Capitolo 4- La cosa che brami di più nell'intero cosmo:

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Improvvisamente, nel bel mezzo del villaggio, ci fu un'esplosione.

Scott e Peggy si voltarono di scatto, vedendo alcune navicelle, più grande e minacciose, che stavano venendo verso di loro.

-E' qui.- affermò Jantorra, correndo di fuori.

Come erano solito fare da chissà quanto tempo, gli abitanti combatterono, perfino Veb.

-Dobbiamo andarcene subito di qui e cercare Hope e gli altri!- affermò Scott, stringendo il braccio di Peggy.

Quest'ultima tornò a guardare fuori e non riusciva a non pensare alle persone che dalle guardie dal casco blu, probabilmente alleati di Kang, stavano per esser portate via.

A quel punto, Peggy si ricordò che cosa si fossero scambiate lei a Cassie prima che fossero tutti risucchiati via. -Avevi ragione Scott...- mormorò, stringendosi nelle spalle.- Io sono un Avenger, non sono una vigliacca...Devo aiutare quelle persone.- ribatté guardandola negli occhi.- Tu va avanti, io ti raggiungo.-

Detto questo, scese dalla nave e con un solo tocco sul petto, su tutto il proprio corpo comparve una tuta nera e viola, che sulle dita aveva un pulsante per rimpicciolirsi e ingrandirsi.

Quella doveva essere la tuta di Cassie.

Vide subito Jantorra che era stata afferrata da una guardia con una corda elettrica: allora si rimpicciolì e saltò sul casco della guardia, cercando di colpirla, ma venne solo rispedita all'indietro dal rinculo.

Accanto a se, a terra, Peggy vide Quaz svenuto e dopo essersi ingrandita, lo scosse.- Quaz, svegliati, andiamo!-

D'un tratto, un'altra guardia stava per afferrarla, ma Peggy vide che cadde all'indietro come se fosse stata buttata giù da una forza invisibile.

Subito dopo, Scott ritornò a grandezza naturale e Peggy gli sorrise.

-Purtroppo per me sono un Avenger anche io!- borbottò Scott.- Lo hai fatto male, dovrebbe essere: un salto, un colpo, guarda qua!-

Peggy lo vide ripremere il pulsante e scomparire e nel frattempo aiutò Quaz e Veb a salire sulla navicella.

Non fece in tempo a fare altro, che venne legata da una delle corde: ricevette una scossa elettrica, ma che non le fece poi così male.

Credendo di averla messa nel sacco, la guardia si meravigliò quando vide che con un solo colpo si fosse liberata.

Peggy creò una stalattite di ghiaccio appuntita e la usò per rompere il casco, stendendo l'uomo.

A quel punto, Scott si fece rivedere.- Hai visto?!- domandò col fiatone.

-No, Scott, eri grande quanto una pulce!- ribatté Peggy.

In quell'istante, i due notarono che le guardie si fossero fermate.

Dalla nebbia creata dagli scontri si potevano vedere due occhi luminosi, come di un gigantesco robot.

Tutti presero a scappare spaventati, ma Peggy e Scott non capirono cosa stesse succedendo.

-Scott Lang.- esordì una voce da dietro la nebbia.- Ci rivediamo.-

Davanti a loro comparve una gigantesca testa d'orata, una faccia intagliata nel metallo da cui ai lati fuori uscivano due esili braccine e da sotto due piccole gambe.

-Ci conosciamo?- gli chiese Scott, accigliato.

-Oh sì.- rispose la voce robotica, avanzando sempre di più.- I nostri fati sono legati indissolubilmente dal giorno in cui ci siamo conosciuti fino a quando mi hai spedito qui.-

Watch out for the little guy. (Ant- Man Quantumania Fanfiction.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora