosi le mani tra di essi.
"Siediti, faccio io una cosa bella."
Dico.
Annuisce.
Si siede.
Le faccio una treccia alla francese che parte dalla nuca e poi uno chignon.
"Ecco fatto, stai benissimo!"
Esclamo.
Mi abbraccia sorridendo.
"Sei la mia salvatrice, grazie!"
Afferma.
"Ma va, forza, pensa ad andare."
Dico.
Si infila due scarpe nere con tacco a spillo e scende.
Dopo cinque minuti, le arriva un messaggio dal brasiliano.
"Vado, è qui."
Mi dice.
"Oh, bene. Fatti viva. Vai, ora!"
Dico.
"Erto, ti scriverò. E tu fatti bella per questa sera. Mandami una foto, voglio vedere come ti preparerai, bella!"
Dice.
Annuisco.
"A più tardi!"
La saluto.
Ricambia e se ne va.
Mi dirigo verso la cucina e preparo qualcosa da mangiare velocemente. Un piatto di pasta in bianco. Poi, mi siedo sul divano e guardo un film su Netflix.
Sento vibrare il mio telefono. Controllo chi è Bebe.

~L'enchevêtrement de la vie~Kylian Mbappé Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora