XXXII

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È già luglio. Devo ammettere che questo mese è passato molto velocemente, solo ieri sembrava mi fosse arrivata la mail dell'Operà. Con danza tutto bene, le lezioni, per me, inizieranno direttamente a settembre, quindi posso godermi queste vacanze. Con Kyl va alla grande, però, a giugno è stato sempre molto impegnato tra allenamenti e partite. Ma ora siamo a luglio e ci siamo promessi di andare in vacanza, ed eccoci. Abbiamo deciso come giorni, appunto le prime due settimane di luglio, da oggi, lunedì 1° luglio, al lunedì 15 luglio.
Questa mattina mi sono svegliata alle 05:30, per preparare le valigie. Essendo in generale molto lenta a prepararmi, ho preferito svegliarmi molto presto. Nelle mie valigie, metto di tutto di più: da indumenti e giubbotti pesanti a vestiti leggeri e corti. Pesanti, naturalmente, per la prima settimana in montagna, leggeri per la seconda settimana, quando andremo dai miei genitori. Per ora, ai miei non ho detto ancora niente, né che userò la casa in montagna né che li andrò, anzi andremo a trovare.
In un'ora e mezza, finisco di preparare la valigia. Sono le 07:05. CAVOLO?! Kyl dovrebbe passare a prendermi alle 07:30.! Corro in bagno e mi sistemo rapidamente i capelli. Poi, passo a cambiarmi. Metto una maglietta a maniche lunghe, dei leggins neri a cui abbino degli anfibi della Wrangler.
Porto le valigie giù. Vado in cucina, con l'intento di prepararmi un caffè, ma trovo già qualcuno in cucina. Bebe e Ney. Ah sì, la loro relazione va alla grande, Ney praticamente passa quasi ogni giorno qui, a casa mia e di Bebe.
"Buongiorno, chica!"
Mi saluta Ney, sorridendo.
Ricambio il saluto.
"Oh, ciao, Chacha!"
Mi saluta Bebe.
"Buongiorno a voi, ragazzi. Se vi ho svegliato, perdonatemi."
Dico.
"Ma va là, io ero sveglio dalle 06:30, praticamente."
Afferma Ney.
Ridacchio.
"Oh, sì, è stato a guardarmi mentre dormivo!"
Esclama Bebe, fulminando il brasiliano con lo sguardo e puntandogli un dito contro.
Il ragazzo scoppia a ridere.
Bebe poggia una tazzina di caffè sul tavolo
"Tieni, è tuo."
Mi dice, indicando la tazzina.
La ringrazio e bevo il caffè.
Mi squilla il telefono. Kyl.
"Ehy, ciao."
Saluto.
"Ehy, cherie, io sono sotto casa tua."
Annuncia Kyl, dall'altro capo del telefono.
"Oh, ok...adesso scendo."
Dico.
"Va bene, ti aspetto...ah, hai bisogno con le valigie?"
Mi chiede.
"Mmmmh...se non ti disturbo, sì..."
Dico.
Lo sento. Ridacchiare.
"Arrivo."
Dice mettendo giù.
"Beh, ragazzi. Devo andare. Voi fate i bravi, mi raccomando. Non procreate, eh."
Afferma.
Bebe mi fulminna con lo sguardo, poi scoppiamo tutti e tre a ridere.
"Tu e Kyky, vorrai dire, semmai."
Afferma Ney.
Ridacchio. Poi, li abbraccio.
"Vi voglio bene, ragazzi!"
Esclamo.
"Anche noi."
Dicono in coro.
Sento bussare alla porta. Vado ad aprire e mi ritrovo davanti Kyl.
Gli sorrido, dolce.
"Ehy, amour. Dove sono le valigie"
Mi chiede, entrando.
Mi sposto dalla porta e gliele mostro.
Appena le vede, spalanca gli occhi.
"Ma che?! Ti stai portando tutta la casa dietro?!"
Esclama.
Ridacchio.
"Sono una ragazza, Kyl. Porto quello che mi serve."
Affermo.
"Ehylà, bro! Trattacela bene, la ragazza!"
Esclama Ney, spuntando dalla cucina.
"Bro, che ci fai tu qui? Ma la tratto sempre bene."
Afferma il francese.
"Sono qui per Bebe, ora è andata una ttimo su. Te la saluto io, dai. Voi andate, su!"
Esclama spingendoci fuori dall'appartamento.
Ridacchio.
"Ney!"
Esclama Kyl.
Il brasiliano lo fulmina con lo sguardo.
"Ciao ciao, bellissimi."
Ci saluta un'ultima volta Ney per poi chiudere la porta.
Ridacchio.
Poi, mi volto verso Kyl.
"Ti ringrazio, frenchie."
Dico.
"Nah, tranquilla. Non sono pesantissime."
Afferma ridacchiando.
Chiamo l'ascensore che, dopo un minuto, arriva. Saliamo e poi arriviamo al piano terra. Raggiungiamo un SUV nero. Kyl apre il bagagliaio e ci mette le mie valigie, al fianco di altre due valigie, le sue.
Poi, mi apre la portiera posteriore dell'auto, entro. Mi imita.
L'autista è separato da noi da una specie di vetro nero.
"Dove vi porto, signorini?"
Ci chiede.
Kyl mi guarda. Vero, la via della casa in montagna la ho io.
Prendo il telefono e mostro la via all'autista, da uno sportello aperto nel vetro. Parte.
Kyl poggia una mano sulla mia spalla, avvicinandomi a lui.
"Cherie, finalmente ci possiamo dedicare un po' a noi. Solo a noi due e a nessun altro."
Afferma dolcemente, facendomi i grattini sulla spalla.
Poggio la mia mano sinistra sulla sua.
"Sì, frenchie, sì. Aspettavo questo momento da quando te l'ho proposto. La casa in montagna è un posto tranquillo, non c'è mai nessuno."
Affermo.
Annuisce.
"Sbaglio o non mi hai ancora dato il bacio del buongiorno?"
Dice ridacchiando.
"Ma che scemo!"
Esclamo, per poi lasciargli un bacio a stampo sulle labbra.
Appoggio la testa sul suo petto e mugolo qualcosa.
Continua ad accarezzarmi dolcemente spalle e schiena.
"Ma hai dormito questa notte?"
Mi chiede.
Annuisco.
"Sì, più o meno. Mi sono svegliata alle 05:30 per preparare le valigie."
Affermo.
"Ma perché? Avevi paura di fare tardi?"
Mi chiede.
Annuisco sul suo petto.
"Ti avrei aspettata."
Dice.
"No, tranquillo, lo so. Ma vedi, noi femmine siamo in generale molto lente a prepararci, quindi ho preferito svegliarmi molto presto questa mattina."
Spiego.
"Per arrivare alla tua casa in montagna, penso che ci metteremo più di 6 ore. Quindi, vuoi chiudere un po' gli occhi? Così ti riposi."
Mi propone.
Gli sorrido, amorevolmente.
"Oh, sì, mi piacerebbe molto."
Dico.
Ricambia il mio sorriso e mi accarezza una guancia per poi baciarmi le labbra.
"Quando arriviamo ti sveglio io. Appoggiati pure, se vuoi."
Mi dice, indicandosi le gambe.
Mi sfilo le scarpe ed appoggio la testa sulle gambe di Kyl e stendo le gambe sull'altro lato del sedile.
Kyl mi accarezza lentamente spalle, fianchi e schiena. Chiudo gli occhi e mi addormento con un sorrisino stampato in faccia.

~L'enchevêtrement de la vie~Kylian Mbappé Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora