Capitolo 5

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Hazel Crislain aveva passato metà della sua vita a nascondersi e le bastò mezzo secondo per mandare tutta la sua copertura all'aria.

La bomba cadde a un soffio da lei ed Hazel sollevò le mani su di essa. Sentì qualcuno afferrle la vita e provare a portarla lontano da lì, ma la bomba sarebbe esplosa da un momento all'altro e li avrebbe colpiti di sicuro, perciò Hazel non poteva deconcentrarsi. Fissò l'ordigno, lo spazio attorno a esso, lo chiamò a sé e quando alzò le mani al cielo la bomba si librò in aria.

Hazel la spedì più in alto che poté finché l'esplosione non eruppe sulle loro teste, senza colpire nulla.
Ma non era finita. Gli ordigni piovvero uno dietro l'altro sulla tratta dei binari per distruggerli, o forse per ferire i tre maghi che avevano fatto una strage dei Dríag. A Hazel non importava quale fosse il motivo, voleva tornare a casa e cercare Julius e doveva uscire viva da quell'inferno. Allora le sue mani si mossero veloci nel cielo, respingendo le bombe contro il velivolo; a un certo punto le braccia che la tenevano ferma per la vita si allentarono e la lasciarono, così Hazel poté muoversi seguendo la scia di distruzione tracciata dai terroristi.

Le bombe scoppiavano a mezz'aria in botti di luci e polvere da sparo tanto simili ai fuochi d'artificio della ragazzina sul treno, ma non altrettanto innocui, anzi.

Quando il dirigibile fu lontano la pioggia di esplosivi cessò.
Hazel si curvò in avanti, poggiò i palmi sulle ginocchia e riprese fiato. Gli oggetti in movimento richiedevano il triplo della concentrazione affinché li controllasse.

Un singhiozzo meravigliato arrivò proprio sopra la sua spalla.
Gli occhi dorati di Keith erano spalancati.
«Sei una maga!» fece Kaya, la sorpresa nella sua voce.
Un brivido gelido colò lungo la spina dorsale di Hazel. «Sono una costruttrice!»
L'altra ragazza incrociò le sopracciglia. «Ma quello che hai fatto...»
«Voi tre non avete visto niente.»

«Maga o costruttrice, sei in pericolo» aggiunse Keith. «Non puoi restare qui.»
La maga della terra annuì.
«No, infatti, voglio tornare a casa. Qualcuno dovrà allertare le autorità.»
Aidan alzò il mento in un'espressione saccente. «Tu vivi a Ental, è così?»
Hazel gli lanciò un'occhiata guardinga e il mago rispose scrollando le spalle. «Nascondi la tua magia e lì è proibita» continuò lui con un certo disprezzo. «Te ne vergogni?»
Un sapore acido avvolse la lingua della ragazza. «No! È complicato.»
«Perché sei una costruttrice?»
«Perché sono la figlia di Charles Crislain!»

Un fischio basso soffiò dalle labbra di Keith.
I Crislain erano conosciuti in tutto il continente, il padre di Hazel aveva fondato un impero tecnologico che aveva cambiato la vita di chiunque, maghi compresi, e nel loro caso in peggio, perciò la ragazza rimase in silenzio a subire le occhiate ostili dei tre eteriali.

Keith sembrava quello più maturo con cui avere un discorso razionale, perciò fu a lui che Hazel si rivolse. «Mi dispiace per i vostri simili, davvero, spero che ora siano al sicuro. Ma su quel treno ci sono tanti costruttori come me diretti all'accademia! Se i Dríag hanno interrotto i binari e dirottato il treno allora ce l'hanno anche con loro per qualche motivo.»
Gli occhi dorati di Keith luccicarono. «Anche tu sei una nostra simile, Hazel Crislain» poi scosse la testa, «e se hai ragione su quanto dici, allora sei più in pericolo di quanto credi.»

Il ragazzo si voltò a guardare Kaya e piegò le labbra in una smorfia interrogativa e pietosa. Kaya rispose con un cenno d'assenso ed Hazel capì che era lei a coordinare il gruppo, infatti, ottenuto il permesso della maga della terra, Keith sospirò e tornò a Hazel.

«È possibile che Vasilis stia cercando dei costruttori» rivelò.
«Chi cazzo è Vasilis?»
Kaya soffocò una risata. «Il capo dei Dríag.»
Non c'era niente da ridere, perché Julius era uno dei costruttori più in gamba che Hazel conoscesse e non poteva finire nelle mani di un terrorista.

Nethereal, Vol.1 - La Casa della MagiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora