Windblume

- Case of Razor -

La sua maestra è ferma in un angolo, non è chiaro cosa stia facendo. Razor vorrebbe avvicinarsi, però è incerto; forse non è il momento. Ha imparato a sue spese, ormai, quanto le persone siano difficili, se stanno soffrendo. E Lisa non è contenta, si vede.

"... Amico?" le domanda.

Lei si gira di scatto, come se fosse stata scoperta a rubare. Sgrana gli occhi, poi lo nota e si ammorbidisce.

"Sì... sì, era un mio amico."

"Va bene. Triste?"

"No, per niente. Al contrario, fa piacere ritrovare dei vecchi amici."

Quella è una frase fatta. Ha scoperto come si dice da Jean, qualche giorno fa; lo ha rimproverato perché aveva ripetuto qualcosa di stupido senza capirne il senso. Gli capita spesso, purtroppo, ma non lo fa apposta; magari succede anche a Lisa. A lui è dispiaciuto venire ripreso, dunque non lo fa notare a lei, perché Razor è gentile e sta imparando anche a fingere.

"Come mai sembra..." Si blocca, non sa come dirlo. Ci pensa. "Come mai... sembra diverso?"

"Cosa intendi?"

"Sembra far male."

Lisa ride di una risata falsissima. "Ma no, Razor, cosa dici?"

E non sarà possibile sfiorarla, o far qualcosa che serva, perché lei è già distante e già distratta. Razor vorrebbe copiare una poesia su un foglio di carta e darla a Lisa, per dirle che le vuole bene e che la capisce; ma non sa ancora scrivere. Vorrebbe parlare alla sua schiena mentre lei fa finta di leggere qualcosa, ma le parole sono troppo complicate e non le riesce a domare. Sa soltanto che quello lì, quel Cyno, lui lo detesta, perché è arrivato e poi Lisa è diventata triste.

E a lui non piace quando capita, tutto qui.

Non è molto bravo, quindi fa quel che può: si avvicina e le rimane di fianco, in silenzio. Afferra un libro e lo apre, imita chi saprebbe leggere.

"Poesie?" chiede a Lisa.

"Uhm, sì, questo è un volume di poesia, esatto."

"Allora, per te."

Razor si impegna in un sorriso e allunga le braccia verso di lei, per darle il libro. Certo, è una sciocchezza; come tutte quelle che lui può fare. Ma è qualcosa, è l'unica cosa che ha da darle.

Uno non è pari a zero.

Lisa accetta, annuisce, stringe gli occhi e forse un po' piange, ma senza darlo a vedere.