NESSUNO CI FA CASO

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Ciao D.M!(Questa parola detta così spesso sta perdendo il suo scopo.)

Oggi mi è venuta in mente una storia che vorrei trasmetterti tramite la mia pagina digitale.

(Anche perché non puoi rifiutarti di leggerla dato il fatto che tu sia già qui.)

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Storia:

Al TG hanno annunciato il suicidio di un adolescente,principalmente non ci ho fatto caso

Anche perché io non faccio mai caso a queste cose,nessuno ci ha mai fatto caso.

Le persone si interessano solo di se stesse e non hanno tempo per pensare a queste cose tranne quando l'accaduto non capita a loro,

allora sì che scalano monti ed oltrepassano oceani.

Sono andato a scuola e stranamente la sua voce era assente,non che prima lo fosse meno.

All'inizio ero passivo e non ci pensai,ma anche i giorni seguenti lei era assente;

Il suo banco era rivestito da leggera nebbia e malinconia invisibili ad occhio ma visibili al cuore.

Pensavo fosse malata,ma passarono già due mesi e nessuno apriva bocca a riguardo.

Ho preso quel poco coraggio che mi rimane e mi sono munito di informazioni a suo discapito.

Chiesi a molte persone ma nessuno mi sapeva rispondere sembrava come se non esistesse!

Arrivai dall' unica persona in grado di aiutarmi;

Sua madre,essa mi disse che sua figlia era la ragazza che sentivo per la radio o la TV ma a cui non davo peso.

Il mondo mi crollò definitivamente addosso!

Presumevo che lei fosse forte,che non avesse paura degli incubi altrui,

ma probabilmente i suoi incubi erano troppo difficili da reggere per un corpo minuto come il suo.

Non l'ho aiutata quando mi implorava con il cuore ma non me lo trasmetteva tramite gli occhi.

Quando rideva,ma in realtà dietro alla sua maschera già rovinata dagli abusi prematuri sgorgavano fiumi di lacrime.

Ritornai a scuola e mi accorsi che sul suo banco non risiedeva più della nebbia ma il suo spirito che mi tormentava e continuamente,

lui mi ricordava i bei momenti vissuti insieme:

Quelle volte in cui al posto di spaventarci a causa dei film HORROR noi ridevamo senza pensieri,

(O almeno questo è quello che ritenevo all'ora. Quanto sono stato stupido?)

Sperando che il tempo si fermasse e lasciasse un po' di tempo in più per noi due,

per i nostri folli momenti o per i suoi rari sorrisi.

Tornai alla realtà e mi resi conto di essere l'unico a cui è mai importato di lei.

Effettivamente sono sempre stato l'unico cui è mai importato delle sue inconfondibili stranezze,

Forse era diversa dalle ragazze comuni ma appena conosciuta non potevi far a meno del suo profumo o dei suoi interminabili respiri...

Uscito da scuola,mi incamminai verso il sentiero che intraprendevo sempre accanto a essa per tornare a casa.

Urlai a squarciagola il suo nome,

La supplicavo di ritornare sulla terra almeno per me ma non obbedì.

Aprii la porta(Forse per l'ultima volta!)impugnai con le mani pienamente tremolanti un coltello di piccole dimensioni ma che all'apparenza sembrava grande;

Assomigliava alla sua stessa arma,quella che porse fine ai suoi ultimi momenti di sofferenza.

Lo incuneai nella parte più dolorosa cioè il cuore,(Chissà cosa avrà provato lei?)

Man mano che il sangue di un colore nitido fuoriusciva il coltello si fece sempre più profondo fino alla fine delle mie grida di gioia.

Lei non poteva pensare di morire senza portarmi con se ed ora ci sarebbe stata un'altra storia al TELEGIORNALE a cui nessuno avrebbe fatto caso.

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