13.

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La musica tuonava vibrante sopra le loro teste tanto che Haylee riuscì a sentire le sue corde vocali tendersi fino a quasi farle bruciare la gola per sovrastare quel rumore assordante. Si chiese perché Daphne avesse scelto di sedersi giusto a qualche passo da una cassa ma più di tutto, si chiese perché si fosse fatta convincere ad uscire di mercoledì sera.

Daphne osservava Haylee con occhi sognanti mentre teneva una patatina a mezz'aria da quando la sua amica aveva iniziato a raccontare la storia. Era talmente tanto emozionata che non era nemmeno riuscita a portarsela alla bocca. Sembrava quasi che stesse guardando la puntata di una serie tv che le piaceva.

"E quindi? Uscirete? Come siete rimasti?" Domandò, come se stesse chiedendo il finale di una serie tv.

"Non lo so." Rispose sinceramente.

"Non lo sai!"

"Lui poi è andato via..." Si giustificò, distogliendo lo sguardo imbarazzata.

"Andato via!" Esclamò, sconcertata. "Non ti ha chiamata?"

Alla fine, Daphne si decise a mettere in bocca la patatina ormai fredda facendo una smorfia, per poi subito dopo dare un morso al suo enorme panino con l'hamburger che ancora non aveva toccato.

"È successo un paio di giorni fa e non mi ha ancora richiamata. In realtà, non sono nemmeno così sicura che abbia il mio numero..." Haylee si rigirava una ciocca scura di capelli scuri attorno all'indice mentre parlava.

Daphne alzò gli occhi al cielo. "Sei senza speranza."

"Avrebbe potuto chiedermelo!" Esclamò, prendendo a rigirare la cannuccia nel bicchiere e facendo tintinnare un paio dei cubetti di ghiaccio all'interno. "Vado un secondo in bagno." Disse.

Daphne sospirò e la guardò andare via. Mentre la osserva farsi spazio tra la folla per andare alla ricerca del bagno, a Daphne viene da sorridere: Haylee è sempre stata piccolina e coi lineamenti di una bambola. Anche adesso, alla soglia dei trent'anni, non dimostrava più di ventiquattro anni.

Assurdo pensare che lei e Noah si fossero trovati spesso nello stesso momento senza essersi mai incontrati.

Daphne si perse a fissare il vuoto davanti a sé. Era una serata come quelle: lei ed Haylee erano andate a bere qualcosa al bar. Daphne sapeva che Noah era in città e che le avrebbe raggiunte: quella sarebbe stata sicuramente la loro occasione per scambiarsi due parole. Era stato, se non ricordava male, l'anno passato.

Daphne ricordava benissimo che Haylee quella sera non volesse uscire perché lei e Peter, il suo ex, si erano lasciati dopo un anno assieme. Una grave, gravissima perdita... più o meno.

"Ci sono un milione di pesci, nel mare!" Esclamò, per l'ennesima volta.

"Ok. Ma io volevo il suo."

Daphne alzò gli occhi al cielo. "Ma smettila. Dai, ordiniamo da mangiare. Che vuoi?"

"Dici che hanno le torte col gelato?"

"Io pensavo più a un bel secondo, magari una bistecca con le patatine... o uno sformato vegetariano..." Continuò, mentre leggeva il menu.

"Vado un attimo in bagno." Disse, allora come quel giorno.

"Se non torni entro due minuti, ordino."

Haylee si alzò senza aggiungere altro.

Non appena Haylee partì alla volta del bagno, ecco che comparve Noah. "Scusa il ritardo."

Gli occhi di Daphne si illuminarono non appena lo vide: fantastico, sarebbe stata finalmente la loro occasione! Haylee avrebbe smesso di piagnucolare e Noah avrebbe smesso di romperle le scatole.

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