XII

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È notte fonda e non riesco a dormire.
La mia mente continua a riprodurre la scena del nostro bacio.
Mi chiedo come sia possibile. Come sia possibile che io sia a casa sua, ma soprattutto come sia possibile che io Regulus Black possa anche solo piacere a James Potter, uno dei ragazzi più belli di tutta Hogwarts.
Cerco di addormentarmi ma non ci riesco così decido di prendere il mio pacchetto di Marlboro rosse e andare fuori a fumare.

Mi siedo sui gradini della porta e avvicino l'estremità della sigaretta alla fiamma dell'accendino aspettanto che si accenda.
Una figura mi si avvicina. James.

Subito porto la sigaretta alle labbra e mi giro facendo finta di non averlo visto, avere una conversazione con lui dopo averlo baciato dovendo far finta di nulla è molto imbarazzante.
C'è tanta tensione nell'aria, così tanta da poterla tastare con le dita o da poterla sentire tendendo bene l'orecchio.
Nessuno dei due ha intenzione di dare inizio alla conversazione, ci limitiamo a guardarci negli occhi facendo mischiare i colori delle nostre iridi. Il grigio nel nocciola, il nocciola nel grigio.
Ci guardiamo come se ci fossero due fantasmi al nostro posto, come se la conversazione che si potrebbe creare determinasse la nostra intera vita, ma non un solo suono proviene dalle nostre labbra.

All'improvviso lui rompe il silenzio.

«Raccontami qualcosa su di te, Regulus»

«Cosa?»

«Ti ho chiesto di raccontarmi qualcosa su di te, ti sembra tanto assurdo?»

«No, è solo che nessuno me lo ha veramente chieso»

«Beh io te lo sto chiedendo e sono qui ad ascoltarti»

«Che cosa dovrei dirti?»

«Non lo so, ci sono così tante cose di cui non sono a riconoscenza.
Per esempio so che i tuoi fiori preferiti sono i girasoli, so che in realtà il tuo colore preferito è il giallo ma dici sempre che è il verde come il colore della tua casa, so che ami scrivere poesie, so che ami l'arte, in particolare Degas ma non so il motivo di nessuna di queste cose, quindi ti sto chiedendo di darmi una risposta e di parlarmi dei tuoi interessi. Perchè alla fine sei come un quadro, per capirlo bisogna mettere da parte la superficialità e guardarlo, dedicargli delle attenzioni e aspettare che si apra e ti lasci scoprire i suoi segreti. Lasciati scoprire Reg, ti prego»

«La mia poesia preferita è "Les enfants qui s'aiment

«Perchè?»

«Perchè rappresenta l'amore semplice e genuino, dove per essere felici basta un piccolo gesto, dove non ci si deve nascondere, dove non si ha paura del giudizio degli altri. È questo l'amore che cerco, un amore libero come quello di cui parla Prévert»

«Non la conosco, cosa dice?»

«"Les enfants qui s'aiment s'embrassent debout
Contre les portes de la nuit
Et les passants qui passent le désignent su doigt
Mais les enfants qui s'aiment ne sont là pour personne
Et c'est seulement leur ombre qui tremble dans la nuit
Excitant la rage des passants
Leur rage, leur mépris, leurs rires et leur envie
Les enfants qui s'aiment ne sont là pour personne
Il sont ailleurs bien plus loin que la nuit
Bien plus haut que le jour
Dans l'éblouissante clarté de leur prémiere amour.

«È- è bellissima, amo quando parli francese»

«Est-ce que tu aimes quand je parl français?»

«Ti prego continua»

«Tu es mon soleil, je t'aime beaucoup, tu me rends heureux et je t'en serai toujour reconnaissant. Però adesso il mio turno di fare le domande»

«Tutto quello che vuoi, dimmi»

«Cosa vorresti fare dopo Hogwarts?»

«Sai è una domanda molto generica perchè significa davvero tutto e niente, ma vorrei diventare un giocatore di quidditch e lasciare l'inghilterra, magari potremmo andare a vivere in Scozia in un piccolo cottage pieno di girasoli e tappeti»

«P- potremmo...?»

«Perchè, non vorresti venire?»

«Certo che vorrei è solo che...»

«Bene allora lasciami immaginare la nostra casa.
Avrà un grande giardino fuori con un campo da quidditch perchè se sarò un cacciatore professionista dovrò esercitarmi molto, un salone luminoso con una libreria con dentro tutti i tuoi libri preferiti e la tua collezione di vinili, un tavolino con un giradischi e un divano, ci sarà anche una bella poltrona sotto la finestra in modo che tu possa leggere con la luce del sole e ci saranno tantissimi girasoli. Potremmo invitare Remus, Sirius, Peter, Marlene, Dorcas, Pandora e Evan ma non Barty perchè lui mi odia e proverebbe a picchiarmi e io non voglio rischiare. Poi magari quando saremo vecchi a settant'anni ci riuniremo e pranzeremo allegramente nella nostra sala da pranzo, ascoltando le mie battute stupide e ricordando quelli che saranno i vecchi tempi... Reg mi stai ascoltando?»

«Sì ma so che tutto ciò che stai raccontando non succederà mai»

«Perchè?»

«Perchè la gente si stufa di me e finisce sempre per abbandonarmi, lo ha fatto Sirius, lo ha fatto Andromeda, probabilmente lo farai anche tu e io mi limiterò ad essere il tuo girasole per sempre»

«Regulus...»

Non riesco più a sopportare la conversazione. Perchè non sto mai zitto? Perchè non la smetto mai di rovinare tutto? Cosa c'è di sbagliato in me?
Non troverò mai la risposta a queste domande, posso solo spegnere la sigaretta e tornare a dormire facendo finta che la conversazione appena avuta non sia mai esistita.

Mi metto di nuovo sotto le coperte.

'...Sei come un quadro...'
'...dedicargli attenzione e aspettare che si apra...'
'...Lasciati scoprire Regulus...'

Ed è così che mi addormento, cullato dalle dolci parole del ragazzo corvino dagli occhi più belli del mondo di cui sono perdutamente innamorato

N/A
Hey, eccomi con un nuovo capitolo molto dialogoso perchè non so capace a scrivere I dialoghi e mi devo esercitare.
Questa settimana sono piena di verifiche quindi anche se il capitolo 13 è quasi completo dovrete aspettare ancora un po' per leggerlo.
Sono anche riuscita ad inserire I ragazzi che si amano la mia poesia preferita in assoluto (che già conoscevo ma a cui mi sono affezionata tantissimo dopo aver letto St. Mary Jane) nel capitolo, tralasciamo il mio francese molto discutibile pieno di errori perché non ho usato il traduttore.
Niente ci vediamo al prossimo aggiornamento, xx<3

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