D'un tratto, Peter iniziò a sentire freddo, singolare per quella stagione.
Non ebbe nemmeno il tempo di pensare a cosa stesse accadendo, che qualsiasi cosa fosse presente nell'acqua stava iniziando a ghiacciare.
In una manciata di secondi, questo strano fenomeno atmosferico, sotterrò il cadavere dello straniero sotto la lastra di ghiaccio.
Poi una spaventosa bufera di neve si scatenò sull'intera città, mettendo a disagio la popolazione.
«Eccovi... Vi ho trovato finalmente!» udì Peter mormorare in mezzo alla tormenta.
Intimorito per la situazione creata, sapeva che qualcuno si stesse avvicinando a lui. Il vero dilemma era chi potesse essere.
«Ma salve, giovane Peter; come siete cresciuto!» sentì pronunciare all'improvviso.
Dinanzi all'eroe c'era un essere con caratteristiche particolari: pelle color azzurro cristallino, avambracci ricoperti di ghiaccio e un uniforme militare.
«C-cosa sei tu? E perché sai il mio nome?» chiese spaventato il ragazzo.
«Oh, avete ragione perdonami» disse con tono apprensivo il militare.
«Io sono Paith, custode del regno di Jokul e braccio destro del Re Boron»
Peter, incredulo, gli chiese cosa stesse accadendo, inconsapevole della serie di eventi che scaturì quel giorno.
«Sono in pace, giovane Peter! Ma qui correte un grosso pericolo. Fate attenzione alle falene!» rispose con un'aria misteriosa lo Jokuliano.
«Falene? Pericolo? Non capisco di cosa stai parlando!» esclamò il giovane ormai sull'orlo di una crisi di nervi.
«Voi avete un grande potere, ma da quello che vedo non ne siete ancora a conoscenza; non appena prenderete consapevolezza non lo dovrete usare mai in presenza degli umani. Loro non capirebbero...» esordì il custode.
Paith aggiunse di dover andare via in quanto era pedinato dai Kugar e voleva proteggere Peter.
«I cosa?» chiese stupito il ragazzo.
«Per la barba di Merlino! Dimentico sempre che siete stato cresciuto da umani» disse con tono stizzito Paith.
Lo Jokuliano spiegò che, i suoi pedinatori, non sono altro che gli scagnozzi di Sakorn, il potente mago oscuro che ora è al comando a Jokul.
«Loro sono tra noi, sembrano umani ma solo finché non svelano il loro vero aspetto. Non usate i poteri in loro presenza, salvo casi di necessità, altrimenti vi riconoscerebbero» aggiunse il custode.
Incredulo da tutta questa assurda situazione, Peter, chiese il perché proprio lui. Paith, spiegò che Peter discende da una generazione di Frost, casata molto potente, i cui pochi rimasti si rifugiarono a causa dei misfatti del mago Sakorn per salire al trono. Aggiunse anche che la sua dinastia possedeva il potere glaciale ovvero la capacità di controllare l'acqua in ogni sua forma.
«Stai scherzando, vero? Io sono Peter Feldon, figlio di Josh e Mary. Nato e cresciuto qui ad Awervood» asserì a voce alta il giovane.
«So che fate fatica a crederci, ma i vostri veri genitori sono il Re Boron e la Regina Eve. Loro... come dire... sono deceduti. Vi hanno mandato sulla Terra per salvarvi. Lo hanno fatto per impedire la vostra morte perché voi siete l'ultimo discendente in vita e il vostro destino è ritornare a Jokul e salire al trono» concluse Paith.
Peter, ostinato com'era, non credette alle sue parole e iniziò a inveire sul custode scaraventandosi contro come fosse un ariete.
Crick-Crock.
L'osso del collo si spezzò, e il giovane Feldon cadde a terra sullo strano di ghiaccio.
«Farà male, ma è per il vostro bene. A presto, ragazzo» disse Paith prima di dileguarsi ed eliminare ogni traccia dell'evento dietro di sé.
Spazio personale
Buongiorno a tutti! Bentornati ad Awervood con questo nuovo capitolo!
Sono elettrizzato nel proseguire questo racconto e nel sapere che, a chi lo sta leggendo, stia piacendo!
Sono davvero curioso nel sapere le vostre opinioni su questo nuovo capitolo perché, da qui in poi, sarà molto scoppiettante la situazione! :D
A lunedì con il prossimo capitolo.
Un abbraccio,
Jkf
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Peter Frost e il regno di Jokul
FantasyPeter Frost, giovane studente di medicina, vive ad Awervood, cittadina situata sulla costa. Trascorre il suo tempo tra amici e famiglia fino a quando un giorno di luglio, vicino al faro, la sua vita prese una direzione inaspettata. I diritti dell'o...